Dove può arrivare il Milan di Allegri?

Il Milan di Allegri è già costruito a immagine e somiglianza del tecnico toscano: sarà sufficiente per rilanciare le ambizioni del club rossonero?

A che punto è il Milan di Allegri? In estate il punteggio conta poco: la cosa più importante, per addetti ai lavori, stampa e tifosi, non è quella di soffermarsi sugli esiti di questi incontri di preparazione, quanto invece quella di analizzare cosa ci ha detto il campo sulla squadra che sta nascendo. In tal senso, l’Allegri-bis sembra muoversi sulla falsariga di quanto mostrato dal tecnico livornese nella sua ultima esperienza in panchina, quella del ritorno alla Juventus. I rossoneri infatti, sulla carta, sembrano presentare diversi aspetti in comune con i bianconeri lasciati nel 2024.

La formazione milanista infatti cerca di pressare in avanti, ma solo in determinati momenti, come ad esempio sui rinvii dal fondo avversari. Per il resto, la tendenza è quella di abbassarsi e difendere compatti. Un atteggiamento che fa da preludio al tentativo di sfruttare in verticale gli spazi lasciati dai difensori rivali alle proprie spalle. Questo tipo di atteggiamento è stato fino ad oggi costruito attorno ad una difesa a cinque. Anche se Allegri non è storicamente legato ad un sistema in particolare (avendo alternato diversi moduli anche nel corso degli ultimi anni di attività in panchina), l’impressione è che si vada verso una riproposizione di questo assetto a inizio stagione.

Tutto ciò compatibilmente col numero di centrali a disposizione. Attualmente l’allenatore livornese può contare su Strahinja Pavlović, Matteo Gabbia, Fikayo Tomori e il neoacquisto Koni De Winter. Con soli quattro giocatori per tre posti, la coperta è corta. Probabile dunque che, da qui alla fine di questa sessione estiva del calciomercato, la dirigenza rossonera provveda ad acquistare un altro centrale.

La centralità di Leão e le soluzioni offensive

L’altro aspetto interessante uscito fuori dalle amichevoli precampionato è relativo al posizionamento di Rafa Leão: il portoghese infatti ha agito da attaccante. L’idea di Allegri è quella di sfruttare le qualità in velocità e nell’uno contro uno di Leão il più possibile vicino alla porta avversaria. L’allenatore è convinto di poter tirare fuori dal suo numero 10 un bottino di reti più vicino a quello ottenuto nella stagione 2022-23 (15, record personale in Serie A) che a quello realizzato l’anno scorso (8). Per aiutare la punta di diamante della squadra a migliorare la produzione in zona gol, l’ex tecnico juventino ha bisogno di una punta che non solo sia in grado di segnare in prima persona, ma che sappia anche integrarsi con Leão, giocando in campo aperto.

Per questo motivo un uomo d’area come il messicano Santiago Giménez, arrivato a Milanello a gennaio, pare non essere la prima scelta per la maglia da titolare accanto a Leão. Non è un caso poi che, stando a quanto riportato dalla stampa, il Milan sia interessato a Rasmus Højlund e Dušan Vlahović. Pur essendo due profili diversi – l’ex atalantino è più centravanti rispetto al serbo – entrambi sono adatti ad attaccare la profondità, cioè esattamente la situazione che il tecnico livornese spera possa verificarsi spesso nelle gare del Milan.

In queste uscite estive, ancora privo del nuovo centravanti, Allegri ha utilizzato come soluzione alternativa anche quella che ha previsto l’avanzamento di Ruben Loftus-Cheek. L’inglese è un tipico centrocampista box-to-box da mediana a tre e per questo ha avuto non poche difficoltà a ritagliarsi uno spazio con Paulo Fonseca prima e con Sérgio Conceição poi, entrambi tecnici che non prediligevano questo tipo di assetto in mezzo al campo. Avanzato da falso trequartista, l’ex Chelsea può sfruttare le sue qualità di invasione dell’area di rigore, là dove mette a disposizione della squadra la sua imponente stazza. In più, in fase di ripiego, il numero 8 può agire da centrocampista aggiunto, andando ad aiutare i compagni nel settore centrale.

