L’8 febbraio 2022 l’Italia vinceva una delle sue medaglie olimpiche più inaspettate e sorprendenti: l’oro nel curling doppio misto ai Giochi olimpici invernali di Pechino. Un vero e proprio miracolo all’italiana, inspiegabile e impronosticabile perché nel nostro Paese non c’è mai stata alcuna tradizione in questa specialità. Anzi, fino a quel momento i poli di allenamento si contavano sulle dita di una mano e i tesserati erano meno di 350. Una realtà praticamente inesistente, eppure capace di raggiungere l’obiettivo più importante grazie a Stefania Constantini e Amos Mosaner.
La coppia che ha dato una dignità al curling in Italia
Stefania Constantini di Cortina d’Ampezzo, classe 1999, aveva fatto il suo debutto nel 2016 ai Giochi Olimpici giovanili, per poi essere aggiunta l’anno seguente al team femminile per prendere parte agli Europei; Amos Mosaner di Trento, classe 1995, già dal 2013 era nel giro della Nazionale e aveva partecipato a diverse edizioni dei campionati Europei e Mondiali, nonché ai Giochi Olimpici 2018 nella prova a squadre. Il curling doppio misto è entrato nel programma olimpico a partire da Pyeongchang 2018, mentre i Mondiali di questa specialità esistono dal 2008. Il regolamento prevede che ogni squadra sia composta da un uomo e una donna che hanno a disposizione cinque tiri: un giocatore fa il primo e l’ultimo, l’altro si occuperà dei tre centrali. I Paesi più vincenti sono Svezia, Norvegia, Svizzera, Scozia, Canada.
Niente di sorprendente per la rappresentativa azzurra fino a Pechino 2022. L’Italia aveva centrato la sua prima qualificazione ai Giochi Olimpici nel doppio misto l’anno precedente grazie a quella che era già stata considerata un’impresa, ovvero il quinto posto ai Mondiali. Era la prima volta che Constantini e Mosaner gareggiavano insieme. Nel loro cammino olimpico a Pechino 2022 gli azzurri hanno collezionato undici vittorie su undici, ma soprattutto sono stati capaci di coinvolgere gli appassionati di sport e non solo e di dare rilevanza a una disciplina che fino a quel momento, in casa Italia, era ai margini dell’attenzione sportiva, talvolta persino derisa. “Ma che sport è?”, era una delle osservazioni più generose che si leggevano in giro da parte di chi, ingiustamente, riteneva il curling niente più di un passatempo tra amici che poteva essere giocato un po’ da tutti senza particolari abilità o doti fisiche.
Poi sono arrivati Constantini e Mosaner e hanno lasciato tutti di stucco perché i loro colpi sembravano telecomandati: parlavano tra loro, decidevano la strategia e puntualmente la stone andava a finire esattamente dove avevano previsto. E allora il commento è diventato: “Ma come fanno?”. Quasi nessuno conosceva le regole del curling, alcuni immaginavano funzionasse un po’ come le bocce ma sul ghiaccio, eppure rimanevano incollati alla tv per guardare le partite. Ad attrarre era la strategia dietro ogni colpo, gli occhi determinati di Stefania Constantini, le spazzate decise di Amos Mosaner, le urla tra i due compagni per darsi indicazioni e sistemare le traiettorie.
