Ecco chi vincerà gli Europei, secondo noi

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Siete pronti a scoprire chi vincerà gli Europei? Una domanda che generalmente presuppone un mese di attesa, fatto di ore e ore passate incollati alla tv e di serate tra amici, vestiti in azzurro davanti a una pizza e una birra, intervallate da opinioni e analisi tattiche e statistiche che accompagnano fino alla porta d’uscita di domenica 14 luglio. Ma stavolta no, stavolta c’è un nuovo strumento nel mondo dello sport: il cervellone della redazione di Puntero. Abbiamo esaminato dati, componenti, calciatori, allenatori, palloni, strumenti di precisione per una svolta magari futura anche della meccanica. Siate pronti scommettitori: ecco l’unica vera preview che vi dirà in maniera inequivocabile chi vincerà Euro 2024.

N.B. i risultati potrebbero essere anche radicalmente diversi, preghiamo gli amici scommettitori di giocare responsabilmente. Anche perché non ci assumiamo nessuna colpa delle vostre eventuali perdite economiche.

 

Girone A

Il gruppo dei padroni di casa della Germania, in ripresa dopo qualche anno di magra. Le altre partecipanti al girone saranno Scozia, Svizzera e Ungheria. Il match inaugurale della competizione mette di fronte la Mannschaft, con una grande scelta offensiva, e la Scozia, priva di Ferguson, uno degli uomini di punta. Per quanto coriacea possa essere la compagine di Clark, la Germania non deluderà e, dopo le fatiche nel primo tempo, vincerà calando l’asso Füllkrug dalla panchina: doppietta e Germania-Scozia 2-0.

L’altro match del primo turno sarà Ungheria-Svizzera, una partita che guarderemo con simpatia: da una parte un ct italiano, Marco Rossi, con una Nazionale in crescita, dall’altra uno Stato nostro vicino, che quest’anno ha vinto Eurovision dopo anni di canzoni che facevano schifo ma che magari si piazzavano anche abbastanza bene pur senza avere mai reali chances di vittoria. Un canovaccio rispecchiato alla perfezione dalla Nazionale svizzera, che promette di fare dignitosamente e che oggi ci pone di fronte a varie domande, del tipo: “ma questi sono sempre gli stessi da dieci anni? Ma come Embolo? Ma quanti anni ha?”. La favola di Barnabás Varga continuerà col gol del vantaggio, che sarà parzialmente vanificato dal subentrato Amdouni, che viene da un anno atroce ma è comunque più in salute di Shaqiri: Ungheria-Svizzera 1-1.

Il primo verdetto arriva nel secondo turno: pur con fatica, ci pensa Tah da sviluppo di corner a sigillare il successo tedesco sull’Ungheria: Germania-Ungheria 1-0. Spettacolo e polemiche a Colonia, dove Svizzera e Scozia si danno battaglia fino al 93’. Britannici avanti con Gilmour, ribaltone elvetico firmato da Ndoye e Okafor, poi l’epilogo incredibile: mischia da corner, ne esce vincitore il centrale scozzese Hendry, che fa 2-2. Probabilmente di mano. Il VAR non chiarisce neanche dopo 6’ di attesa, rimane la decisione del campo. Ne nasce una rissa con tre cartellini rossi e Viola Amherd, Presidente del Consiglio federale, minaccia di mettere da parte la consueta neutralità elvetica. Staremo a vedere. Scozia-Svizzera 2-2.

Nell’ultimo turno ampio turnover per la Germania già prima classificata. Ma c’è da salvare l’onore, il match è spettacolare. Altra doppietta di Füllkrug, quindi il ribaltone svizzero targato Embolo, con due gol e un assist per Vargas. Nel finale, però, Chris Führich trova il suo primo gol in Nazionale e conserva l’imbattibilità teutonica. Germania-Svizzera 3-3. Ne approfitta l’Ungheria che, capitalizzando le due squalifiche post match a carico degli scozzesi, prende in mano l’incontro fin dall’inizio, guidata da uno Szoboszlai incantevole, autore di due assist: segnano Varga, Sallai e l’ex romanista Nego. Scozia-Ungheria 0-3.