Un’opzione diversa da quella delle due punte quindi. Una soluzione che potrebbe essere ancora più offensiva con un vero trequartista quale Christian Pulisic. Nel 5-3-2 scompare la posizione di esterno alto offensivo da 4-3-3/4-2-3-1 in cui era solito muoversi l’americano. Ecco allora che Pulisic potrebbe venire riciclato da trequartista o, perché no, anche da mezzala. Quando Allegri avrà a disposizione e vorrà utilizzare contemporaneamente Leão e un altro attaccante, ecco che allora Loftus-Cheek ritroverà la sua naturale collocazione fra i centrocampisti.

Recupero palla e ripartenze: sarà la possibile chiave del Milan di Allegri

Abbondanza a centrocampo

In questo reparto troviamo anche Luka Modrić, Ardon Jashari e Samuele Ricci, tre arrivi dal calciomercato, oltre allo statunitense Yunus Musah che, se rimarrà, è spendibile anche come quinto di difesa sulla destra, posizione nella quale può essere collocato anche il più tattico Alexis Saelemaekers. L’intelligenza calcistica del belga è mancata nell’ultima annata, in cui era in prestito alla Roma.

Resta da capire quante partite potrà giocare il trentanovenne Modrić; di conseguenza il carico di responsabilità per Jashari e Ricci si alzerà. Lo svizzero ha buone qualità tecniche, è dinamico e aiuta la sua squadra a risalire il campo, cosa che faceva anche al Bruges giocando da doppio mediano nel sistema di Nicky Hayen. Allegri non ama le costruzioni particolarmente elaborate, lo si è visto anche nelle partite di maggior spessore disputate dal Milan questa estate. Quando la squadra faceva difficoltà a muovere palla da dietro, il ricorso alla soluzione lunga è stato quasi immediato. In quest’ottica Jashari, più che collaborare a una manovra complessa dal basso, potrebbe essere chiamato a sfruttare maggiormente la sua propensione a lanciare in avanti, seppure non sempre in modo preciso.

Di particolare interesse sarà poi capire come Jashari andrà a completarsi con Leão e con Pervis Estupiñán sulla sinistra. Negli ultimi anni, grazie alla presenza di Leão e di Theo Hernández, la fascia sinistra dell’attacco rossonero è risultata essere il lato forte della squadra, quello dal quale provenivano solitamente i maggiori pericoli per gli avversari. Rispetto al francese, Estupiñán garantisce maggiore solidità in fase difensiva, anche se meno qualità in quella offensiva. L’ex Brighton possiede anche buone capacità costruttive, ma non è detto che Allegri intenda sfruttarle.

Tornando a centrocampo, Ricci è uno dei giocatori sui quali i tifosi rossoneri fanno più affidamento in vista della stagione che sta per partire. L’ex granata è un abile regista oltre che bravo a invadere l’area di rigore, come si è visto nel Torino di Paolo Vanoli. Da capire quindi se l’allenatore lo vorrà schierare prevalentemente da interno o anche da play. Davanti alla difesa infatti c’è sempre l’opzione Youssouf Fofana, giocatore che ha già mostrato di poter essere un valido frangiflutti e che possiede le caratteristiche del mediano difensivo che Allegri ama schierare davanti al suo reparto arretrato.

Il Milan di Allegri può ambire allo scudetto?

Fatto salvo questo excursus sulle caratteristiche tattiche del nuovo Milan e dei suoi giocatori, la domanda rimasta inevasa è: a cosa può ambire questa squadra? Detto che il mercato è ancora in divenire e tenendo presente il fatto che i rossoneri non dovranno sobbarcarsi anche l’impegno nelle coppe europee, l’idea più plausibile è che il Milan debba lottare per un piazzamento Champions. Se il mercato completerà la rosa come chiesto da Allegri, il Milan partirebbe dietro solo al Napoli di Conte. E, in attesa del campo, avrebbe tutte le carte per contendere a Inter e Juventus i tre posti alle spalle del primo.

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