Atlante completo dei 25 nuovi Yamal sparsi per l’universo

Secondo i media, ormai i nuovi Yamal sono dappertutto. Non solo nel calcio ma anche nelle freccette o in Formula 1.

La Masia del Barcellona ha a disposizione uno stock di nuovi Yamal. Si tratta di esseri umani di età diverse che consentiranno al club di sfornare un nuovo fenomeno ogni due anni circa. Questione di tempo. Per fortuna anche l’Italia è messa bene: ha talmente tanti nuovi Yamal che uno gioca in Serie C e uno addirittura in D. Perché si può essere nuovi Yamal anche se non si esordisce da minorenni a livelli altissimi. Anzi, a dirla tutta, si può essere un nuovo Yamal, o comunque uno Yamal di qualcosa, pure se non sai giocare a pallone particolarmente bene ma eccelli in un altro sport. Ad esempio, esiste anche una sola persona al mondo che non riconosca in Kimi Antonelli lo Yamal della Formula 1? Sì, certo, almeno una esisterà. Ma il punto è che si sbaglia di grosso, come dimostrano titoli e articoli di testate anche autorevoli.

Le cose stanno così: la Catalogna ha allevato un ragazzino in grado di rivelarsi uno dei più forti calciatori in circolazione già pochi mesi dopo il suo esordio, di lui sappiamo già tutto perché i media hanno prodotto sul suo conto una quantità di contenuti tale da farlo diventare un metro di paragone istantaneo. Nel 2025 lo sport si misura in Yamal e noi lo accettiamo di buon grado. Poi certo, su cosa rappresenti esattamente Yamal a livello ontologico la discussione potrebbe pure aprirsi, ma a noi interessa fino a un certo punto: in questa sede l’obiettivo è individuare tra i nuovi Yamal quale sia il più puro. Per farlo analizzeremo una serie di calciatori e ne valuteremo le caratteristiche peculiari. Incrociando statistiche e pareri di addetti ai lavori, di ognuno potremo predire con un minimo margine quanto diventerà Yamal.

Iniziamo da dei giovani uomini che Yamal conosce di persona, un particolare questo che potrebbe giocare a loro favore, visto che ad oggi non possiamo escludere con certezza che il talento di Yamal possa essere trasmesso per osmosi, magari con una semplice stretta di mano o un buffetto amorevole.

Gli Yamal del Barcellona

Adam Qaroual

Classe 2012, nato a Monchengladbach, Adam Qaroual ha già vestito le maglie di quattro club: SV Lurrip, Borussia Mönchengladbach, PSV Eindhoven e ora Barcellona. Pare che il ragazzo parli cinque lingue, di sicuro ha tre passaporti (tedesco, marocchino e spagnolo), è sotto contratto con Nike e assistito da Jorge Mendes. Insomma, è un brand parecchio affermato in quell’abisso umano popolato da chi è in fissa con i bambini fortissimi a fare i trick con la palla. Su Youtube trovate decine di video in cui fa cose con il pallone: ha una tecnica individuale mostruosa per non aver ancora compiuto 13 anni e ad aumentare la sua appetibilità mediatica c’è l’acconciatura, un curioso incrocio tra David Luiz e Cuccurella. Il paragone con Yamal, che su internet è ben più che sdoganato, appare improponibile: Qaroual è destro e gioca prevalentemente sulla fascia sinistra, da dove rientra per scaricare il pallone al centro, oppure prova a saltare l’uomo sempre per andare sul piede forte. Prima di arrivare a Barcellona faceva il centrocampista e in effetti assomiglia più ai numeri 10 che sì e no esistevano ai tempi in cui i suoi genitori erano alle medie. Vedendolo giocare su campi appesantiti dalla pioggia, viene un po’ di tristezza perché il pallone sembra davvero troppo pesante per lui. Ad oggi è una specie di Xavi Simons con i piedi perennemente sulla linea laterale, in futuro chissà.