Classifica finale: Germania 7, Ungheria 4, Svizzera 3, Scozia 1.

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Esercito svizzero allertato al gol di Hendry

 

Girone B

Il gruppo che sentiamo più vicino, quello dell’Italia. Che esordirà sapendo già il risultato emerso dalla sfida tra le sue più temibili rivali, Spagna e Croazia. Un po’ a sorpresa, a imporsi sono i croati: un clamoroso liscio di Nacho spalanca le porte a Kramarić, prima del raddoppio firmato da Modrić con un rigore, invero, un filino generoso. Spagna-Croazia 0-2. Ma gli Azzurri non ne approfittano: dopo l’immediato vantaggio firmato Chiesa, nel finale una disattenzione difensiva viene pagata carissimo, con un rigore siglato da Bajrami. Italia-Albania 1-1.

Albania che vende carissima la pelle anche nel secondo turno. Un po’ sterile offensivamente ma determinatissima in difesa, tiene la porta inviolata e continua a sognare: Croazia-Albania 0-0. Anche stavolta gli Azzurri non ne approfittano: Scamacca ha le polveri un po’ bagnate, fortunatamente la Spagna è più bella che concreta e anche stavolta i gol non si vedono. Spagna-Italia 0-0.

L’ultimo turno inizia all’insegna dell’equilibrio, con l’Italia usa, come suo solito, a campare di espedienti ed inseguire una qualificazione nell’ennesimo dentro o fuori della sua storia internazionale. E Scamacca ci smentisce subito: difesa del pallone spalle alla porta e grazie a Chiesa che gli porta via un uomo, si gira e scarica una bomba, rispondendo ai primi accenni di polemica di una stampa oggettivamente sin troppo caustica: Livaković è fulminato, l’espressione guascona del nostro bomber alla “Why always me?” dice molto. Croazia-Italia 0-1, siamo qualificati.

E se avete preso Morata al Fantaeuropeo non temete, questo è il giorno: non è invece giornata per Balliu, l’arcigna Albania dei primi due turni viene spazzata via e l’ex attaccante della Juventus fa tripletta. Esultano anche Le Normand da corner, Dani Olmo e Pedri, ad un certo punto anche re Filippo VI sembra pronto quantomeno a portarsi a casa un +1 per l’assist: Spagna-Albania 6-0.

Classifica finale: Italia 5, Croazia e Spagna 4, Albania 2.

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Il re di Spagna, tra la felicità del successo e l’amarezza di non aver segnato contro l’Albania

 

Girone C

Finalmente la UEFA si è decisa a proporre un gruppo che riunifica la parte nobile della Jugoslavia. E quindi questo diventa il gruppo meno intelligibile della storia delle competizioni internazionali. Si apre con Slovenia-Danimarca. Gli slavi sono più palleggiatori e fini conoscitori dell’arte dell’imbonimento dell’avversario. Per contro, i danesi puntano tutto sulla concretezza e sulla forza fisica. Alla fine, dopo 98 minuti di nulla cosmico, la spuntano i danesi con un gol di Højlund, che fa sognare i tifosi dello United, ancora increduli di aver speso tutti quei soldi per quell’attrezzo foruncoloso. Slovenia-Danimarca 0-1.

In serata è il turno dei leoni d’Inghilterra contro la Serbia. Forti dei pronostici dei connazionali ex giocatori che li danno favoriti per la vittoria finale e per la conquista della maggioranza al Parlamento Europeo, gli inglesi faranno polpette dei malcapitati balcanici che in un sussulto d’orgoglio riusciranno solo a segnare il modesto gol della bandiera in un roboante 4-1 in cui il principale protagonista sarà Bellingham, autore di una tripletta. Inghilterra-Serbia 4-1.

