Ahmed Boughéra El Ouafi, l’oblio del primo oro africano
Dalla vittoria olimpica nel 1928 ad una tragica fine: la storia di Ahmed Boughéra El Ouafi, il primo maratoneta africano campione olimpico.
Lev Yashin, il portiere che inventò il futuro
Prima di Buffon e Neuer c’era Yashin, il portiere che rivoluzionò il ruolo: uscite, riflessi, leadership. E un Pallone d'Oro.
Destino e pregiudizio: Giorgio Minisini, il pioniere nel nuoto artistico
Da uomo in uno sport ritenuto "da donne" ha ottenuto grandi risultati ma anche incassato la delusione di Parigi 2024. Il suo focus oggi è eliminare i pregiudizi e curare la salute mentale degli atleti.
Peter Odemwingie, da calciatore a golfista
Quando l'età gli ha impedito di continuare a giocare a calcio, Odemwingie ha scelto una nuova strada: oggi nel golf punta ad altri traguardi, anche sviluppando il movimento in Russia e Nigeria.
Abdon Pamich, il campione di marcia sfuggito alle foibe
Una storia di riscatto di chi, in Italia, ha saputo rialzare la testa e diventare un simbolo nello sport, fino a raggiungere il punto più alto possibile: la conquista di un oro olimpico.
Quanto era forte Andrea Fortunato
Stroncato a 23 anni dalla leucemia, è stato un precursore dell'esterno difensivo moderno. Lippi vedeva il lui il futuro della Juve.
Daniele Garozzo, un grande campione per rilanciare la scherma
Garozzo ha raggiunto i massimi onori possibili a livello sportivo e accademico. Oggi vuole sdebitarsi regalando un futuro migliore allo sport che gli ha dato tanto.
Didier Pironi, tra la Formula 1 e il balletto con la morte
Un pilota talentuoso ma sfortunato, dimenticato e poco celebrato a causa di un presunto tradimento al compagno di scuderia.
Albert Richter, il ciclista che sfidò Hitler
Aveva un allenatore ebreo e prese subito le distanze dal regime. Pagò con la morte il suo "no" all'orrore.
Endre Boros, la vittima della Shoah che sognava la Serie A
Il giorno della prima partita nella storia della Roma, in campo c’era un calciatore la cui vita e carriera sono state spezzate dall’odio e dall’antisemitismo.
I primi due anni senza Gianluca Vialli
L'amicizia con Mancini, i successi con la Sampdoria, il riscatto a Wembley quando la malattia stava già facendo il suo corso.
Essere (o non essere) Kobe Bryant
Non è tra i 5 migliori giocatori della storia NBA, ma questo non è rilevante. Kobe va amato per le sue contraddizioni. Gli 81 punti segnati il 22 gennaio 2006 sono un manifesto della sua essenza.