Il torneo che, apparentemente, nessuno voleva giocare (tranne la FIFA che l’organizza) sta finalmente per prendere il via. Dal 14 giugno al 13 luglio prossimi infatti si disputerà negli Stati Uniti il Mondiale per Club. Sarà una sorta di prova generale in vista del Mondiale per Nazionali che si disputerà in Nord America (in Canada e Messico oltre che negli USA) l’estate prossima.
Coming to the USA in 2025 🇺🇸#TakeItToTheWorld | #FIFACWC pic.twitter.com/ocAOgy87Fl
— FIFA Club World Cup (@FIFACWC) September 28, 2024
Primo esame per il nuovo Real Madrid
Ai nastri di partenza sono ammesse ben trentadue squadre: 12 europee, 4 africane, 4 asiatiche, 4 provenienti dalla zona nordamericana, 6 sudamericane, una oceanica e una del Paese ospitante (e quindi proveniente dalla MLS). Quali sono le squadre più interessanti da seguire? Per rispondere a questa domanda non possiamo che partire dalle formazioni del Vecchio Continente. Fra le quali spicca il Real Madrid, con i suoi 36 campionati nazionali vinti e le 15 Champions League conquistate. La Casa Blanca si presenta in pompa magna, col presidente Florentino Pérez attratto anche dal ricco montepremi previsto per la competizione.
Dal punto di vista tecnico il torneo sarà anche la prima occasione per vedere all’opera le nuove merengues, affidate alle cure di Xabi Alonso dopo la separazione con Carlo Ancelotti. La sfida più importante che l’allenatore spagnolo dovrà affrontare è quella della costruzione di una struttura offensiva organizzata in una squadra che, sotto la precedente gestione tecnica, era abituata a praticare un calcio relazionale. A questo aspetto si aggiunga poi quello dell’equilibrio: quest’anno la squadra di Ancelotti ne ha avuto ben poco, come dimostrano le 16 reti incassate nelle quattro sfide stagionali giocate contro il Barcellona.
A rendere lacunosa la fase di non possesso ha certamente contribuito la serie di infortuni che hanno colpito il reparto arretrato. Non si tratta però solo di questo. Lo scarso apporto difensivo garantito in avanti da Kylian Mbappé e Vinícius Júnior ha reso particolarmente pigro il 4-4-2 con cui la squadra si disponeva in fase difensiva. Inoltre, per supportare i due davanti, Ancelotti ha costretto Jude Bellingham a sobbarcarsi un lavoro senza palla che ha finito per condizionare le prestazioni in attacco dell’inglese.
Resta da vedere come Xabi Alonso inserirà Trent Alexander-Arnold, per il quale il Real Madrid ha deciso di versare 10 milioni di euro al Liverpool prima della scadenza naturale del contratto (prevista per fine giugno), pur di averlo subito a disposizione per il Mondiale per club. L’inglese dovrebbe andare a ricoprire il vuoto lasciato in mediana dalla partenza di Luka Modrić.
Comunicado Oficial: Alexander-Arnold.#RealMadrid | #WelcomeTrent
— Real Madrid C.F. (@realmadrid) May 30, 2025
Le altre big al Mondiale per Club
A sfidare i blancos ci sarà, tra gli altri, il modello posizionale del PSG. La squadra di Luis Enrique si è recentemente laureata campione d’Europa dopo una finale che l’ha vista sconfiggere senza storia l’Inter. La struttura creata dal tecnico asturiano ha finito per agevolare talenti quali Ousmane Dembélé, Désiré Doué e Khvicha Kvaratskhelia. Aver perso la scorsa estate il già citato Mbappé non ha dunque indebolito i parigini, tutt’altro.
La versione mostrata quest’anno dal PSG è meno rigida e più fluida rispetto a quelle precedenti, con continue rotazioni che coinvolgono anche i tre interpreti della mediana. Con Vitinha, Fabián Ruiz e João Neves il PSG può contare su quello che probabilmente è il miglior centrocampo d’Europa, con tutti e tre i calciatori iberici in grado di trovare linee di passaggio, di pulire palla e riciclare il possesso quando necessario ma anche di aggredire in avanti a palla persa, contribuendo così a fare della loro squadra una delle formazioni migliori al mondo per riconquista della palla in zone avanzate di campo. Tra le altre europee sarà da osservare il Chelsea, squadra vincitrice dell’ultima Conference League. Il modello posizionale del loro tecnico, l’italiano Enzo Maresca, è invece molto più rigido di quello di Luis Enrique, con ogni spazio che deve essere fissato da un giocatore.
Maresca was asked about the fans moaning when Enzo had a chance to pass forward but went back.