Nella seconda giornata finalmente si vedrà l’unica partita degna di nota di questa fase a gironi: Serbia-Slovenia. Risultato: un 2-2 che non accontenta nessuno e che vedrà protagonisti da una parte Milinković-Savić e Vlahović su rigore, e dall’altra Šeško e il pisano Mlakar (che verrà cosi acquistato dallo United per una cifra senza senso e che permetterà ai toscani di rifare finalmente lo stadio con quattro ordini di gradinate). Serbia-Slovenia 2-2.

Danimarca-Inghilterra riporta alla mente un Amleto d’altri tempi. Sempre per la superiorità conferita dalle analisi tecnico-tattiche di bollit… di ex calciatori inglesi opportunamente avvinazzati, gli inglesi arrivano favoriti a questo scontro. Dall’altra parte, i figli di Amleto non intendono abdicare al trono di possibile sorpresa. Højbjerg e Saka impattano un match spigoloso, anche cattivo in certi frangenti, ma che tutto sommato accontenta un po’ tutti. Danimarca-Inghilterra 1-1.

Nell’ultimo turno, l’ormai imminente vincitrice dell’Europeo e di Wimbledon, se la vedrà contro la Slovenia. I Tre Leoni scenderanno in campo con 9 riserve (giocando in due meno per garantire un minimo di spettacolo), forti della classifica raggiunta fino a quel momento. I balcanici, poco inclini a calcoli, nel dubbio infileranno la porta di Ramsdale tre volte, portandosi quindi a 4 punti e qualificandosi. Inghilterra-Slovenia 0-3. Nell’altra partita, gli ex connazionali serbi decideranno di farsi raggiungere sull’1-1 al 101’ dopo un consulto VAR di 12 minuti per un gol in sospetto fuorigioco dell’ormai idolo Højlund. Serbia-Danimarca 1-1.

Classifica finale: Danimarca 5, Slovenia 4 e Inghilterra 4, Serbia 2.

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Una fase di scialba melina durante Serbia-Slovenia

 

Girone D

Il girone D si prospetta forse quello più incerto dietro la schiacciasassi Francia che, senza troppi giri di parole, farà 9 punti in tre partite, prendendo pure il punto bonus del fil rouge di Giochi Senza Frontiere.

Nella prima giornata la Polonia, orfana di Milik e con Lewandowski che al suo posto manderà il cugino, verrà sotterrata dall’immarcescibile Olanda grazie alle magie di Wjnaldum che esulterà al suo secondo gol personale togliendosi la maglia e mostrando in eurovisione la scritta “Grazie Mou”. Olanda-Polonia 2-0. Nell’altra gara la Francia abuserà degli austriaci con un rotondo 4-0 grazie ai gol di Mbappè (2), Thuram e Barcola. Francia-Austria 4-0.

Nella seconda giornata, nello scontro tra euroscettici, un sussulto d’orgoglio dei polacchi porterà ad un insperato pareggio contro l’Austria che era passata in vantaggio con il gol di Sabitzer. La paternità della rete polacca tuttavia sarà di difficile attribuzione e solo un consulto VAR determinerà che il gol è di Piątek, sul quale a fine gara saranno fortissime le sirene arabe. Polonia-Austria 1-1. La Francia, come detto, arerà l’Olanda con Giroud, Camavinga e Zaire-Emery sugli scudi. Francia-Olanda 3-0.

Nell’ultima e decisiva giornata, già detto del bulldozer Francia vincente 4-1 sulla Polonia con le seconde linee in campo, sarà l’Austria a vincere lo spareggio contro l’Olanda grazie ad un autogol di Dumfries che, in un impeto atletico senza pari, deciderà di rincorrere un pallone destinato al fallo laterale cercando un retropassaggio verso Verbruggen inopinatamente uscito oltre il limite dell’area e beffato dalla traiettoria arquata e precisa del compagno. Olanda-Austria 0-1.

Classifica finale: Francia 9, Austria 4, Olanda 3, Polonia 1.