Potenzialità: 3,5/5
Somiglianza fisica con Yamal: 0/5
Somiglianza tecnica con Yamal: 1/5
Mastour vibes: 3/5
Personal branding: 5/5

Destiny Kosiso

Destiny Kosiso è un bambino di 10 anni che corre molto più veloce dei coetanei. Al momento è ingiocabile perché butta il pallone in avanti di qualche metro e lo va a riprendere: arriva sempre prima dell’avversario. Dai video che girano sui social si nota che sa cosa fare quando si trova davanti al portiere e infatti segna valanghe di gol nelle giovanili del Barcellona (le fonti, più o meno attendibili, parlano di 100 gol in 27 partite con l’Under 10 e 31 in 14 con l’Under 12). Esiste un profilo Instagram, @destinykosiso7, che pubblica highlights e articoli di giornale che parlano di lui. Ci sono anche dei reel in cui il bimbo si allena in palestra. Come caption troverete frasi tipo Thank God for another Champion. It’s all about God e “We fight until the last whistle. Hard work pays, glory to God”. Che dire, è questo il mondo che abbiamo costruito. Tempo fa, quando Destiny aveva 8 anni, i giornalisti locali lo paragonavano a un baby Mbappé ma ora, come dimostra anche un articolo della versione italiana di Men’s Health, rientra a pieno titolo nel novero dei nuovi Yamal.

Potenzialità: ?/5
Somiglianza fisica con Yamal: 1/5
Somiglianza tecnica con Yamal: ?/5
Mastour vibes: 4/5
Profilo Instagram: 2/5

Jofre Torrents Salvat

Il 14 maggio lacasadic.com ha pubblicato l’articolo “Hanno fatto firmare il nuovo Yamal: primo contratto a 18 anni”. Titolo giusto un po’ forzato (il ragazzo in questione è un terzino), ma che d’altra parte ci consente di dimostrare un assunto interessante: si può essere considerati un nuovo Yamal anche se si è venuti al mondo prima di Yamal. Torrents Salvat infatti è nato il 28 gennaio 2007, 198 giorni prima della pietra di paragone. Il ragazzo in questione è un esterno sinistro moderno: abbastanza solido in fase difensiva, fisicamente dotato, ma con spiccate doti offensive, associativo e capace di scelte interessanti con il pallone tra i piedi. C’azzecca qualcosa con Yamal? Zero.

Potenzialità: 4/5
Somiglianza fisica con Yamal: 0/5
Somiglianza tecnica con Yamal: 0/5
Mastour vibes: 1/5

Ibrahim Diarra

Partiamo da un presupposto: Ibrahim Diarra è forte. Classe 2006, è un calciatore vero, molto più simile a un adulto che a un ragazzino. Già nel mondiale Under 17 del 2023 aveva attirato l’attenzione dei club più importanti del mondo dopo aver trascinato il Mali al terzo posto nel torneo con 5 gol e 4 assist. All’epoca però, secondo il sito della FIFA, era “la dinamo del centrocampo” e quindi nel dubbio diversi siti parlavano di lui come un 10 molto verticale e qualcuno si è spinto più in là parlando di “nuovo Kaká”. Il Barcellona lo ha comprato a fine 2024 e lo ha subito impostato come ala destra a piede invertito, anche se a volte ha agito sull’altra fascia o da sottopunta. Ma è proprio nella posizione di Yamal che ha reso di più, da cui il paragone immediato. Nella finale della Youth League 2024/2025 contro il Trabzonspor, vinta 4-1 dai blaugrana, Diarra ha segnato una doppietta e servito un assist: al momento è semplicemente troppo forte per la categoria Under 19 e sembra pronto per giocarsela coi grandi a livelli alti se non altissimi. Più caracollante di Yamal, meno leggero nel passo, non è un’ala pura ma più un regista offensivo che parte da destra. Ad oggi, è comunque la cosa più vicina a Yamal che abbia a disposizione il Barcellona.