"Fernandez knows if he doesn't pass back I will change him, if Keeper plays long, I will change him".
This slow, lethargic, lack of urgency Chelsea play with comes from the Manager. pic.twitter.com/Z7CDmy0L6h
— Zeno (@CFCZeno) March 9, 2025
Ovviamente attenzione anche al Manchester City, reduce da una stagione al di sotto delle aspettative. Il club inglese dovrà verosimilmente effettuare una rivoluzione per avviare un nuovo progetto tecnico. In questo senso sono già arrivati Tijjani Reijnders, Rayan Aït-Nouri e Rayan Cherki. L’ex centrocampista del Milan avrà subito l’occasione di inserirsi nelle rotazioni di una squadra che affronterà il torneo senza l’infortunato Mateo Kovačić, con Kevin De Bruyne che ha già lasciato il club e con Jack Grealish che potrebbe essere lasciato fuori lista.
Il problema maggiore sarà quello di riuscire a risolvere la gestione delle transizioni, spesso letale per il City quest’anno senza Rodri a protezione del reparto arretrato. In questo senso, il probabile ritorno dello spagnolo dovrebbe sensibilmente migliorare le cose, anche se ne andrà valutata la piena efficienza fisica. Nelle ultime fasi della stagione europea Guardiola ha inoltre aggiustato il tiro a livello di struttura offensiva ricorrendo ad una sorta di 4-2-2-2 per garantirsi maggiore controllo centrale.
Le possibili sorprese
Fra le compagini extra-europee c’è curiosità attorno ad alcune sudamericane. Fra le brasiliane troviamo il Flamengo di Filipe Luís, squadra che tende a costruire con i due difensori centrali assieme ai mediani e che sfrutta bene le palle inattive. Sulle fasce la spinta è garantita dai due terzini, l’ex juventino Alex Sandro a sinistra e Wesley a destra. Il Fla tende a cercare di dominare il contesto tramite il possesso, anche se può incontrare problemi contro blocchi bassi. Da osservare anche la proposta relazionale, tipicamente sudamericana, del Fluminense di Renato Gaúcho.
Un’altra partecipante da cui ci si aspetta molto è sicuramente l’Inter Miami, formazione della MLS che può annoverare fra le proprie fila alcuni grandi ex Barcellona come Lionel Messi, Luis Suárez, Sergio Busquets e Jordi Alba. Il tecnico Javier Mascherano (altro ex del Barça) ha assemblato una squadra offensiva, che difende con la linea alta e cerca di appoggiarsi a Messi il più vicino possibile all’area avversaria. Un tipo di strategia che ha pagato in certe situazioni ma che, difensivamente, ha talvolta lasciato gli Herons esposti al contropiede rivale.
Possibili sorprese di questo Mondiale per Club? Difficile dirlo, anche perché sulla carta le squadre provenienti da zone diverse dall’Europa e dal Sudamerica sono più deboli. Da seguire gli Urawa Red Diamonds, squadra giapponese guidata dal polacco Maciej Skorża. In ogni caso, gli occhi saranno puntati sull’Al-Hilal, formazione saudita che ha appena annunciato come nuovo allenatore l’ex interista Simone Inzaghi.
The Italian genius is here ✅ 🧠
Welcome, 𝐒𝐢𝐦𝐨𝐧𝐞 𝐈𝐧𝐳𝐚𝐠𝐡𝐢 ✍️
— AlHilal Saudi Club (@Alhilal_EN) June 4, 2025
Un Mondiale per Club legato al clima
Cosa aspettarci a livello generale? Oltre agli aspetti tecnico-tattici, un fattore destinato a incidere riguarda il clima. Un problema che si riproporrà fra un anno durante i Mondiali, così come si vide bene durante la Coppa del Mondo che si disputò nel 1994 proprio in America. Giocare negli Stati Uniti implicherà infatti un grande dispendio energetico, considerando le temperature e il tasso di umidità. Difficile quindi vedere squadre impegnate a portare un pressing forte e continuato per tutta la durata di una partita. È verosimile che questo atteggiamento difensivo si possa vedere nelle fasi iniziali delle partite e non portato a lungo.
Anche in conseguenza di ciò, squadre che puntano sull’intensità – come dovrebbe essere la Juventus di Igor Tudor – potrebbero incontrare delle difficoltà. La gestione del pallone e la pulizia tecnica diventerà quindi elemento fondamentale per cercare di prevalere, così come un possesso prolungato che possa stancare ulteriormente le retroguardie più passive. A queste considerazioni si aggiunga poi quella relativa alle palle inattive, situazioni dalle quali potrebbero scaturire diversi gol decisivi.