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Il cugino di Lewandowski (a destra), in grande spolvero all’esordio

 

Girone E

Eccoci finalmente al raggruppamento più triste della storia del calcio. La crème si è riunita in questo gruppo per dare origine a quanto di più inenarrabile possa accadere in una competizione sportiva. Il girone aprirà i battenti con uno scoppiettante Romania-Ucraina. Prima partita con squadre che potrebbero lasciare la competizione prima di subito e quindi si gioca all’arma bianca: pirotecnico pareggio che mette in luce bomber Dovbyk da una parte e Pușcaș dall’altra, con lo United già pronto a sborsare 100 milioni per assicurarselo in coppia con Mlakar. Romania-Ucraina 3-3. Segue il Belgio contro la Slovacchia in un match che non verrà quotato nemmeno alla SNAI. 3-0 per i Diavoli Rossi che iniziano col piede giusto, finiranno il girone con 9 punti e si appresteranno come al solito a concludere la kermesse agli ottavi di finale. Belgio-Slovacchia 3-0.

La seconda giornata si aprirà con Slovacchia-Ucraina, un interessante confronto che farà riconsiderare in positivo i giudizi sui libri di Baricco. Slovacchia-Ucraina 0-0 tra gli sbadigli dei presenti, wags comprese. Il Belgio affronterà invece la Romania nell’altro match, oltre 24 ore dopo Slovacchia-Ucraina, di modo da consentire agli avventurosi presenti alla Düsseldorf Arena di potersi riprendere con calma. Partita senza storia con Carrasco e Tielemans che non ci metteranno molto a imprimere il loro marchio sull’incontro: Belgio-Romania 2-0 e tutti contenti (forse i romeni non troppo).

Nella terza e ultima giornata la Romania dei neo-promossi in Serie A Man e Mihăilă affronta la Slovacchia in un match che è anche difficile poter descrivere senza utilizzare improperi. La spunteranno i carpatici grazie ad una punizione di Răzvan Marin che, da oltre trenta metri, infilerà un colpevolissimo Dúbravka per la più classifica delle vittorie di misura. Romania-Slovacchia 1-0. Nell’altro match, il Belgio avrà facilmente la meglio sull’Ucraina. Un gol per tempo, con Lukaku e De Bruyne mattatori. Belgio-Ucraina 2-0.

Classifica finale: Belgio 9, Romania 4, Ucraina 2, Slovacchia 1.

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Le lacrime di una bambina, costretta dai genitori a guardare Slovacchia-Ucraina per non aver messo a posto i giocattoli.

 

Girone F

Gruppo di una mestizia talmente rara da apparire quasi ammirevole e reso interessante dalla sola presenza di un Cristiano Ronaldo di ritorno da un periodo lontano dall’Europa. Riuscirà CR7 a replicare al tremendo uno-due di Messi tra il 2021 e il 2022? Arriverà il giorno in cui il Portogallo riuscirà a voltare pagina e tornare agli anni tristi di Nuno Gomes e Pauleta? Bernardo Silva continuerà a non entrare mai nei tabellini delle grandi competizioni internazionali?

La suspense è necessaria, non foss’altro perché il primo match del girone riguarda altre due squadre: da una parte l’esordiente Georgia che, si narra, contempla in rosa anche giocatori che non siano Kvaratskhelia. Dall’altra la Turchia del nostro Vincenzino Montella-Renato Zero-Severus Piton. Il primo match del girone viene deciso da Mikautadze su assist di Kvara, sfruttando un buco di una difesa da registrare dopo l’infortunio di Kabak: Turchia-Georgia 0-1. Nessun patema per il Portogallo, scosso dal caso Ronaldo: panchina per il fenomenale CR7 che si rifiuta di entrare e minaccia di lasciare il ritiro, mentre i compagni si sbarazzano per 2-1 della Repubblica Ceca, rimontando l’iniziale centro di Schick grazie ai gol di Gonçalo Ramos e Bruno Fernandes su rigore. Portogallo-Repubblica Ceca 2-1.