Potenzialità: 4/5
Somiglianza fisica con Yamal: 3/5
Somiglianza tecnica con Yamal: 3,5/5
Mastour vibes: 0,5/5
Aura da predestinato: 4/5

Yamal di altre squadre

La produzione di nuovi Yamal non si è fermata alla Spagna né ha rispettato i confini della Masia. In tutta Europa, e pure in Sudamerica, si è scatenata una corsa a etichettare ogni adolescente molto promettente con il nome più spendibile del momento. Il risultato è una mappa caotica di cloni narrativi, sparsi tra club, paesi e ruoli diversi. Alla base di questa ossessione collettiva di cercare nuovi Yamal si nasconde una dinamica molto seria: quella per cui abbiamo bisogno di definire tutto in fretta, prima ancora che qualcosa abbia il tempo di diventare davvero sé stesso. È un’urgenza che ci attraversa: dobbiamo dare una forma al talento prima che possa scappare via. In tutto questo, l’identità personale scompare. E scompare il contesto insieme alla storia di ciascuno. I ragazzini vengono trattati come personaggi, non come persone. Diventano avatar del talento.

Ethan Nwaneri

Il 26 settembre 2024 tuttomercatoweb.com si chiedeva: “C’è un nuovo Yamal in Premier League?”. Domanda ovviamente retorica con risposta “ma certamente”. Il giorno precedente Ethan Nwaneri, classe 2007, aveva segnato una doppietta con la maglia dell’Arsenal nella vittoria dei Gunners per 5-1 contro il Bolton in Coppa di Lega. Di Nwaneri se ne sente parlare almeno dal 2022, quando esordì in Premier a 15 anni e mezzo (il più giovane di sempre) contro il Brentford. Da allora il suo valore di mercato è cresciuto costantemente, così come l’hype. Dal punto di vista tecnico, il paragone con Yamal ci sta: l’inglese parte da destra (o dal mezzo spazio di destra) per inventare col sinistro, ha una tecnica nello stretto mostruosa e sa sia segnare che mandare in porta il compagno. A parità di età, però, il fenomeno del Barcellona è decisamente più avanti nel percorso di crescita perché più continuo all’interno della partita e soprattutto perché già in grado di prendersi responsabilità importanti nei big match. Da parte sua, Nwaneri ha tutto per diventare un fuoriclasse, sia in Premier che in Champions ha fatto vedere lampi da predestinato. Non sarà il nuovo Yamal ma potrebbe diventare forte quanto lui: semplicemente al momento è impossibile dirlo.

Potenzialità: 4,5/5
Somiglianza fisica con Yamal: 2/5
Somiglianza tecnica con Yamal: 3,5/5
Predestinazione: 4/5

Geovany Quenda

Geovany Quenda non è il nuovo Yamal, né lo Yamal portoghese, come invece scrive calciomercato.com. Ciò non vuol dire che il ragazzo del 2007 non sia un potenziale craque, è solo che il parallelismo è decisamente forzato. Quenda è un dribblomane dall’accelerazione bruciante, divertentissimo da vedere perché è uno di quegli esterni che punta sempre l’uomo, ma per il momento è difficile immaginare una sua trasformazione in uomo squadra. Gioca nello Sporting Lisbona ma è già stato acquistato dal Chelsea per una cifra vicina ai 50 milioni di euro (sarà dei Blues dal 2026/27). Nella passata stagione il portoghese ha dimostrato di avere i numeri per giocare in una big europea ma anche di dover lavorare molto su alcune parti del suo gioco, a partire dalla finalizzazione (appena tre gol in 48 partite stagionali, più sei assist). Stiamo parlando di uno dei talenti grezzi più esaltanti in Europa. Yamal però è di un altro pianeta.

