Cosa aspettarsi dal nuovo Real Madrid di Xabi Alonso

Il nuovo Real Madrid di Xabi Alonso è il nuovo ponte tra innovazione e tradizione.

Svolta storica in casa madridista: Xabi Alonso è il nuovo allenatore del Real Madrid. L’annuncio è arrivato con la solennità delle grandi occasioni, come da prassi per momenti del genere. Florentino Pérez ha presentato alla stampa e ai tifosi un volto noto, amatissimo dall’ambiente, ma ora con un ruolo completamente diverso rispetto al passato: da regista del centrocampo a figura centrale in panchina. I Blancos si preparano così ad aprire un nuovo ciclo, rimanendo fedele alle proprie ambizioni e a ciò che definisce il suo stile. Dopo anni segnati da successi continentali e nazionali sotto la guida di Carlo Ancelotti, l’epoca del tecnico emiliano giunge al termine con un passaggio di testimone che promette di essere più un’evoluzione che una rivoluzione.

Ancelotti lascia Madrid dopo aver contribuito a scrivere nuove pagine di storia con la conquista di titoli importanti, ma accetta la sfida affascinante di guidare il Brasile, diventando il primo italiano a sedersi sulla panchina della Seleçao. Una scelta di prestigio che rende ancor più significativo il passaggio della guida tecnica a Xabi Alonso, suo ex giocatore e oggi suo erede spirituale e calcistico. È il classico caso in cui l’allievo raccoglie il testimone dal maestro, ma con la consapevolezza di voler lasciare il proprio segno. Non si tratta solo di continuità: Xabi porta con sé una visione moderna, un’identità forte e un entusiasmo che ha già fatto scuola in Germania.

Un passato da vincente, al Real e in panchina

Reduce da un’esperienza trionfale alla guida del Bayer Leverkusen, con cui ha vinto Bundesliga, Coppa di Germania e Supercoppa tedesca, Xabi Alonso approda nella capitale spagnola con il peso dell’attesa ma anche con la forza dei risultati ottenuti. Nella stagione 2023-24 ha chiuso imbattuto in Germania, arresosi solo in finale di Europa League contro l’Atalanta. Ma soprattutto ha costruito una squadra capace di esprimere un gioco fluido, verticale e coraggioso, che ha portato le Aspirine a vincere il primo campionato della loro storia. Una proposta di gioco che ha conquistato anche gli osservatori più prudenti: adesso il giovane tecnico basco è pronto per la panchina più prestigiosa del mondo. Nelle sue annate in terra tedesca ha mostrato non solo abilità tattica ma anche una notevole capacità di gestire il gruppo, valorizzare i talenti e trasformare un progetto sottovalutato in un modello vincente.

Alla conferenza stampa di presentazione, Alonso si è disimpegnato con lucidità e una calma che ha trasmesso sicurezza. Ha parlato di “ritorno a casa” e non potrebbe essere più vero. Da calciatore, ha vestito la maglia delle Merengues dal 2009 al 2014, contribuendo alla conquista di trofei importanti tra cui spicca la celebre Decima, ottenuta a Lisbona nel 2014, nel derby europeo contro l’Atlético Madrid in una serata entrata nella leggenda del club e nella memoria collettiva dei tifosi. Con Ancelotti aveva un rapporto speciale, fatto non solo di stima reciproca ma anche di ascolto e studio. Oggi, pur seguendo una propria strada, non nasconde di ispirarsi anche a lui nella gestione dello spogliatoio e nella cura della parte tecnica della squadra.

Come giocherà il Real Madrid di Xabi Alonso

Il nuovo Real Madrid sarà costruito sull’equilibrio tra tradizione e innovazione. Da una parte ci sono i senatori e le colonne portanti dello spogliatoio, che restano come guide per i più giovani, dall’altra una rosa rinnovata e attrezzata per le nuove ambizioni, pronta a seguire una nuova filosofia di gioco. L’identità tattica sarà uno dei punti focali della gestione Alonso. Durante la conferenza stampa il nuovo tecnico ha confermato di voler proporre un calcio offensivo, dinamico, con un chiaro impianto di gioco ma capace anche di adattarsi agli avversari. Si è soffermato sul modo di far coesistere Mbappé e Vinícius, due fuoriclasse assoluti ma, finora, mai perfettamente complementari. La sfida sarà costruire un attacco armonico e letale, inserendo anche Rodrygo in un tridente destinato a lasciare il segno sia in termini di gol che di trofei.

Tatticamente resta da capire se Xabi opterà per una difesa a tre, come nel suo Bayer, oppure se preferirà restare sul solido 4-2-3-1 che ha portato Ancelotti a vincere 15 titoli nel corso della sua esperienza da tecnico del Real Madrid. Entrambe le opzioni restano sul tavolo e non è escluso che il nuovo allenatore possa alternarle a seconda delle necessità e degli avversari. Il Real, in fondo, è una squadra poliedrica e la capacità di essere imprevedibile rappresenta uno dei suoi principali punti di forza. In ogni caso, la richiesta dei tifosi è chiara: vogliono un Real che non si limiti ad aspettare, ma imponga il proprio gioco.