Nel secondo turno il bomber che non ti aspetti arriva da dietro: è Jurásek, che firma una doppietta prima del gol di Hložek. Rep.Ceca-Georgia 3-0. Convince, invece, il Portogallo, che finalmente sconfigge il tabù Bernardo Silva: il giocatore del City segna e poi manda in porta Leão. Dopo il rigore di Çalhanoğlu è Rúben Dias a svettare di testa e inchiodare il risultato. Portogallo-Turchia 3-1.

Nell’ultimo turno la Turchia si gioca il tutto e per tutto contro la Rep. Ceca: va subito sotto grazie ad una gran giocata di Schick, pareggia con Yilmaz, ci prova e ci riprova ma niente: un super Staněk elimina il nostro Aeroplanino. Turchia-Rep. Ceca 1-1. Nel Portogallo si rivede Ronaldo, dopo le polemiche dei giorni precedenti. E non tradisce: doppietta ed esultanza polemica, risultato sigillato dai centri di Vitinha e Bruno Fernandes su rigore. Portogallo-Georgia 4-0.

Classifica finale: Portogallo 9, Rep. Ceca 4, Georgia 3, Turchia 1.

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Montella distrutto dall’eliminazione della sua Turchia

 

Terze classificate e accoppiamenti degli ottavi

Grazie alla geniale formula della UEFA, è possibile farsi eliminare da questa competizione solamente con combinazioni di risultati del tipo: nessuna vittoria; una vittoria o due sconfitte a meno che non ci siano addirittura due squadre capaci di fare peggio; bagno nell’acqua gelata prima di digerire; olocausto nucleare con contestuale assassinio del Papa. Oltre alle prime due classificate di ciascun girone – che pure quelle te le raccomando – accedono agli ottavi di finale, pur avendo deluso in maniera massiccia, anche Svizzera, Spagna, Inghilterra e Olanda.

Risultati sorprendenti, che finiscono per alterare totalmente il tabellone principale, creando scontri entusiasmanti miste a sfide che non vorresti vedere neanche sotto tortura.

 

Gli ottavi di finale saranno, dunque:

Germania-Slovenia

Ungheria-Croazia

Italia-Svizzera

Danimarca-Olanda

Portogallo-Inghilterra

Austria-Romania

Belgio-Spagna

Francia-Repubblica Ceca

 

Ottavi di finale

Il primo ottavo di finale mette di fronte i padroni di casa della Germania e la matricola Slovenia. Ricordandosi di quando la Wehrmacht metteva a ferro e fuoco i Balcani, i teutonici non hanno problemi a sbarazzarsi di quella che fino a quel momento veniva considerata la favola dell’europeo. Germania-Slovenia 3-0, con le firme di Havertz, Musiala e Füllkrug, pienamente recuperato dopo la rissa con il compagno di squadra Rudiger, reo di avergli nascosto il panino col wurstel durante il ritiro.

Ungheria-Croazia è la sfida che non ti aspetti. E che soprattutto non vorresti vedere. I croati entrano finalmente in modalità “fase finale” e sono prontissimi a raggiungere gli ultimi atti della competizione nel modo a loro più congeniale: fare schifo a tutto spiano per 120 minuti e vincere ai rigori senza avere sostanzialmente mai tirato in porta. Ed è così che andrà questa partita: 0-0 incommentabile, poi i balcanici sono freddissimi dal dischetto mentre i magiari tradiscono con Horváth e Dárdai. Croazia immeritatamente ai quarti. Ungheria-Croazia 0-0 (2-4 d.c.r.).

Poi c’è l’Italia. E che Italia. La partita con la Svizzera riporta alla mente tremendi precedenti. E anche Jorginho, ahimè, ha gli stessi flash nella mente. In partita sbaglia due rigori ottenuti prima per un fallo ignobile su Chiesa appena dentro l’area e poi per un mani clamoroso di Embolo (che sì, come dicevamo, gioca ancora). Nonostante questo gli Azzurri vincono 1-0 grazie al gol di Pellegrini che si ricorda di avere la 10 sulle spalle e disegna una perfetta punizione dai 25 metri su cui Sommer urla “Bello!!!” guardandola insaccarsi nel sette alla sua destra. Italia-Svizzera 1-0 e Azzurri ai quarti di finale.