Potenzialità: 3/5
Somiglianza fisica con Yamal: 1/5
Somiglianza tecnica con Yamal: 2/5
Funambolo: 4/5

Estêvão Willian

Estêvão Willian è soprannominato Messinho, per un paio d’anni è stato paragonato a Neymar e secondo Ronaldo “è come Lamine Yamal”. Questo giusto per dimostrare che le aspettative sul ragazzo, 18 anni compiuti ad aprile, sono altine. Come Quenda, Estêvão Willian è da qualche mese di proprietà del Chelsea. Rispetto al neocompagno di squadra, l’ormai ex Palmeiras avrebbe bisogno di almeno una stagione per adattarsi al calcio europeo, ma d’altro canto sembra avere un potenziale già maggiormente sviluppato e in campo dimostra un carisma e una personalità fuori scala per l’età. Il paragone con Yamal è forzato ma fino a un certo punto: esterno destro a piede invertito, Messinho è un calciatore ultratecnico ma anche concreto e decisamente verticale quando la situazione glielo permette. Dopo un 2024 dominante (13 gol e 9 assist nel Brasileirão), quest’anno ha avuto qualche guaio fisico che ne ha rallentato la crescita esponenziale. Resta comunque un profilo cinque stelle extralusso.

Potenzialità: 5/5
Somiglianza fisica con Yamal: 2/5
Somiglianza tecnica con Yamal: 4/5
Hype in Brasile: 5/5

Assane Diao

Avendolo visto in Serie A, chiunque in Italia sa che Diao è un giocatore molto diverso da Yamal, ma ciò non ha impedito a diversi siti di azzardare il parallelismo. A fugare ogni dubbio ci ha pensato lo stesso attaccante del Como, che ha detto di avere uno e un solo idolo a cui si ispira: Sadio Mané. Che dire di Diao: a tanti ha svoltato il fantacalcio a gennaio e probabilmente potremo godercelo ancora per poco in Italia perché arriverà una squadra di Premier a portarcelo via in cambio di molto denaro.

Potenzialità: 4/5
Somiglianza fisica con Yamal: 0/5
Somiglianza tecnica con Yamal: 1/5
Spacca-fantacalcio: 4,5/5

Rodrigo Mora

Baricentro basso, dribbling secco, acume tattico impensabile per essere appena maggiorenne e una precisione nei passaggi livello élite. Rodrigo Mora ha da poco rinnovato per cinque anni con il Porto (clausola rescissoria da 100 milioni) ma è facile immaginare che cambierà maglia prima del 2030. Il suo è un caso interessante se analizzato dal punto di vista delle comparison: a 15 anni ha esordito nel Porto B e diversi giornali parlavano di nuovo Modrić, in seguito il parallelismo si è spostato in fretta e furia su Yamal. Perché? Perché sì: è giovanissimo, ha segnato 10 gol nel campionato portoghese quando era minorenne, ha una valutazione di mercato altissima, è un 2007 e quindi è uno Yamal ad honorem. Il campo dice altro: Rodrigo Mora agisce soprattutto al centro, anche se viene impiegato pure come esterno di centrocampo o d’attacco. In passato ha fatto la mezzala. Forte sì, “Il nuovo Lamine Yamal portoghese”, come riporta Footboom, no.

Potenzialità: 4,5/5
Somiglianza fisica con Yamal: 0/5
Somiglianza tecnica con Yamal: 2,5/5
Nuovo Modric: 3,5/5

Désiré Doué

Doué ha compiuto 20 anni pochi giorni dopo aver realizzato il triplete con il PSG da protagonista assoluto, con tanto di doppietta in finale di Champions. La sua stagione perfetta lo ha fatto uscire dal cestone dei nuovi Yamal (ha due anni in più ma i giornali lo chiamavano comunque lo Yamal francese) e lo ha messo in vetrina addirittura come un potenziale rivale di Yamal da qui all’eternità. La nostra ricerca è dunque terminata? Doué è il nuovo Yamal? Ufficiale? No, perché purtroppo non è esistito un tempo in cui siamo stati certi che lo fosse più di altri, e nel giro di pochissime settimane il francese ha raggiunto lo spagnolo quanto a considerazione della stampa internazionale. Ormai le testate più influenti sono concordi nel dire che Yamal e Doué sono i nuovi Messi e Cristiano Ronaldo, i due calciatori destinati a dominare il prossimo ventennio. Peccato, c’eravamo quasi.

