Alla fine, con l’enorme flusso di notizie di mercato che ogni giorno riempie giornali, siti e social, è facile che qualche movimento sfugga ai radar. Eppure, tra le pieghe di questa calura estiva e delle trattative in serie, è passato quasi inosservato un trasferimento che ha coinvolto una figura centrale nel panorama europeo. Una stella, almeno sulla carta. O forse, sarebbe già più corretto usare il prefisso ex, perché parliamo di un calciatore rimasto fermo a un passo dal salto di qualità che lo avrebbe proiettato nell’élite del calcio mondiale. Un nome importante, certo, ma che oggi fa notizia più per ciò che avrebbe potuto essere che per ciò che realmente è diventato. Stiamo parlando di Marcus Rashford.
Il ventisettenne inglese, vicecampione d’Europa nel 2021, lascia infatti il Manchester United per volare a Barcellona, squadra che già lo voleva dopo averlo visto fare a fette la difesa blaugrana nell’Europa League del 2023. Il trasferimento è avvenuto con la formula del prestito con diritto di riscatto. Già lo scorso gennaio Rashford, un mancunian (cioè nativo di Manchester), era stato costretto a lasciare il club della sua città e la società nella quale è cresciuto e dove si è rivelato come uno dei talenti più promettenti della sua generazione. Nemo propheta in patria.
📞 "Yeah… It’s official."
Rashford follows in Lineker’s footsteps. pic.twitter.com/ZvbnDAtbax— FC Barcelona (@FCBarcelona) July 23, 2025
Il lento deterioramento allo United
Rashford aveva già compiuto il viaggio di uscita dal centro sportivo di Carrington, in cui si allena lo United, per andare in prestito all’Aston Villa di Unai Emery. Quei quattro mesi a Birmingham aveva mostrato qualità ancora evidenti per giocare a questi livelli. Tutto questo però non è stato abbastanza per convincere Rúben Amorim a riportarlo a casa. Il tecnico portoghese, chiamato lo scorso anno a resuscitare i Red Devils dopo la fallimentare gestione di Erik ten Hag, si è invece trovato a dover gestire una rosa non costruita da lui, con elementi non adatti a giocare il 3-4-3 che Amorim aveva con successo implementato durante gli anni trascorsi alla guida dello Sporting Lisbona e che ha voluto (con testardaggine) utilizzare anche a Manchester.
Fra i calciatori che Amorim ha ritenuto non funzionali al suo progetto tecnico c’è dunque anche Rashford (oltre ai vari Alejandro Garnacho, Antony, Tyrell Malacia e Jadon Sancho, tutti in cerca di una nuova casa visto che per loro non c’è più spazio a Old Trafford). Non a caso il ragazzo nelle ultime due settimane si è allenato lontano dal resto del gruppo. La relazione con l’allenatore si è velocemente deteriorata: secondo quanto riportato dalla stampa inglese, il tecnico lusitano non avrebbe apprezzato alcuni comportamenti del giocatore, sia in campo che fuori. Dopo aver segnato due reti contro l’Everton all’inizio dello scorso dicembre, Rashford venne tenuto fuori nella successiva gara contro l’Arsenal. L’ultima da titolare in maglia United è stata sempre a dicembre 2024, nella gara di Europa League contro il Viktoria Plzen, nella quale poi il numero 11 venne sostituito al cinquantaseiesimo minuto per rendimento insufficiente. Successivamente Rashford venne tenuto fuori in undici delle seguenti dodici partite disputate dal Manchester.
Famosa è rimasta la frase di Amorim che, dopo una vittoria per 1-0 sul Fulham, ebbe a dichiarare che avrebbe preferito mandare in campo il preparatore dei portieri (l’allora sessantatreenne portoghese Jorge Vital) piuttosto che un giocatore che non si impegna.
🚨💣 Rúben Amorim on Rashford: “I’d put the goalkeepers coach Vital before I put a player who does NOT give the maximum every day…
…in training, in life, every detail”.@BeanymanSports 🎥 pic.twitter.com/UrjdZhKfwI
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) January 26, 2025
Marcus Rashford al Barcellona, chance o ripiego?
Da qui all’addio il passo è stato breve. A gennaio scorso diverse squadre (compreso il Milan) si erano interessate alla situazione di un Rashford che si dichiarava «pronto per una nuova sfida» ma, alla fine, le sue preferenze erano per il Barça. L’opzione azulgrana non si è però concretizzata e allora Rashford ha preferito rimanere in patria, accettando il prestito all’Aston Villa. Ora che il Barcellona si è rifatto sotto, Rashford ha spinto per questa soluzione, nonostante il fatto che i Villans avessero la possibilità di versare una cifra di circa 48 milioni di euro per comprarne il cartellino.
La vita di Rashford a Manchester è sempre stata alquanto complicata fin da prima dell’arrivo di Amorim. Da quando ha esordito in prima squadra – a diciotto anni nel febbraio 2016 – il ragazzo ha giocato per otto allenatori, compresi anche quelli ad interim. Un’instabilità tecnica che non ha certo giovato alla completa esplosione di Rashford, già di per sé stessa complicata dal fatto che nessuno di questi manager ha saputo trovargli una collocazione definitiva in campo e che alcuni di essi abbiano criticato la sua mancanza di continuità. E questo, nonostante i 138 gol in 426 presenze con lo United e le 62 in Nazionale (con 17 reti).