Danimarca-Olanda è invece la tipica partita che tutti vorrebbero vedere al pub. Mischiati tra la folla con olezzo di sudore ad altezza uomo che fa da cornice alle urla di barbari sbraitanti dopo l’ennesimo boccale di birra. Ed è esattamente ciò che succede anche in campo. Da una parte i danesi non fanno mistero di sapere cosa significhi catenaccio. Dall’altra gli olandesi schierano un prudente 2-2-6 appena devoto all’attacco con cui fanno capire ai rivali che, al minimo errore, sono pronti a colpire in contropiede.

Solito canovaccio delle partite dell’Olanda che si risolve con un’imbarcata clamorosa della difesa oranje, sorpresa da un contropiede magistralmente orchestrato da un lancio di Eriksen sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto corto (e male) da Xavi Simons. Ne beneficia Skov Olsen che, a tu per tu, con Verbruggen lo fredda magistralmente. Danimarca-Olanda 1-0 nell’unico tiro in porta dell’incontro e Danimarca ai quarti.

Portogallo-Inghilterra è una sfida a suo modo simbolica, quella tra due eterne incompiute che hanno spesso recitato la parte della big teorica riuscendo a deludere costantemente senza intaccare il proprio status né la prosopopea dei supporter albionici sull’eventualità di portare a casa qualcosa che a casa non c’è praticamente mai stato. L’uomo della serata è Harry Kane, che dopo aver portato in vantaggio i Tre Leoni a un quarto d’ora dalla fine, è costretto a segnare il gol decisivo anche ai supplementari, a causa dell’ennesimo rigore siglato da Bruno Fernandes. Per Cristiano Ronaldo arrivederci al prossimo mondiale, quando avrà 72 anni, per l’Inghilterra è il preludio di un trionfo. It’s coming home, ormai pare certo. Portogallo-Inghilterra 1-2 d.t.s.

Austria e Romania. Austria-Romania, ragazzi. Accoppiamento bandito dalla Convenzione di Ginevra e spot incontrovertibile per chi vorrebbe eliminare il calcio da ogni palinsesto o, quantomeno, sostituire le competizioni per nazionali con una gara di rutto carpiato. Una mestizia spiegata benissimo dal fatto che nella Romania è quasi titolare in attacco un giocatore insultato da una squadra che rischiava di retrocedere in C (e che, come detto, dopo l’estate potrebbe finire ai Red Devils, sempre attenti ai colpi oculati). Arnautović decide il match, fondamentalmente perché è uno dei pochi calciatori che è stato, anche se per un periodo, un professionista degno di questo palcoscenico. Austria-Romania 1-0.

Entusiasmante derby delle squadre rosse con riferimenti mitologici e infernali. Diavoli contro furie, due nazioni che hanno avuto una generazione d’oro e, in uno dei due casi, è stata totalmente inutile. Non lo neghiamo, il match andrà oltre ogni aspettativa, deludendo forse più di quanto il grande pubblico avesse mai potuto aspettarsi da una competizione in cui si è qualificato di tutto. Dopo un decennio di promesse non mantenute, potrà mai il Belgio lasciarsi scappare una chiusura col botto in questa Last Dance? Ovviamente sì, vince la Spagna con reti di Ferrán Torres e Olmo o un altro personaggio a vostra scelta di un Mai dire della Gialappa’s. Belgio-Spagna 0-2.

Se non aveste capito, la Francia è concepita per tritare tutti. Ma se c’è una squadra pronta per fermarla, evidentemente, non è la Repubblica Ceca. Giroud, Mbappé e Koundé chiudono la contesa senza patemi. Francia-Rep. Ceca 3-0.

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Meglio il sorriso di Füllkrug o Ungheria-Croazia?