L’oro che ha consegnato la coppia Constantini-Mosaner alla storia dello sport azzurro
Perché Constantini e Mosaner sarebbero i perfetti portabandiera
Sono passati tre anni da quell’oro olimpico che fece scalpore e l’anno prossimo ci sarà una nuova edizione a cinque cerchi in Italia, a Milano e Cortina. Facendo diverse valutazioni, è lecito pensare che Stefania Constantini e Amos Mosaner sarebbero i portabandiera ideali per la delegazione azzurra. Constantini è nata a Pieve di Cadore, ma ha sempre vissuto a Cortina d’Ampezzo e per lei potrebbe essere un’emozione ancora più speciale portare il tricolore in casa. Dal 2020 il CIO ha invitato i Paesi a scegliere un doppio portabandiera con l’obiettivo di perseguire la parità di genere almeno nei numeri: l’Italia ha raccolto la proposta a Tokyo 2020 (con Jessica Rossi ed Elia Viviani) e Parigi 2024 (con Arianna Errigo e Gianmarco Tamberi), ma non ai Giochi invernali di Pechino 2022. In quell’occasione, la scelta era ricaduta su Sofia Goggia, poi sostituita da Michela Moioli dopo il suo infortunio.
Se a Milano Cortina 2026 l’Italia volesse seguire quanto fatto nei Giochi estivi e quindi optare per il doppio alfiere, l’idea di individuare una coppia già esistente sarebbe decisamente appropriata, un po’ come fece il Canada a Pyeongchang 2018 selezionando i campioni di danza sul ghiaccio Tessa Virtue e Scott Moir. Le alternative? Solitamente si segue la regola non scritta di dare l’onore del portabandiera ad atleti che hanno già vinto un oro olimpico in carriera e in questo caso, considerando che Arianna Fontana era già stata scelta per Pyeongchang 2018 e Michela Moioli per Pechino 2022, tra i nomi con un oro all’attivo resterebbe solo Sofia Goggia, cui potrebbe essere data nuovamente l’occasione persa quattro anni fa.
Nei Giochi invernali, però, l’Italia in passato ha già allargato il campo: a Torino 2006, per esempio, nominò una giovanissima Carolina Kostner, che ai tempi era solo una promessa del pattinaggio di figura, mentre a Salt Lake City 2002 puntò su Isolde Kostner, che aveva conquistato due bronzi olimpici nello sci alpino. In quest’ottica, la prima che meriterebbe sicuramente questo riconoscimento per il ricchissimo palmares è Federica Brignone, la sciatrice azzurra più vincente in Coppa del Mondo, che ha preso parte a quattro edizioni olimpiche conquistando un argento e due bronzi: le sue condizioni fisiche, però, destano preoccupazione: servirà attendere i prossimi mesi per capire se e in che modo potrà esserci.
Tra gli altri azzurri da tenere in considerazione ci sono anche Federico Pellegrino (argento nella prova sprint di sci di fondo sia nel 2018 che nel 2022), Francesca Lollobrigida (un argento e un bronzo a Pechino 2022 nel pattinaggio di velocità) e Dorothea Wierer (tre bronzi nel biathlon tra Soči 2014, Pyeongchang 2018 e Pechino 2022).
La crescita esponenziale del curling
La scelta di Constantini e Mosaner, in questo momento, sarebbe perfetta perché rappresenterebbe un riconoscimento al curling italiano, che negli ultimi anni è cresciuto tantissimo, oltre a valorizzare due assoluti talenti che non solo sono i campioni olimpici uscenti, ma sono anche la coppia più forte in circolazione. Dopo l’exploit ai Giochi del 2022, gli azzurri avevano deciso di separarsi e di continuare a gareggiare nelle rispettive squadre e poi anche nel doppio misto, ma con partner diversi. Mosaner ha fatto coppia con la sua fidanzata Alice Cobelli, Constantini con Sebastiano Arman e poi con Francesco De Zanna: con il primo ha preso parte ai Mondiali del 2022 e del 2023, chiusi al settimo e all’undicesimo posto, con il secondo ha partecipato ai Mondiali 2024, classificandosi ottavi. A gennaio 2025, però, il direttore tecnico Marco Mariani ha annunciato a sorpresa che il binomio Constantini-Mosaner si sarebbe presto ricomposto.