Potenzialità: 5/5
Somiglianza fisica con Yamal: 2/5
Somiglianza tecnica con Yamal: 3,5/5
Forte quanto Yamal: 4,5/5

Gli Yamal italiani

L’Italia ha accolto l’epidemia del nuovo Yamal con la foga di chi non vuole restare fuori da una tendenza, anche a costo di esagerare in maniera grottesca. Dopo anni passati a inseguire nuovi Totti, nuovi Del Piero e nuovi Pirlo, serviva un nome internazionale per rilanciare la narrazione. E così è iniziata la caccia agli Yamal autoctoni. Spoiler: al momento non abbiamo nuovi Yamal, come testimonia anche il sempre affascinante dibattito sul perché i fenomeni generazionali nascano altrove e mai in Trentino, in provincia di Crotone o vicino Sassari.

Francesco Camarda è forse il nome più spendibile per hype che ha attorno. E infatti basta fare una ricerca su Google per leggere il suo nome accostato a quello di Yamal. Stiamo parlando di un ragazzo che ha sicuramente dei colpi incredibili per essere un classe 2008 ma che ha appena messo piede nel calcio professionistico, in Serie C, dove non ha certo spaccato in due il campionato, come normale che sia. Poi ci sarebbe anche quel piccolo particolare che Camarda è un centravanti di un metro e novanta e non un esterno/ala/fantasista/regista offensivo e via dicendo., ma fa lo stesso. Dopo il primo gol in A con la maglia del Lecce, le sue quotazioni sono nuovamente schizzate verso l’alto.

Se il Milan ha una specie di Yamal, ovviamente secondo i titolisti ne va attribuito almeno uno anche all’Inter, fosse solo per par condicio. In questo caso scende in campo, tra gli altri, anche la Gazzetta dello Sport, che senza mezze misure ci racconta che la stagione di Pio Esposito in prestito allo Spezia è stata “alla Yamal” (articolo del 24 maggio 2025). Da segnalare che su diversi siti di news h24 sull’Inter, nell’agosto del 2024 spuntò uno Yamal francese che piaceva molto a Marotta e Ausilio: Ayyoub Bouaddi, che però è un centrocampista centrale, ma vabbè. E stando sempre a piccole testate che stalkerizzano l’Inter dalla mattina alla sera, pure Giacomo De Pieri è tranquillamente un nuovo Yamal. Il ragazzo ha esordito in prima squadra durante Inter-Monaco di Champions a fine gennaio.

C’è poi chi, come Simone Pafundi, si autocandida a diventare il nuovo Yamal. In un’intervista pubblicata da calciomercato.com il 15 luglio 2024, l’allora numero 10 dell’Under 19 azzurra disse: “Vedere Yamal fare quelle prestazioni piace, piace parecchio. Io non sono lì, è vero, ma penso che con il lavoro ci posso arrivare”. Simone, noi e Mancini ti aspettiamo. Da segnalare anche che, sempre alla vigilia dell’Europeo U19 del 2024, Virgilio Sport definiva Camarda e Pafundi “gli Yamal azzurri”. Anche se giocano in ruoli diversi, con stili opposti e traiettorie divergenti, il titolo funziona. Più ce ne sono, più crediamo che il fenomeno sia reale. Come con i sosia di Elvis.

In Italia esistono persino degli Yamal che potrebbero nascere – o magari sono già nati ma non si sono ancora rivelati come tali – grazie ad alcune proprietà tipiche di un determinato luogo. Un articolo di areanapoli.it lo spiega in modo chiaro:

Potrebbe nascere un altro Yamal altrove? Magari non dello stesso livello assoluto, ma con un talento cristallino in grado di emergere, con il giusto contesto? La risposta è sì. Anche a Napoli, per esempio, una città dove il calcio è cultura, passione e quotidianità. Qui esiste ancora il culto del gioco di strada, dei bambini che crescono con il pallone tra i piedi e affinano la tecnica tra marciapiedi e campetti polverosi.

L’aria di Genova, invece, sarà fondamentale, almeno secondo lacasadic.com, per far esprimere al meglio “il baby Yamal Karim Diop” che a 15 anni gioca in Primavera con la maglia della Sampdoria.

Una piccola chicca ce la regala infine Tuttocampo: nel mese di aprile 2025 il nome dell’attaccante del Casarano Nicola Loiodice è stato il più cercato su transfermarkt.it. Più di Yamal. “Una statistica che ha dell’incredibile”, si legge nell’articolo. Il motivo dietro all’ondata di click è facile da intuire: Loiodice gioca nella Kings League italiana. Possiamo quindi definirlo lo Yamal della Kings League? Certo che sì.

Gli Yamal di altri sport

A un certo punto, diciamo dopo la vittoria dell’Europeo da parte della Spagna, il paragone ha smesso di essere uno strumento descrittivo per diventare un meccanismo automatico, un riflesso istintivo della narrazione sportiva contemporanea. Non bastava più restare nel perimetro del calcio: l’idea stessa di nuovo Yamal ha cominciato a dilatarsi, a occupare spazi che non le erano stati destinati, diventando un’etichetta universale, pronta a essere applicata su qualsiasi atleta sufficientemente precoce e capace di imporsi ad altissimo livello.

Nel basket, ad esempio, il collegamento con Dame Sarr, guardia italiana classe 2006 ormai ex Barcellona attualmente a Duke in NCAA, è stato identificato come “lo Yamal dell’Eurolega”. La logica è semplice: molto giovane, gioca nei blaugrana, ha talento e visibilità internazionale. Il paragone è stato lanciato dalla stampa spagnola e a fine marzo 2025 è stato certificato in Italia dalla Gazzetta dello Sport grazie a un’intervista a Sarr in cui scopriamo che i due sono anche amici.

Nel ciclismo, il discorso si è fatto ancora più concettuale. Juan Ayuso, spagnolo classe 2002, ha già collezionato risultati di primo piano e si è imposto come una delle stelle emergenti del World Tour. Il Corriere della Sera lo ha quindi definito “il Lamine Yamal delle due ruote”.

Il caso più emblematico, però, arriva dalla Formula 1. Andrea Kimi Antonelli, chiamato da Mercedes a raccogliere l’eredità di Lewis Hamilton, è diventato oggetto di una narrazione che lo ha rapidamente trasformato nel “Yamal del motorsport”, come conferma Marca. Qui il meccanismo è quasi chirurgico: Antonelli è giovanissimo e nonostante ciò ha già mostrato freddezza e capacità di gestione da professionista consumato. Il paragone con Verstappen, che qualcuno aveva azzardato prima dell’esordio del bolognese in F1, è roba vecchia. Serve qualcosa di più fresco che possa soddisfare appieno le voglie dell’algoritmo.

In Inghilterra si è toccata una nuova soglia con Luke Littler, il ragazzo che a diciassette anni ha dominato il mondo delle freccette, diventando in poche settimane un caso mediatico. I tabloid lo hanno ribattezzato “lo Yamal delle darts” con la consueta leggerezza da titolo clickbait.

Infine c’è Batfast, portale americano specializzato in baseball e cricket giovanile, che in un editoriale ha scritto che “l’America ha bisogno del suo momento Yamal. Non di un nuovo campione né di un volto in particolare: di un momento. Di un lampo virale, di una scintilla che sintetizzi la promessa del futuro in pochi secondi montati bene in un reel.

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