 

Quarti di finale

Match entusiasmanti ma anche ciofeche epocali, ecco gli abbinamenti per i quarti:

Germania-Italia

Inghilterra-Austria

Spagna-Francia

Danimarca-Croazia

 

L’Italia sta finalmente trovando la quadra, riuscendo a fare ciò che le riesce meglio nelle grandi competizioni internazionali: giocare male, speculare e sfruttare le poche chances che la miserrima qualità a disposizione le permette di creare. Per contro una Germania che di per sé non è mai stata famosa per il calcio champagne e che oggi ha come portabandiera un tizio senza denti, segno che non è l’estetica il punto forte di questa epoca.

Classica partita dura, con Mancini che tira fuori le lame in più di un’occasione, approfittando del fatto che gli avanti tedeschi non sono noti per essere dei cuor di leone, soprattutto considerando che il bel Füllkrug parte dalla panchina. Il buttarla in caciara è la specialità della casa, lo facciamo benissimo e veniamo salvati dal palo su una zuccata di Rudiger. Si va ai rigori, il sorteggio ci fa partire per primi e Retegui non sbaglia. Sané invece si fa ipnotizzare da Donnarumma. La situazione regge fin quando Dimarco si presenta per il quinto rigore: cucchiaio, Neuer battuto e riparte Seven Nation Army in casa loro. Germania-Italia 0-0 (3-5 d.c.r.).

Che dire? C’è ancora l’Austria in corsa. Il cervellone di Puntero ha protestato ma alla fine ha delineato l’andamento del match, che si protrae senza problemi di sorta per gli inglesi. Saka, Rice, ancora Saka, sigillo finale di Watkins subentrato dalla panchina, un massacro senza tempo. Gli inglesi si esaltano, sentono essere stata correttamente vendicata l’onta del successo austriaco a Wembley nel 1965, il poker dimostra la loro forza, l’ego torna a essere alimentato. It’s coming home, guys. Inghilterra-Austria 4-0.

Spagna-Francia è l’altro quarto di finale che dà un po’ di lustro ad una competizione ormai farcita di ignominia. Nonostante non sia più la Spagna dominatrice di un decennio fa, le Furie Rosse non ci stanno a fare da sparring partner dei cugini d’oltrepireneo. Passano subito in vantaggio con un Morata d’altri tempi, bravo e furbo ad approfittare dell’eccesso di sicurezza di Pavard che alleggerisce verso Maignan una mozzarella la quale, sui piedi dell’ex Juve, diventa il più semplice degli 1-0. I figli di Marianna non ci stanno e attaccano come forsennati per tutto il resto della partita ma, complici le 4 traverse di Mbappé, i 6 pali di Giroud e il salvataggio sulla linea di Yamal sul colpo di testa di Pavard a tempo scaduto, purtroppo devono abbandonare la competizione nonostante il loro spaventoso potenziale. Spagna-Francia 1-0 e iberici che volano in semifinale.

Danimarca-Croazia è invece il motivo per cui gli alieni non sono ancora giunti sulla Terra a conquistarci: siamo troppo sottosviluppati per loro. Danimarca che non tradisce la propria filosofia del “tutti dietro, poi vediamo” e Croazia che è ormai saldamente in Croazia mode: ne esce fuori uno spettacolo indegno anche per la annuale festa dei rioni di Tripalle che culmina, manco a dirlo, con l’ennesima lotteria dei rigori. Croati troppo scafati per i danesi che si lasciano ipnotizzare da Livaković nei tiri di Højlund e Højbjerg. Danimarca-Croazia 0-0 (2-4 d.c.r).

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L’estasi del pubblico per Danimarca-Croazia

 

 

Semifinali

Siamo quasi giunti a dama. Gli accoppiamenti lasciano spazio a qualche desiderio di rivalsa.