Nelle prime due stagioni dopo Pechino, la FISG ha scelto con criterio e programmazione di concentrare l’attenzione sulla crescita delle Nazionali maschile e femminile e, in questo senso, il ruolo sia di Amos che di Stefania è stato cruciale nel valorizzare lo sviluppo delle rispettive squadre. Ad un anno dalle Olimpiadi il doppio misto torna tra le priorità e l’ottima notizia per il movimento è che Constantini e Mosaner hanno dato piena disponibilità ad affrontare insieme il percorso di avvicinamento a Milano Cortina.
L’occasione per rivedere in gara i campioni olimpici si è presentata durante i Mondiali di doppio misto andati in scena in Canada tra la fine di aprile e i primi di maggio. L’Italia non era mai arrivata in semifinale, solo due volte nella storia aveva raggiunto i quarti. Dopo tre anni l’attesa per rivedere all’opera la coppia azzurra era tantissima, ma quello a cui si è assistito è andato ben oltre le più rosee aspettative. Constantini e Mosaner hanno ricominciato esattamente da dove avevano lasciato, da numeri uno.
Hanno vinto un match dietro l’altro con autorevolezza e con la solita intesa e, senza mai perdere un incontro, hanno conquistato il primo titolo mondiale della storia italiana nel doppio misto. Grazie a questo successo, l’Italia è diventata anche l’unico Paese a essersi imposto nel doppio misto sia ai Giochi Olimpici che ai Mondiali.
Nonostante le poche apparizioni in coppia agli eventi internazionali (Mondiali 2021 e 2025 e Olimpiadi 2022), in questi anni Constantini e Mosaner sono stati capaci di ribaltare ogni previsione e di superare Paesi più strutturati e con una base di praticanti infinitamente più vasta. I loro successi hanno permesso alla FISG di investire nel curling e di approfittare della popolarità raggiunta grazie al titolo olimpico. I primi frutti stanno già nascendo: nell’ultimo mese l’Italia ha conquistato due storiche medaglie d’oro ai Mondiali junior, la prima grazie alla squadra maschile, con i fratelli Spiller e Gilli protagonisti insieme a Francesco Vigliani, la seconda nel doppio misto con Lucrezia Grande e Stefano Spiller. Traguardi inimmaginabili fino a poco tempo fa, considerando che solo a Torino 2006 l’Italia ha esordito con la sua squadra al torneo maschile di curling e ha portato questa disciplina all’attenzione del grande pubblico.
Poi sono arrivati Constantini e Mosaner, che hanno aperto la strada e mostrato nuove possibilità di crescita per tutto il movimento. Da allora la squadra maschile senior è stata medaglia di bronzo ai Mondiali nel 2022 e nel 2024, quella femminile ha vinto l’argento agli Europei 2023. Risultati che non arrivano per caso, ma che sono figli di una programmazione e di un lavoro che va avanti da anni, oltre che dalla possibilità offerta agli atleti di curling di entrare nei corpi militari, cosa che ha permesso loro di dedicarsi completamente allo sport.
Il curling da disciplina derisa è attualmente un punto di forza del panorama sportivo italiano. Il curling da disciplina derisa è attualmente un punto di forza del panorama sportivo italiano. C’è ancora chi non riesce ad apprezzarlo perché non lo ritiene all’altezza, ma in vista dei Giochi Olimpici invernali di Milano Cortina 2026 la cosa migliore che potremmo fare è allargare i nostri orizzonti e aprirci a una conoscenza più approfondita di tutti gli sport che saranno nel programma a cinque cerchi. Nel 2022, il curling è stato una vera rivelazione per tanti perché si è dimostrato uno sport televisivo e avvincente e l’anno prossimo avremo nuova occasione per innamorarcene.
Tanto dipenderà anche da quanto faranno Constantini e Mosaner. Quel che è certo è che il 6 febbraio 2026 a San Siro si terrà la cerimonia di apertura: l’auspicio è che questa coppia, apprezzata in tutto il mondo, abbia la sua occasione per essere celebrata come merita e per rappresentare l’Italia.