Con Alex Eala le Filippine possono sognare in grande

Alex Eala, dopo la semifinale di Miami, è il nuovo astro nascente del tennis femminile.

La prima parte della stagione WTA sul cemento si è momentaneamente chiusa con il consueto passaggio alla terra rossa. E mentre le protagoniste del tour si preparano ad affrontare la fase più fisicamente esigente dell’anno, è tempo di bilanci. I primi mesi del 2025 hanno segnato l’ascesa di un nuovo gruppo di talenti under 20, pronti a dare nuova linfa al tennis internazionale. Tra loro, a prendersi sorprendentemente la scena, c’è stata anche Alex Eala.

Classe 2005, mancina e originaria di Manila, Eala è già entrata nella storia dello sport del suo Paese. A soli 19 anni, la giovane tennista è molto più di una promessa: è l’emblema di una nuova generazione di atlete che stanno abbattendo barriere culturali, geografiche e simboliche. Cresciuta in una nazione in cui il tennis è tutt’altro che una disciplina di punta – il basket è indiscutibilmente lo sport più praticato – è riuscita a trasformare un sogno personale in un’impresa collettiva.

Alex Eala e la Rafa Nadal Academy

Figlia di Mike Eala, imprenditore, e Rosemarie Rizza Maniego, ex nuotatrice della nazionale filippina e medaglia ai Giochi del Sud-est asiatico (SEA Games), Alexandra ha visto nello sport il baricentro della sua vita. È stata la sua famiglia a portarla per la prima volta su un campo da tennis. Il nonno, grande appassionato, era solito coinvolgere tutti i nipoti nelle competizioni del circolo tennistico locale. Per Alexandra e il fratello maggiore Miko è stato l’inizio di un’autentica storia d’amore. “Non mi sono mai vista fare qualcosa che non fosse il tennis”, ha spiegato a Miami. “Crescendo, vedevo che miglioravo sempre di più e capivo di avere il potenziale per arrivare lontano.”

Dopo essersi fatta notare al Les Petit As, torneo under 14, il suo percorso professionale prende forma nel 2018 con una borsa di studio per frequentare la Rafa Nadal Academy a Manacor, Maiorca. A The Straits Times, Alex Eala ha raccontato:

L’accademia è stata la mia casa per tutto questo tempo. Il merito va anche alla mia famiglia, che ha gettato le basi prima ancora di mandarmi lì. Quel percorso mi ha portata fin qui. Credo che la combinazione di tutte le esperienze vissute da quando ho iniziato a giocare a tennis mi abbia portata fin qui e mi abbia aperto le porte per vivere tutte queste opportunità.

È proprio su quel terreno, fatto di sacrifici e sostegno quotidiano, che l’accademia ha costruito, permettendole di svilupparsi come atleta e come persona. Negli anni ha raggiunto una serie di traguardi straordinari: un titolo in doppio all’Australian Open juniores 2020, seguito da un altro Slam in doppio al Roland Garros juniores 2021. Il primo vero punto di svolta è arrivato nel 2022, quando è diventata la prima filippina a vincere un titolo del Grande Slam in singolare, trionfando allo US Open juniores.

Nel 2023 ha vinto diversi tornei ITF, consolidandosi come una delle giovani più promettenti del circuito, mentre nel 2024 ha conquistato il suo primo titolo WTA 1000 al Mutua Madrid Open e il suo primo titolo W100 a Vitoria-Gasteiz. Nelle due settimane più caotiche della sua vita professionale ha raccontato alla stampa:

Crescere non è stato facile. Non c’è nessuno delle mie parti che abbia spianato la strada. Certo, avevo molti modelli a cui ispirarmi nel mondo, ma spero che questo possa portare il tennis filippino al livello successivo.

Il vero punto di svolta mediatico, però, è arrivato nella primavera del 2025.

Il cammino a Miami

A Miami Eala ha ribaltato ogni pronostico. Dopo essere entrata nel tabellone principale grazie a una wild card offerta dal torneo, ha eliminato alcune tra le protagoniste più affermate del tennis femminile: Jelena Ostapenko, Madison Keys – fresca vincitrice dello Slam australiano – e infine Iga Świątek, numero 2 del mondo: in poco più di un’ora, l’ha battuta in due set (6-2, 7-5), prima di fermarsi in semifinale al cospetto di Jessica Pegula.

Mai una tennista filippina si era spinta così avanti in un torneo WTA 1000. Fino a quel momento, Eala non aveva mai battuto una giocatrice top 40 – per non parlare di una top 20. Il dato più sorprendente? È diventata la seconda wild card nella storia del circuito WTA a battere tre o più vincitrici Slam nello stesso torneo, dopo Elina Svitolina a Wimbledon 2023. A Miami, solo altre due wild card erano riuscite a sfiorare la finale: Sofia Kenin nel 2010 e Victoria Azarenka nel 2018, due ex top 5 al mondo. Un dettaglio che posiziona Alex in una compagnia d’élite.

