È il 5 giugno 2025 e a Piacenza è in programma la finale dei Campionati italiani di sciabola maschile. È il primo titolo nazionale in palio nella kermesse che assegnerà anche gli scudetti del fioretto e della spada ma è soprattutto un evento da record perché, per la prima volta nella storia, a sfidarsi sono due fratelli: Edoardo e Leonardo Reale. I ragazzi sono determinati e si stanno facendo notare nel panorama nazionale, ma sono ancora molto giovani: Edoardo ha 19 anni, Leonardo ne compirà 17 ad agosto. Non è usuale che atleti di questa età siano già così competitivi anche tra gli Assoluti. Eppure, per arrivare a giocarsi il titolo, i fratelli Reale hanno battuto i migliori sciabolatori azzurri in circolazione come Luigi Samele (sconfitto 15-13 da Edoardo) e Michele Gallo (superato 15-10 da Leonardo).
Adesso si ritrovano l’uno contro l’altro come succede spesso nella palestra del Frascati Scherma dove si allenano da quando sono piccoli. Si conoscono meglio di chiunque altro e, anche se sono felici di essere arrivati fino a quel punto, sono ambiziosi e non vogliono assolutamente cedere proprio adesso.
Gli inizi nelle categorie giovanili
Per raccontare cosa c’è dietro questa finale bisogna fare un passo indietro e allargare il campo. La famiglia, infatti, è più ampia di così e, oltre a Edoardo e Leonardo, conta altri due fratelli: Valerio, 18 anni e Matilde, che ne compirà 15 a settembre, anche loro schermidori. La sciabola è stata amore a prima vista per tutti e quattro ed è una passione che li unisce e li fa sognare in grande. I risultati arrivati fino ad ora sono più che incoraggianti. Tutti e quattro i fratelli hanno fatto il loro esordio nell’agonismo al “Gran Premio Giovanissimi Renzo Nostini”, la manifestazione dedicata ai migliori giovani talenti della scherma italiana, giunto quest’anno alla sua sessantunesima edizione. Un passaggio obbligato per ogni giovane schermidore italiano. Da qui sono transitati, vincendo o meno, tutti i nomi che contano in pedana.
Durante questo evento, che dal 2012 si svolge a Riccione, vengono premiati ogni anno i migliori atleti Under 14 divisi in quattro sezioni: Maschietti e Bambine (11 anni), Giovanissimi e Giovanissime (12 anni), Ragazzi e Ragazze (13 anni), Allievi ed Allieve (14 anni). I fratelli Reale hanno cominciato a distinguersi già in questi anni: Edoardo è stato secondo tra i Maschietti e vincitore tra i Giovanissimi e i Ragazzi; Valerio è entrato nella top 16 in tutte le categorie; Leonardo è stato primo tra i Maschietti, sesto tra i Ragazzi e ancora davanti a tutti tra gli Allievi, mentre Matilde è stata settima tra le Bambine e le Giovanissime, prima tra le Ragazze e decima tra le Allieve.
Crescendo continuano le affermazioni anche tra i Cadetti (Under 17) e i Giovani (Under 20), ma soprattutto arrivano le prime convocazioni in azzurro. Edoardo Reale nel 2021 diventa campione italiano Under 17 e si conferma numero uno della categoria anche l’anno successivo. Nel 2022 rappresenta l’Italia nelle gare di sciabola maschile Cadetti agli Europei e ai Mondiali Cadetti e Giovani: nel torneo continentale arriva fino agli ottavi di finale, mentre nella kermesse iridata esce al primo turno. Due assalti che non vanno come sperato, ma che gli permettono di arricchire il suo bagaglio di esperienza sulle pedane internazionali.
Nel 2023 Edoardo è vicecampione italiano Under 20 e anche i suoi fratelli iniziano a farsi notare: Leonardo gareggia agli Italiani in due categorie, riuscendo a vincere nella prova Cadetti – nella quale Valerio è quinto – e a chiudere al terzo posto in quella Giovani. Dopo questi risultati Leonardo viene convocato per gli Europei Cadetti e Giovani a Tallinn, dove vince la gara a squadre con Francesco Pagano, Massimo Sibillo e Matteo Ottaviani e si piazza al sesto posto nella competizione individuale. Poco più di un mese dopo, ai Mondiali Cadetti e Giovani a Plovdiv, conclude all’undicesimo posto la sua prova.
Il 2024, l’anno della consacrazione dei fratelli Reale
Il 2024 è l’anno della consacrazione per i tre fratelli, perché tutti vengono convocati per gli Europei Cadetti e Giovani che si svolgono in casa, a Napoli. Leonardo e Valerio sono selezionati per le gare di sciabola maschile Under 17, Edoardo per quelle Under 20. A fare suonare l’inno di Mameli al PalaVesuvio è Leonardo, che vince alla stoccata decisiva il titolo continentale, mentre Valerio va a un passo dal podio e finisce al quinto posto; poi, insieme a Christian Murtas e Massimo Sibillo, i due fratelli portano al successo anche la squadra. Edoardo invece entra nella top 8 individuale tra i Giovani e conclude al quarto posto la gara a squadre, nella quale si rifarà ai Mondiali di Riyadh, dove con Edoardo Cantini, Francesco Pagano e Marco Stigliano vincerà la medaglia di bronzo.
A inizio 2025 vengono diffuse le convocazioni per gli Europei Cadetti e Giovani di Antalya ed è un momento storico perché per la gara di sciabola maschile Under 20 ci sono tutti e tre i fratelli Reale, che compongono il team azzurro insieme a Cosimo Bertini. «L’emozione di vedere il nostro nome ripetuto tre volte è stata incredibile, perché sappiamo che è un caso unico. È stata una delle esperienze più belle della nostra vita», spiega Valerio. Inizialmente i fratelli gli fanno credere di essere stato escluso dalla lista. Uno scherzo che poi, quando si è rivelato tale, ha lasciato spazio all’entusiasmo e ai festeggiamenti per celebrare un fatto che, a loro per primi, è apparso subito straordinario.
I fratelli Reale hanno dimostrato di essere all’altezza. Non sono solo un brand o una storia facile da romanzare. Quella pagina nel grande libro della scherma se la sono guadagnata a suon di stoccate. Nella competizione individuale Leonardo vince la medaglia di bronzo, Edoardo è quinto e Valerio sesto; quindi tutti assieme lottano su ogni stoccata, superano con autorità un turno dopo l’altro e concludono sul gradino più alto del podio. Bertini, Reale, Reale, Reale: non è un errore, sono loro i campioni d’Europa Under 20 di sciabola. Un traguardo che li fa impazzire di gioia e che dà loro l’idea che sono sulla strada giusta per fare grandi cose. Il quartetto vincente resta lo stesso anche ai Mondiali Cadetti e Giovani di Wuxi ad aprile.
Il piccolo di casa, Leonardo, si prende la soddisfazione di salire sul terzo gradino del podio individuale nella categoria Under 17, quindi arriva il giorno della gara a squadre, adrenalina allo stato puro: gli azzurri cominciano battendo l’Egitto con la stoccata decisiva del 45-44, poi superano 45-40 la Romania e 45-38 l’Uzbekistan. Approdano direttamente in finale, dove cadono contro la corazzata degli USA ma conquistano una piazza d’onore che li conferma come una delle formazioni più competitive e di prospettiva a livello internazionale.
Una finale storica: Reale contro Reale, scontro tra fratelli
Il ritorno in Italia vede i fratelli Reale impegnati su più fronti perché, dato il loro talento e la loro età, gareggiano sia nelle prove dedicate ai Cadetti e ai Giovani, sia tra i “grandi”. Agli italiani di Terni, categoria Cadetti e Giovani, Leonardo si laurea campione italiano Under 17, Edoardo chiude al secondo posto tra gli Under 20, mentre nella stessa categoria Valerio conclude la sua prova al nono posto. Pochi giorni dopo c’è uno degli appuntamenti più attesi: gli Assoluti, l’occasione per dimostrare di potere primeggiare non solo con atleti della loro età, ma anche con i “grandi”.
Ed è qui che succede qualcosa che neanche la migliore delle sceneggiature avrebbe osato immaginare: torniamo all’atto finale che vede Edoardo e Leonardo sfidarsi per decretare chi dei due sarà il numero uno della sciabola maschile in Italia. È un assalto punto a punto, si arriva al 14 pari e questo significa che si decide tutto all’ultima stoccata. Si accende solo una luce ed è quella di Leonardo, che con i suoi 16 anni, 9 mesi e 29 giorni diventa il più giovane campione d’Italia della storia nella sciabola maschile. Le sue parole a fine incontro dicono tutto:
Un’emozione incredibile vincere un titolo assoluto, ancor di più in una finale contro Edoardo. Ho iniziato a fare scherma seguendo lui e prima d’ora non lo avevo mai battuto.
Edoardo, infatti, è stato il punto di riferimento dei fratelli nella scelta della scherma. Tutto parte dal 2012, quando papà Enrico cerca un’alternativa al calcio per i suoi figli. Vuole che facciano sport, ma anche che scelgano una disciplina che li appassioni. Provano il nuoto, l’atletica, ma non scatta la scintilla. Un giorno li porta nella palestra del Frascati Scherma, una delle società più importanti d’Italia e lì nasce la voglia di mettersi in gioco. Edoardo ha sei anni, Valerio cinque e Leonardo quattro: iniziano insieme e, come d’abitudine, cominciano usando le armi di plastica.
Tradizionalmente in Italia tutti i bambini che si approcciano alla scherma partono col fioretto perché è ritenuta l’arma migliore per imparare le basi e i movimenti. I Reale però vengono attratti fin dall’inizio dalla sciabola, l’arma più veloce e più fisica, e partono direttamente con quella. Valerio e Leonardo dopo qualche tempo lasciano, Edoardo invece continua e convince i fratelli a tornare in palestra. Qualche anno dopo li raggiunge anche Matilde e tutti e quattro si allenano con il maestro Andrea Aquili, che quest’anno è diventato ct della Nazionale italiana di sciabola femminile.
2 fratelli che, assieme al 3⁰, Valerio, da due anni conquistano medaglie mondiali nell'U20, si scontrano nell'atto finale degli Assoluti di scherma 2025: Leonardo Reale (U17) è il nuovo campione italiano di sciabola maschile dopo aver battuto in finale il fratello Edoardo https://t.co/vBCHULqMLf pic.twitter.com/lKNrKcJoGv
— Tintintin (@t1nt1nt1) June 5, 2025
Un futuro roseo
Oggi, alla luce dei risultati che stanno maturando, non nascondono di volere ambire a vestire la maglia azzurra in tutte le manifestazioni più importanti, con il sogno, sopra tutti, di partecipare ai Giochi Olimpici, magari già a Los Angeles 2028. Ancora una volta insieme, da fratelli e compagni di squadra. In Italia non è facile imporsi nella scherma, data la tradizione che questo sport ha nel nostro Paese e la quantità di fenomeni che ha saputo esprimere.
Al momento i punti fermi della squadra azzurra di sciabola maschile sono i quattro protagonisti di Parigi 2024: Luigi Samele (quasi 38 anni, argento olimpico a Tokyo 2020 e bronzo olimpico a Parigi 2024), Luca Curatoli (bronzo mondiale nel 2019, argento europeo nel 2022 e nel 2024 e bronzo europeo nel 2017), Michele Gallo (24 anni e campione d’Europa nel 2024) e Pietro Torre (23 anni, secondo posto al Mondiale Under 20 nel 2022). Tra le seconde linee ci sono Dario Cavaliere e Matteo Neri, rispettivamente classe 1997 e 1999, che quest’anno hanno preso parte agli Europei a Genova dal 14 al 19 giugno – Neri ha anche vinto il bronzo a squadre assieme a Gallo, Curatoli e Torre. Il futuro è tutto nelle mani dei Reale che, continuando così, potranno certamente trovare il loro spazio anche nella Nazionale maggiore. Intanto i ragazzi continuano ad allenarsi e a studiare.
Mamma e papà ci tenevano al fatto che facessimo sport, ma ci hanno sempre ricordato che bisogna allenare la mente oltre al corpo. Volevano che andassimo bene in entrambi gli ambiti e noi abbiamo conciliato le due cose impegnandoci al massimo per raggiungere i migliori risultati.
L’anno scorso Edoardo ha preso 100 alla maturità e adesso si è iscritto all’università nella facoltà di Ingegneria Civile, Valerio è all’ultimo anno di liceo e l’anno prossimo frequenterà Ingegneria Aerospaziale alla Sapienza, mentre Leonardo e Matilde sono rispettivamente al quarto e al primo anno di liceo scientifico all’Istituto Salesiano Villa Sora. Vivono lo sport con un impegno totale, fatto di agonismo e passione, anche l’uno contro l’altro. Ma soprattutto con amore. Quattro fratelli legati da un’intesa profonda, capaci di ridere insieme e sostenersi sempre l’un l’altro, come solo una famiglia è in grado di fare. Quando uno tira, gli altri tifano per lui e viceversa. «Quando uno di noi vince, vince tutta la nostra famiglia: siamo un pacchetto unico», dicono. Matilde è entrata quest’anno nella categoria Cadetti e in attesa di dare il meglio di sé alle sue gare, è la più grande fan dei fratelli.
Io li guardo sempre e osservarli in pedana mi mette più ansia che gareggiare: quando vincono, mi trasformo in una loro tifosa scatenata: tutti e tre per me sono un’ispirazione. Osservo come reagiscono, vedo la loro mentalità e cerco di imitarli. Portare questo cognome è un grandissimo onore.
Un cognome di cui sentiremo parlare perché il binomio sciabola-Reale è ormai una certezza.