Ode a Monica De Gennaro, leader all’ultima avventura in azzurro

Dopo l'MVP in Nations League, Monica De Gennaro va a caccia con l'Italvolley femminila dell'ultimo mancante, il Mondiale.

L’Italvolley femminile non si ferma più. Dopo Parigi 2024, il ct Julio Velasco ha continuato a dare slancio a una squadra che forse doveva solo prendere consapevolezza del proprio valore. L’Italia ha così conquistato, a meno di un anno dall’oro olimpico in terra francese, la terza Volleyball Nations League della propria storia, la seconda consecutiva. Tra i tanti meriti dell’argentino anche quello di aver richiamato Monica De Gennaro, storico libero azzurro. Nell’estate del 2023 la giocatrice era stata esclusa dall’Europeo e dalla VNL per scelta tecnica dell’allora allenatore Davide Mazzanti. Da un anno a questa parte si sta prendendo diverse rivincite attraverso le quali si prepara all’addio alla Nazionale, da lei stessa annunciato.

Monica De Gennaro è un’arma in più

Nelle settimane scorse, durante una conferenza stampa in vista dei vari match della Volleyball Nations League, a Paola Egonu è stato chiesto quale sia il segreto dell’Italia, sebbene forse non sia la parola giusta. La ricetta è la qualità tecnica, unita a una giusta compattezza umana. Egonu ha infatti detto: “Sono sincera, non so se esistono segreti per quello che stiamo facendo e vivendo ma sono abbastanza convinta che la presenza e l’esempio di Monica De Gennaro sono determinanti per questo momento del team”. Le due sono legate da una profonda amicizia, nata anni fa, quando hanno condiviso successi con la maglia dell’Imoco Conegliano, dove il libero gioca ormai da 12 stagioni. Legame personale a parte, le parole dell’attuale campionessa della Vero Volley Milano non possono che essere condivise.

È una giocatrice determinante in ogni aspetto: in allenamento e in campo, con il suo grande carisma spinge noi tutte a dare il massimo. Veterane e giovani seguono il suo esempio e sono portate a dare il massimo per essere sempre pronte. In campo è una leader, una guida per tutte noi e credo che sia uno dei segreti che stanno rendendo questo gruppo speciale.

De Gennaro non è mai stata fuori posto, neanche nelle situazioni esterne al gioco. Pochissime sono le sue interviste, rare le sue apparizioni in contesti extra-pallavolistici. Riservata e guidata da una profonda etica del lavoro, si è costantemente applicata a testa bassa e serrando i denti, anche quando il contesto avrebbe giustificato una presa di posizione. Invece, la campana ha sempre sfoggiato classe e superiorità da tutti i punti di vista.

L’ultima estate in azzurro

La partenopea, classe 1987, non ha mai perso troppo tempo in chiacchiere, ha preferito reggere la seconda linea, tuffarsi e rituffarsi su ogni pallone, in ogni centimetro di qualsiasi campo. A 38 anni non si fa illusioni. Cammina da sempre con i piedi ben piantati sul taraflex ed è perfettamente conscia che l’età non è dalla sua, motivo per cui ha svelato che questa sarà la sua ultima estate in maglia azzurra. Un’estate iniziata con il piede giusto, con la vittoria della Nations League grazie al successo – il ventinovesimo di fila – ottenuto in finale contro il Brasile e che ha regalato alla Nazionale il primo trofeo dell’anno, con tanto di premio quale MVP della manifestazione. Riconoscimenti individuali che riceve ormai con regolarità, visto che anche ai Giochi di Parigi, alla quarta partecipazione personale alle Olimpiadi, le è stato dato il riconoscimento come miglior libero della competizione.

Ora, concluso il primo impegno, c’è nel mirino solo il Mondiale, in programma dal 22 agosto al 7 settembre in Thailandia. Inutile negarlo: De Gennaro e compagne partono con i favori del pronostico e andranno a caccia di quel titolo che manca dal 2002 e che quindi pure lei non ha mai vinto. A svelare la decisione di farsi da parte, almeno limitatamente alla nostra selezione, è stata lei stessa in un’intervista che ha destato un po’ di perplessità e dispiacere. Per appassionati e tecnici, potrebbe infatti giocare ad alti livelli per tantissimi altri anni.  In un’intervista a Sette, inserto del Corriere della Sera, ha infatti confessato: «Indossare la maglia azzurra è un modo per onorare il nostro Paese. Per me sarà l’ultima volta, ho una certa età». E ora che succede? La domanda da porsi, e al momento senza facile risposta, è questa. Dopo tutto questo tempo chi sarà in grado di reggere il peso di difesa e ricezione come ha fatto Moki? Solo il tempo potrà dirlo, di certo la sua è un’eredità complessa. In un’intervista concessa a Lia Capizzi su Domani ha spiegato:

Non credo che nessuno possa farmi cambiare idea. È giusto così, che a 38 anni il mio percorso pallavolistico in azzurro finisca con questo Mondiale, comunque vada. Però una cosa ci tengo a dirla. Mi dispiacerebbe se da qui a fine settembre mi venisse fatta sempre questa stessa domanda. Io voglio godermi il percorso di quest’ultima estate fino all’ultimo. Mi sono voluta dare questa occasione. Non ho voluto chiudere la mia avventura con l’Italia l’anno scorso, subito dopo l’oro di Parigi, proprio perché mi manca ancora una cosina da vincere. E vorrei provarci.

Dall’esclusione del 2023, fino a Parigi con un sogno mondiale

Il sogno per completare la bacheca e togliersi l’ennesima soddisfazione si chiama quindi Mondiale, un trofeo che non manca solo a lei ma anche a tutte le compagne. Sul podio iridato è salita già due volte, con un argento conquistato nel 2018 e un bronzo nel 2023. Eppure, si sa, l’oro luccica di più e forse mai come adesso la squadra di Velasco ha tutte le carte in regola per agguantare un altro trionfo. Se lo meriterebbe la giocatrice di Sorrento che vanta oltre 300 presenze in azzurro, con l’esordio quasi 20 anni fa, il 3 gennaio 2006, contro la Siram Roma, in un torneo intitolato alla memoria del giornalista Mimmo Fusco.

A casa De Gennaro-Santarelli (Moki è sposata con l’allenatore dell’Imoco Conegliano, con cui dal 2013 ha praticamente vinto tutto anche a livello di club) manca solo quella medaglia, visto l’Europeo vinto nel 2021 e soprattutto l’oro olimpico di Parigi. Prima però è passata da una tempesta non da poco. È il 2023, il suo nome, assieme a quelli di Cristina Chirichella e Caterina Bosetti, risulta inserito nella lista delle giocatrici selezionabili per la VNL. Non basta però: né lei né le due illustri compagne vengono convocate per la competizione e nemmeno per l’Europeo, tra l’altro in parte giocato in Italia. Di quel periodo, oltre qualche scatto al mare, non si ricorda nulla. Monica, nonostante il dispiacere, non ha sollevato alcuna polemica: neanche una parola, solo la ricerca di trarne beneficio, per quanto fosse possibile. Sempre nell’intervista a Domani, con il tempo, ha dichiarato:

Quell’esclusione dalla Nazionale mi ha fatto molto male, ma ho cercato di prendere il lato positivo. Quello stop mi è servito, mi sono accorta di tutto ciò che avevo e di cui non mi rendevo conto, perché ero stata sempre assorta nella vita frenetica tra i ritiri con il club e con l’Italia. Sono stata tantissimo con la mia famiglia, con i miei nipoti. Quindi, da una delusione è nato qualcosa di bello.

Un atteggiamento che appartiene solo ai più grandi. Il tempo l’ha poi premiata con il ritorno in Nazionale e la centralità nel progetto garantitale dal nuovo ct Velasco. E con le vittorie nelle due VNL, oltre a quello storico oro olimpico che l’Italvolley femminile non aveva mai raggiunto, il perfetto coronamento di una carriera che ha attraversato due decenni senza mai perdere nitidezza. Inserita nella lista delle 100 donne di maggior successo nel nostro Paese secondo la rivista Forbes Italia, ha debuttato in Serie A a ottobre 2004 con la maglia della Minetti Infoplus Vicenza e oggi è anche la giocatrice con più presenze nella massima serie (proprio quest’anno ha battuto il primato di Francesca Piccinini). A certificarne la grandezza ci sono anche i successi a livello di club: otto scudetti, tre Champions League, tre Mondiali per Club, sette Coppe Italia, nove Supercoppe italiane.

La chiusura del viaggio a tinte azzurre la sta attendendo, sperando si tratti di un lieto fine. Ma anche se non dovesse completare questa speciale collezione, il suo valore e il percorso da giocatrice non potranno mai essere messi in discussione. Il futuro riserverà a Julio Velasco e all’Italvolley una grande sfida: sarà difficile sostituire Monica De Gennaro e trovare un libero dalla caratura umana e tecnica del suo livello, una leader silenziosa, con l’eleganza di chi lascia il segno senza alzare la voce.

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