Uno dei nodi centrali della nuova stagione sarà la gestione del centrocampo. Luka Modrić, dopo undici anni, lascia il club. L’addio del croato segna la fine di un’epoca: una leggenda del club, per classe ma anche per carisma e impatto nei momenti chiave. Ma Alonso non si fascia la testa: sa di poter contare su un talento invidiato da mezza Europa come Jude Bellingham, suo ex avversario in Bundesliga quando militava nel Borussia Dortmund. In più di un’occasione ha lodato pubblicamente il giovane inglese, definendolo come un giocatore “in grado di aprire un’epoca” e “una figura destinata a lasciare un segno nella storia del club, come Zidane e Modrić prima di lui”. Bellingham ha tutte le carte in regola per diventare il simbolo di questa nuova era e non teme questa grande responsabilità.

Intanto Florentino Pérez continua a lavorare per rinforzare la rosa. Oltre alla mediana, l’altro settore in cui potrebbero arrivare novità è senza alcun dubbio la difesa. Nonostante la solidità mostrata nella scorsa stagione e anche per adeguarsi al possibile cambio di modulo, il Real Madrid di Xabi Alonso potrebbe cercare un centrale di esperienza da affiancare ad Alaba, Rudiger e Militão. Anche le fasce, vero punto nodale del calcio proposto a Leverkusen, saranno oggetto di attenzione, fermo restando il già certo arrivo di Trent Alexander-Arnold dal Liverpool. La velocità e l’intelligenza tattica degli esterni rappresentano un cardine nella filosofia di gioco del tecnico basco, le cui squadre sono compatte, aggressive nello sviluppo e micidiali in transizione.

I prossimi mesi saranno cruciali per costruire un legame saldo tra l’allenatore e lo spogliatoio, tra l’identità del Real e il nuovo approccio tecnico. Alonso lo sa bene: guidare il Real Madrid significa convivere con una pressione costante. Una circostanza che pare non spaventarlo, anche alla luce di una carriera da calciatore vissuta ai massimi livelli. Nel corso della conferenza stampa di presentazione ha dichiarato di essere onorato dell’incarico, aggiungendo che la vera sfida sarà far crescere la squadra giorno dopo giorno, costruendo una mentalità duratura che permetta di aprire un nuovo ciclo.

Un video che spiega i principi tattici di Xabi Alonso

Il futuro, tra Mondiale per Club e cantera

L’immediato banco di prova si chiama Mondiale per Club, una competizione che il Real prende sempre con grande serietà. Il torneo si svolgerà negli Stati Uniti e i Blancos affronteranno nel Girone H Salisburgo, Pachuca e Al-Hilal. Alonso ha fissato chiaramente l’obiettivo: vincere, l’unico verbo ammesso in casa madridista. Il Mondiale rappresenta un’opportunità per testare la rosa in condizioni climatiche e ambientali inedite, affrontare avversari con stili di gioco diversi e cominciare a dare forma a un’identità precisa.

Tutti gli occhi saranno puntati su Kylian Mbappé, considerato da molti il grande sconfitto della stagione appena conclusa. Il francese ha vissuto una fase complicata sul piano individuale e internazionale, senza riuscire a centrare il suo grande sogno: vincere la Champions. Il campione francese avrà un ruolo essenziale e, sotto la guida di Xabi, spera di ritrovare continuità, fiducia e incisività nei momenti decisivi. Il nuovo tridente offensivo, con Vinícius e Rodrygo al suo fianco, è una miscela di talento, velocità e fantasia che può fare la differenza anche nei contesti più complessi.

Il nuovo format offrirà anche un’occasione preziosa per testare nuovi innesti e promesse provenienti dal vivaio. La valorizzazione dei giovani è sempre stata una costante del progetto di Xabi Alonso e il suo passato da allenatore delle giovanili proprio del Real Madrid e della squadra B della Real Sociedad suggerisce una naturale propensione a integrare nuovi volti in prima squadra. A maggior ragione considerando i progetti a lungo termine di Pérez, che come sempre vuole costruire un Real capace di vincere subito e restare al vertice del calcio europeo per un decennio.

In conclusione, la stagione 2025-26 si apre sotto il segno del cambiamento, ma anche della continuità con gli anni dominanti dell’ultimo ciclo. D’altronde il tecnico basco rappresenta il perfetto ponte tra l’epoca dei grandi maestri e quella dei giovani innovatori. Il Real Madrid di Xabi Alonso proverà a imporre idee nuove per tornare a primeggiare, lanciando la sfida al Barcellona nel tentativo di tornare ad alzare quei trofei che non sono arrivati nell’ultima stagione. Ora tocca al tecnico, assieme al suo staff, scrivere un’altra pagina della leggenda della Casa Blanca. Se il buongiorno si vede dal mattino, i tifosi del Real possono guardare al futuro con rinnovata fiducia, dettata da entusiasmo e consapevolezza di essere la squadra più temuta ed apprezzata del mondo. Gli avversari sono avvisati: il ciclo del Real Madrid non è finito. Sta per cominciare un nuovo atto, con una squadra spettacolare e affamata di successi.

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