Oltre ai numeri e ai colpi eccellenti, ciò che colpisce di Eala – attualmente al 75° posto nel ranking WTA – è la calma, la compostezza e la maturità con cui ha affrontato un palcoscenico come l’Hard Rock Stadium. La diciannovenne sembra avere tutte le carte in regola per affermarsi in un panorama in cerca di nuove protagoniste, non solo dal punto di vista sportivo ma anche simbolico.

La sua ascesa rappresenta una rottura con i canoni geografici e culturali del tennis tradizionale, da sempre dominato da Europa, Stati Uniti e Australia. Alexandra porta in campo il proprio talento, ma anche la voce di un Paese troppo spesso ignorato dalle narrazioni globali.

Il colpaccio di Alex Eala contro Iga Świątek

Le Filippine nel tennis e il futuro di Alex Eala

Ma ogni rivoluzione ha le sue pioniere. Prima che Eala conquistasse le prime pagine dei media internazionali, altre atlete avevano già aperto la strada, dimostrando che le Filippine potessero esprimere talento e competizione anche sui palcoscenici più prestigiosi. Dyan Castillejo, oggi nota giornalista sportiva, è stata una vera pioniera: ha rappresentato il Paese tra anni ’80 e ’90 in Fed Cup, ai Giochi Asiatici e ai SEA Games, diventando una celebrità sportiva e mediatica anche dopo il ritiro.

A raccoglierne il testimone è stata Denise Dy, tennista filippina-americana, vincitrice di due medaglie d’oro ai SEA Games 2017. Altri due nomi da ricordare sono Maricris Fernandez Blace – numero 284 WTA nel 1999 – e Marisue Jacutin de Mariona, numero 1 delle Filippine dal 1989 al 2000. Quest’ultima, proprio come le sue colleghe, ha rappresentato il Paese in Fed Cup e ai SEA Games, e oggi – trasferitasi negli Stati Uniti – allena nuove promesse del tennis.

Le loro storie hanno alimentato la crescita di un movimento oggi finalmente visibile, dopo un lungo e turbolento ricambio generazionale. Sempre più giovani iniziano a impugnare la racchetta vedendo nel tennis non solo un sogno, ma una strada concreta per rappresentare il proprio Paese nel mondo.

Dopo la sua vittoria agli US Open juniores 2022, in un momento raro e simbolico per il tennis internazionale, Alex chiese di parlare in tagalog, la lingua nazionale delle Filippine.

È meraviglioso che il mio Paese venga rappresentato e celebrato sul palcoscenico del tennis mondiale. È stato solo un piccolo modo per ricambiare tutto il supporto che mi hanno dato in questo periodo.

Secondo Vogue Philippines, Eala è già un punto di riferimento per le nuove generazioni, ricordando che con impegno e perseveranza si possono raggiungere traguardi straordinari, anche partendo da contesti lontani dai riflettori dello sport globale. In una conferenza stampa post-match ha utilizzato parole che raccontano un’ambizione che va oltre la classifica e i risultati:

Mi piacerebbe pensare di poter fare la differenza. L’unico modo per restituire qualcosa alle Filippine è ispirare: ispirare un cambiamento, spingere le persone a prendere in mano una racchetta, a seguire di più il tennis e, in particolare, il tennis femminile. Il tennis nella mia terra ha un enorme potenziale: anche se non è diffuso quanto altri sport, sento che abbiamo molti talenti nascosti. Se ricevessimo il giusto supporto e la giusta visibilità, credo davvero che potrebbe diventare qualcosa di importante.

A sottolineare l’importanza del traguardo raggiunto, ci ha pensato anche lo “zio” Toni Nadal della Rafa Nadal Academy:

Per la Rafa Nadal Academy – e per me in particolare – questo è un grande successo. Alexandra è la ragazza che è stata con noi più a lungo. Ha dimostrato di avere un grande potenziale: non è affatto facile battere la numero 2 e la numero 5 del mondo nello stesso torneo. Quando riuscirà a sistemare il suo gioco, potrà tranquillamente entrare tra le migliori del circuito.

I prossimi mesi saranno cruciali, vista anche la pressione e le aspettative del mondo del tennis nei suoi riguardi. Gli eventi di ITF di livello inferiore lasceranno spazio al WTA 1000 di Madrid, in partenza ad aprile. Ci sono molte possibilità che abbia un posto nel main draw, sia grazie al posizionamento strategico nel ranking globale, sia grazie a un invito come wild card. Un’eventualità che appare più che probabile dopo il suo straordinario percorso nei tornei nordamericani.

Inizialmente iscritta anche al torneo WTA 125 di La Bisbal, nel cuore della Catalogna, Alex si è vista costretta al ritiro a causa di un lieve infortunio alla coscia sinistra, riportato dopo le fatiche statunitensi. Inoltre, tra il Miami Open e la seconda competizione di livello su terra nel calendario femminile – dopo Charleston – ci saranno ben quattro settimane di eventi WTA Challenger. Ci si aspetta che Eala partecipi ad alcune di queste competizioni, per lei necessarie e certamente da non sottovalutare in alcun modo. Dopotutto, questo è solo l’inizio. Ora è il momento di trasformare la promessa in certezza. Di aprire le ali e volare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *