Saint-Étienne, la squadra più titolata di Francia finita all’inferno

29 maggio 2022. Il Saint-Étienne si ritrova faccia a faccia con una retrocessione che, dopo 18 anni in Ligue 1, si materializza alla lotteria dei rigori. Dall’altra parte l’Auxerre, una delle squadre più solide di tutta la stagione di Ligue 2 e che raggiunge l’obiettivo di tornare a giocare nella massima serie francese dopo sei anni. In realtà, la retrocessione dell’ASSE (così chiamato dai suoi tifosi) è il triste punto finale di un lento declino. Tutti sembravano aspettarsi questo epilogo, ma in pochi a Saint-Étienne hanno cercato di evitarlo.

È opportuno fare un passo indietro. All’inizio della stagione 2021/2022 viene confermato Claude Puel, che si ritrova così al terzo anno sulla panchina del Saint-Étienne con l’obiettivo minimo di raggiungere la zona salvezza. Visti i risultati precedenti sulla panchina dei biancoverdi, mantenere un posto in Ligue 1 non dovrebbe essere complicato. Il mercato, tuttavia, non aiuta. In città arrivano molti giocatori in prestito e, come se non bastasse, Puel deve salutare diversi elementi svincolati a parametro zero. Il bilancio è in negativo di circa 600mila euro e la squadra, che sembrava solida e preparata per mantenere un posto in massima serie, perde le proprie certezze.

 

Inizio da incubo

Les Verts raccolgono tre pareggi e cinque sconfitte (tra cui il 2-1 contro il Bordeaux nello scontro diretto per la salvezza) nelle prime otto giornate di campionato. Un cammino a dir poco disastroso, che lascia presagire un’inevitabile e anticipata discesa agli inferi. Tuttavia, contro l’Olympique Lione, il Saint-Étienne sembrerebbe trovare la “clé de voûte”, la chiave di volta. Gli uomini in verde dominano la partita e riescono a ottenere un punto contro una squadra decisamente più attrezzata. Ma la vittoria ancora non arriva e i tifosi sono delusi per l’assenza di gioco ed i pochi punti ottenuti in campionato.

Nel match della decima giornata contro lo Strasburgo,  l’ASSE ne prende cinque e non si schioda dal fondo della classifica. Il posto di Puel in panchina, tuttavia, non viene messo in discussione. La dirigenza non sembra neanche pensare ad un eventuale esonero.

Il 22 ottobre, durante la partita contro l’Angers, i tifosi biancoverdi lanciano fumogeni in campo e mostrano striscioni dove si schierano apertamente contro la società e l’allenatore. La piazza ha deciso: sono loro i principali colpevoli del peggior avvio del Saint-Étienne degli ultimi 20 anni. L’arbitro è costretto a sospendere l’incontro. Una volta placati gli animi, la contesa può ripartire. Il match finisce 2-2.

 

Fine corsa per Puel

La grande contestazione sembrerebbe aver dato una scossa alla squadra, che addirittura riesce a siglare due vittorie consecutive contro Clermont e Troyes. Ma nelle sei giornate successive l’ASSE raccoglie zero punti. La sconfitta patita contro il Rennes per 5-0 (la seconda umiliante goleada nel girone d’andata) il 5 dicembre 2021 è fatale per Puel, che viene esonerato. Il comunicato ufficiale del club non lascia scampo al tecnico di Castres.

 

Questa domenica, il presidente esecutivo dell’AS Saint-Étienne ha preso la decisione di esonerare il signor Claude Puel, e di dare finalmente un nuovo ordine alla gestione della squadra professionistica.

 

L’ex Lione e Leicester lascia la squadra a stagione in corso con nove sconfitte nelle ultime 17 partite. Dopo otto giorni di reggenza ad interim di Julien Sablé, il Saint-Étienne ingaggia Pascal Dupraz. L’unico allenatore che ha accettato di gestire una vera e propria patata bollente.

 

Appesi a un filo

Il Saint-Étienne arriva alla fine del girone d’andata con solo due vittorie all’attivo e impantanato in ventesima posizione.

I pochi sorrisi arrivano in Coppa di Francia. La squadra parte bene, vincendo tra dicembre e gennaio contro il Lyon La Duchère (terza divisione francese) e il Jura Sud (quarta divisione), salvo poi perdere contro il Bergerac a fine gennaio, terminando anzitempo il proprio cammino nel torneo.

Il girone di ritorno inizia con una vittoria, 1-0 contro l’Angers, ormai diventata vittima preferita dell’ASSE, ma lo spartito cambia di poco rispetto al girone d’andata. Le vittorie se non altro aumentano, ma non bastano. Il Saint-Étienne è troppo altalenante e la squadra non riesce ad uscire dalla zona retrocessione. Il 21 maggio il pareggio col Nantes permette alla squadra di agguantare il 18° posto che vale l’accesso alla sfida andata/ritorno dei playout contro la vincitrice dei playoff di Ligue 2. A giocarsi l’ultimo posto rimasto in Ligue 1 saranno Saint-Étienne e Auxerre.

 

L’epilogo

Cinque giorni dopo la sfida col Nantes, arriva il doppio turno contro l’AJ. All’andata, dopo una partita molto combattuta, il risultato è 1-1. I biancoverdi vanno addirittura in vantaggio all’alba del match, salvo poi subire il gol del pareggio nei minuti finali. Si arriva al 29 maggio 2022, il giorno della verità. L’ASSE gioca in casa e lo stadio è gremito, pronto a sostenere Les Verts, ma il risultato viene replicato. È nuovamente 1-1 e la partita si prolunga fino ai calci di rigore. Molti tifosi iniziano a scavalcare le barriere e ad affacciarsi al campo. C’è bisogno che tutti gli steward si schierino compatti per tentare di bloccare l’invasione di campo. L’Auxerre non sbaglia un rigore, i biancoverdi invece sì. Il Saint-Étienne è la terza retrocessa della Ligue 1 2021/2022.

La sicurezza non riesce a mantenere fuori dal campo i tifosi, che con forza invadono il terreno di gioco scagliando fumogeni e petardi verso chiunque. Una situazione drammatica, che costringe i giocatori dell’Auxerre a festeggiare dentro gli spogliatoi.

 

A causa di questa sconfitta la squadra più titolata di Francia, con 10 titoli all’attivo, precipita in Ligue 2, scrivendo un’altra pagina nera nella storia del club.

 

Le colpe della dirigenza

La dirigenza è additata da molti come prima responsabile dei risultati deludenti di una delle squadre più importanti di Francia. Come sostenuto da un influente youtuber francese, Romain Molina, Le President Bernard Caiazzo sembrerebbe un personaggio noncurante del lungo periodo buio che sta attraversando l’ASSE.

Un modo di intendere il calcio e di comandare dall’alto, il suo, piuttosto anacronistico. Un presidente più interessato a far parlare di sé attraverso le interviste che a fare il bene della squadra. Diventato proprietario del Saint-Étienne nel 2004, negli ultimi anni Caiazzo si è reso protagonista di molti scivoloni, affermando più volte di voler far tornare Les Verts tra le migliori squadre di Francia e d’Europa, promettendo soprattutto soldi, tanti soldi, per l’acquisto di giocatori importanti.

La realtà però è ben diversa: la società, infatti, si è ritrovata per molti anni a rischio fallimento. Per questo motivo il club è stato messo in vendita e solo il prestigio della squadra ha garantito che arrivassero numerose offerte. Si sono fatti avanti, ad esempio, il fondo americano Peak6 e il fondo 777, che attualmente possiede diverse squadre tra cui il Genoa. Ma il proprietario dell’ASSE ha più volte aumentato il prezzo di vendita facendo così saltare tutte le trattative.

Nonostante da autunno 2021 la Lega calcistica francese abbia stretto un accordo con CVC Capital Partner per la creazione di sussidi finanziari per salvaguardare le squadre professionistiche francesi sull’orlo del fallimento, molte società sono finite nel baratro. Tra queste c’è anche il Saint-Étienne, il cui bilancio in rosso non permette, tra le altre cose, di poter investire nel miglioramento delle proprie strutture.

 

Verde speranza

Attualmente il Saint-Étienne si trova ancora in Ligue 2. La scorsa stagione è stata considerata dalla proprietà “di transizione” a causa del trauma provocato dalla retrocessione. La squadra ha terminato la stagione all’ottavo posto e fuori dalla zona playoff. Quest’anno, invece, dopo 11 gare, il Saint-Étienne si ritrova quinto con 4 vittorie e un pareggio nelle ultime cinque partite. L’obiettivo minimo dichiarato è acciuffare un posto ai playoff.


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