Il futuro (almeno quello prossimo) di Rashford è però lontano dall’Inghilterra. In realtà l’inglese era il piano C del Barcellona dato che Hansi Flick avrebbe preferito avere Nico Williams o Luis Díaz. Il rinnovo decennale di Williams con l’Athletic Bilbao e il costo eccessivo del colombiano del Liverpool hanno però dirottato gli interessi dei catalani di nuovo verso Rashford. I catalani si sono detti disposti a farsi carico dello stipendio da 325.000 sterline a settimana dell’inglese pur di portare a termine un’operazione che, ancor prima di concretizzarsi, ha già acceso il dibattito tra tifosi e addetti ai lavori. L’arrivo di Marcus Rashford ha infatti diviso l’opinione pubblica: da un lato c’è chi ritiene che l’approdo al Barcellona possa rappresentare per l’attaccante inglese l’occasione perfetta per rilanciarsi in un ambiente diverso da quello di Manchester e in un contesto tecnico sicuramente più funzionale
Dall’altro lato però c’è chi vede in lui una semplice alternativa di lusso, un innesto utile più per allungare la rosa che per rivoluzionare l’attacco blaugrana. In questo senso Rashford sarebbe chiamato a contendersi minuti e spazio dietro Lamine Yamal, Raphinha e Robert Lewandowski. Il tutto con l’ulteriore concorrenza interna rappresentata da Ferrán Torres, molto apprezzato dallo staff tecnico per la sua duttilità.
'Rashford has found best possible club at which to resurrect his career, but he will face serious competition from their home-grown talent'
Read the column ⬇️https://t.co/Eb2WSNCq7C#MUFC | #FCB | #AVFC pic.twitter.com/gKi2LDPyEk
— Telegraph Football (@TeleFootball) July 20, 2025
Quel che è certo è che il Barcellona, nonostante si tratti di un prestito con diritto di riscatto, non si è fatto problemi a investire sul giocatore, anche a fronte della ben nota, difficile situazione economica che il club azulgrana attraversa e che sta cercando in qualche modo di arginare tramite la cessione di alcuni calciatori (Ansu Fati, ceduto in prestito al Monaco, ed Eric García, tra gli altri) e attraverso varie operazioni finanziarie.
Il Barcellona punta a rifinanziare debiti per 700 milioni legati al progetto stadio https://t.co/IExEakKiie
— Calcio e Finanza (@CalcioFinanza) July 13, 2025
Soluzioni tattiche per il rilancio in Nazionale
Ma chi è, oggi, il giocatore che sbarca in Spagna? Dal punto di vista tecnico Rashford è un esterno offensivo in grado di convergere verso la porta così come di essere utilizzato in posizione di partenza più centrale. Pur avendo giocato in varie posizioni sul fronte d’attacco, ad oggi resta essenzialmente un’ala sinistra, una posizione iniziale in campo che consentirebbe a Flick di accentrare Raphinha, reduce dalla sua miglior stagione in carriera con 34 reti segnate e 22 assist registrati. Data la mobilità dei due, Flick potrebbe anche utilizzarli contemporaneamente in determinate fasi di gara o nelle partite più aperte, dando loro il compito di scambiarsi la posizione.
L’importante è che sia lasciato libero di attaccare la porta avversaria. D’altra parte ten Hag lo descrisse come uno dei migliori attaccanti d’Europa durante la stagione 2022-23, quella che Rashford concluse con 30 gol realizzati in tutte le competizioni e che gli valse il rinnovo di contratto con lo United fino al 2028. In questo senso, l’inglese potrebbe provare a superare quanto fatto negli anni Ottanta sempre con la maglia del Barcellona da un suo connazionale, quel Gary Lineker che, già espressosi a favore del trasferimento di Rashford alla sua ex squadra, mise a segno 42 reti in 103 presenze nella Liga con la maglia blaugrana.
🚨👀 Gary Lineker changed his profile picture on Instagram just as Marcus Rashford was announced by Barcelona.
Rashford becomes only the second ENGLISH player ever to play for the club 38 years after Lineker. #MUFC pic.twitter.com/9qPMls6Sc0
— United & Everything Football (@UEF_Podcast) July 19, 2025
Fra l’altro forse non tutti ricordano che, al momento dell’arrivo in panchina di Johan Cruyff, Lineker venne utilizzato anche sulla fascia, anche se le sue caratteristiche da punta centrale pura lo rendono diverso dal neo-acquisto dei catalani. La qualità dell’ex United nello stretto può inoltre aiutare il Barça a rompere i blocchi bassi presentati dagli avversari, replicando, sul lato sinistro, quanto Yamal garantisce a destra.
Insomma, sulla carta il connubio fra Marcus Rashford e il Barcellona appare perfetto. Spetta a lui adesso trovare finalmente la giusta dimensione per tornare ad essere uno dei talenti migliori d’Europa: a ventisette anni non è ancora tardi per rinunciare a quell’ambizione. Un buon campionato in Spagna e una bella Champions con la prestigiosa maglia culé rilancerebbero le sue quotazioni anche in chiave Nazionale e proprio nella stagione che si chiuderà con i Mondiali nordamericani previsti negli Stati Uniti, in Messico e in Canada l’estate prossima. Che il nuovo allenatore della nazionale, Thomas Tuchel, tenga in considerazione l’esterno lo dimostra proprio il fatto di averlo incluso nella sua prima lista compilata lo scorso marzo in occasione delle gare di qualificazione contro Albania e Lettonia. Un’eventuale chiamata per i Mondiali sarebbe una bella rivincita per un giocatore che venne tagliato da Gareth Southgate al momento di compilare la lista dei convocati per Euro 2024.
I tifosi inglesi poi avranno un motivo in più per seguire la Liga: a fine ottobre infatti è previsto al Santiago Bernabéu il primo Clásico della nuova stagione. In quella occasione potrebbe dunque esserci sul lato sinistro dell’attacco catalano il primo confronto fra Marcus Rashford e Trent Alexander-Arnold. Una sfida tutta britannica, proiettata sul palcoscenico più visto al mondo.