Giunto alla terza semifinale di Champions League nella sua storia, l’Arsenal di Arteta ospitava il temuto PSG – in cui, peraltro, proprio Arteta ha militato nella stagione 2001-02 – in quello che si presentava come un appuntamento storico, a sedici anni dall’ultima apparizione del club londinese al penultimo atto della massima competizione europea. Nell’incontro della prima fase i Gunners avevano vinto 2-0, ma stavolta la storia non si è ripetuta: nella semifinale d’andata l’hanno spuntata i parigini che, vincendo 1-0, si avvicinano alla finale in programma il 31 maggio all’Allianz Arena.
Le scelte degli allenatori
I padroni di casa sono scesi in campo con il consueto 4-3-3, schierando Timber, Saliba, Kiwior e Lewis-Skelly a difesa di Raya. Merino e Rice sono stati chiamati a proteggere il reparto arretrato al fianco di Ødegaard, pronto anche a supportare il tridente offensivo composto da Saka, Martinelli e Trossard. Assetto consolidato e speculare per gli ospiti, il cui unico e consueto ballottaggio ha visto Doué spuntarla su Barcola e completare il tridente con Kvaratskhelia e Dembélé. Confermati in blocco mediana e difesa scesi in campo al Villa Park nel ritorno dei quarti di finale, con Fabián Ruiz, Vitinha e João Neves nella zona nevralgica del campo e una retroguardia composta da Hakimi, Marquinhos, Pacho e Nuno Mendes a difesa di Donnarumma.
Il PSG ammutolisce l’Emirates, poi Donnarumma ferma l’Arsenal
La tattica del PSG è chiara: pressing alto, gestione della palla, ripartenze rapide con gli esterni quando possibile. Un assetto che inibisce l’Arsenal, che fatica nella gestione del pallone in fase di prima costruzione e sotto la pressione del tridente parigino, ma soprattutto si fa trovare scoperto non appena mette il naso nella metà campo avversaria. Come successo a Birmingham, gli ospiti la sbloccano subito. A Dembélé infatti bastano solo 4’ per stappare la semifinale. Il francese avvia l’azione allargando verso Kvara che, con due avversari davanti, decide di scaricare al limite dell’area: a raccogliere c’è lo stesso Dembélé che, con un tiro sporco ma efficace, dà un bacio al palo e insacca alle spalle di Raya. L’Emirates Stadium sprofonda in un gelo che non si scioglierà facilmente.
Infatti i padroni di casa faticano, non riescono a scrollarsi di dosso il peso dello svantaggio immediato, accusano il gol e la vivacità del PSG. In grande difficoltà Timber, che non riesce a contenere Kvara e i centrocampisti londinesi, incapaci di reggere il ritmo di quelli parigini. I primi 20’ sono tutti dei francesi. Con il passare dei minuti l’Arsenal prova a prendere coraggio, la contromossa studiata da Arteta è adottare lo stesso pressing dei rivali. Ai Gunners serve una scossa, il tentativo è quello di portare la contesa sul piano fisico.
La grande occasione, però, è di nuovo per il PSG, che non trova il 2-0 con Doué solo grazie a uno straordinario Raya. Negli ultimi 10’ della prima frazione Saka cresce e prende per mano tutta la squadra. L’inglese prova a trascinare i compagni ma l’unico pericolo vero e proprio arriva solo nel primo minuto di recupero: è Martinelli a impensierire Donnarumma con il piatto destro. Gigio è bravo a leggere la giocata in anticipo e non si fa sorprendere.
Resistenza francese
Nella ripresa si vede qualcosa di diverso, con un Arsenal più vivace già nei primissimi minuti. Al 47’ c’è una punizione dalla sinistra, uno di quei calci piazzati che tante volte ha fatto esultare i tifosi inglesi quest’anno. E anche stavolta l’Emirates esplode per il gol del momentaneo pareggio con la zuccata di Merino. Seguono attimi concitati, c’è un check del VAR: la rete viene annullata per fuorigioco. Tutto da rifare per i padroni di casa che però capiscono di poter far male al PSG. Quattro minuti più tardi la chance più golosa è sul sinistro di Trossard che incrocia benissimo ma trova un Donnarumma capace di fare ancora meglio. Il portiere azzurro si stende sulla propria sinistra e devia in angolo. Ancora una volta Gigio tira fuori dal cilindro una parata clamorosa e tiene in vita la sua squadra.
Seguono più di 20’ in cui succede davvero poco. Il PSG contiene abbastanza bene gli sfoghi inglesi e, quando può, rallenta il gioco facendo girare il pallone con calma. Dall’altro lato l’Arsenal ci prova con poca convinzione, sembra avere scarsa fiducia nei propri mezzi. I Gunners hanno due esterni di grande livello, ma nessuno dei due è in serata. Alla fine il PSG avrebbe anche la possibilità – anzi le possibilità – di raddoppiare: Barcola spedisce fuori da solo di fronte a Raya, Ramos invece – entrato al 76’ al posto di Doué – colpisce la traversa. Al triplice fischio il tabellone dice 0-1 PSG e probabilmente, in virtù di ciò che si è visto e delle occasioni create, è un risultato giusto.
Il PSG doma i bulldog inglesi, l’Arsenal perde una grande occasione
Dopo la sconfitta di ottobre, il PSG si prende una rivincita che, con un ritorno da giocare in casa, profuma di finale. Bene ancora una volta i tre davanti, ma soprattutto il terzetto di centrocampo che abbina qualità e quantità esaltando anche gli altri compagni. Il secondo successo consecutivo in terra inglese ha un enorme peso specifico. Deludente, in particolare dal punto di vista caratteriale, l’Arsenal di Arteta. Se è vero che molti giocatori erano alla prima semifinale di Champions, è altrettanto vero che dopo il trionfo contro il Real Madrid ci si aspettava sicuramente di più. Al netto dei tanti infortuni che di certo hanno influito, sono mancati il furore agonistico e la vivacità che una partita del genere richiede: l’1-0 lascia la qualificazione ancora aperta ma, per espugnare il Parco dei Principi contro questo PSG e questo Donnarumma, servirà davvero un’impresa all’Arsenal.
Le dichiarazioni dei protagonisti
Il portiere dell’Arsenal Raya, autore di una buona gara, coglie gli aspetti positivi nonostante la sconfitta:
Siamo delusi per il risultato, ma escludendo i primi 25’ penso che l’Arsenal abbia giocato bene. In particolare nella ripresa li abbiamo fatti soffrire e siamo riusciti a creare diverse chance, se riusciremo a portare in Francia quanto di buono fatto oggi potremmo ribaltarla. Abbiamo dimostrato di avere carattere vincendo in casa del Real Madrid, quindi penso che la squadra abbia le carte in regola per vincere anche a Parigi. Donnarumma? Ha fatto parate bellissime, è bello giocare contro uno dei migliori al mondo.
Luis Enrique ha esaltato i propri giocatori, rimanendo comunque molto lucido:
La squadra vuole regalare ai tifosi un gioco attraente, cerchiamo di esprimerci sempre al meglio e penso che questo sia evidente. Oggi abbiamo sofferto in alcuni momenti, ma tutto sommato la squadra ha fatto bene. Durante questa Champions abbiamo dimostrato di avere fiducia nei nostri giocatori nonostante non arrivassero tanti gol, una volta migliorato questo aspetto siamo diventati tra i migliori in Europa. Ai miei ragazzi dico di divertirsi, in questo modo arriveranno i risultati. Sono felice per la vittoria e per i nostri tifosi che sono sempre pronti a sostenerci, ma sappiamo che ci aspetta una gara molto difficile da giocare.