Italia-Inghilterra

Spagna-Croazia

 

I Tre Leoni sono riusciti non solo a vincere e convincere ma addirittura a risparmiare qualche energia nel finale, mentre i nostri Azzurri vengono da 120’ molto intensi. Spalletti ha fatto un miracolo e messo in campo una squadra accorta, capace di tenere testa agli inglesi per oltre tre quarti di gara. Purtroppo al 71’ Foden punisce i nostri difensori, eccessivamente schiacciati nella loro area nel momento di maggior pressione albionica. E nel finale arriva anche il raddoppio di Stones, su colpo di testa da punizione laterale. Delusione dei nostri ragazzi, grande festa tra i sempre sobri ed equilibrati supporter inglesi giunti in Germania armati di magliette rigorosamente non indossate e di gigantografie o modellini della coppa. Nelle tv e sui social di tutto il mondo rimbalzano i proclami di Carragher, Ferdinand e altri calciatori prestati all’opinionismo televisivo. Vendetta è fatta, it’s coming home. Italia-Inghilterra 0-2.

Rieccole Spagna e Croazia, affrontarsi dopo lo 0-2 del girone. Le Furie Rosse non hanno intenzione di buscarle due volte dallo stesso avversario e scendono in campo con gli occhi iniettati di sangue. Dani Olmo è in stato di grazia e dispensa calcio come un benefattore. Suoi gli assist per i due gol di Morata e Rodri con cui gli iberici finiscono il primo tempo. Sembra una finale ormai annunciata ma ecco che la Croazia ha un sussulto d’orgoglio con il suo campionissimo Modrić che prima accorcia le distanze con una punizione immaginifica e poi regala l’assist per il 2-2 a Pašalić che porta le squadre ai supplementari.

Qui i croati spingono il bottone del Croazia mode e per 30 minuti non succede assolutamente niente, tra le perdite di tempo dei balcanici, i finti infortuni di Kramarić e Brozović e un tentativo di rapina di Stanišić ai danni del malcapitato direttore di gara. Si va dunque ai rigori e qui, naturalmente, non c’è storia. Infallibili i croati che segnano l’ultimo rigore con Brozović che si permette il lusso di calciarlo bendato e dopo aver fatto 5 giri su se stesso. Finale dunque per la Croazia, delusione Spagna. Spagna-Croazia 2-2 (4-6 d.c.r.).

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Forse ci siamo…

 

Finale

È Inghilterra-Croazia, signori. All’atto conclusivo della kermesse europea si presentano i favoritissimi inglesi contro lo Steven Bradbury del calcio mondiale. L’Inghilterra ha vinto contro lo spauracchio Italia in semifinale e tutto sembra apparecchiato per riportare a casa la competizione dopo circa 400 anni. Gli inglesi mettono in campo tutta l’argenteria: Kane, Saka, Foden, Bellingham e chi più ne ha più ne metta. I croati, dal canto loro, sanno di non essere i favoriti e si sistemano con un prudente 5-3-2.

L’Inghilterra domina (cit.) ma non sfonda e i croati, minuto dopo minuto, iniziano a mettere fuori la testa. Fino al 74’, quando Livaković esce in presa alta su un corner, rilancia subito lungo per Kramarić che trova la difesa della perfida Albione completamente scoperta e si invola verso la porta di Pickford. L’avvinazzato estremo difensore inglese cerca di porre rimedio uscendo alla disperata ma il balcanico è furbo e trova il tempo giusto per evitarlo e infilare la palla nella porta sguarnita: 0-1.

Nei restanti 30 minuti (la partita finirà al 104’) succede di tutto: Southgate prova ad entrare in campo come Bulldozer nell’omonimo film di Bud Spencer ma viene cordialmente allontanato dal direttore di gara. Re Carlo, in un impeto nazionalista, dichiara guerra alla Croazia, mentre Čeferin decide di fare la Superlega solo con squadre inglesi, mettendo al bando le balcaniche fino al 2090. Dall’altra parte Brozović rotola in terra ad ogni fischio del direttore di gara e, dal minuto 86, anche ad ogni fischio proveniente dalle tribune; la panchina croata entra in campo in toto, delegazione compresa, ad ogni interruzione spingendosi fino alla fascia opposta del campo a verificare la correttezza delle linee di gioco.

L’arbitro al 104’ decide che può bastare e decreta la vittoria della Croazia che, per la prima volta nella sua storia, diventa campione d’Europa, abbattendo un tabù che durava da prima ancora che lo stato ex jugoslavo divenisse indipendente, quello del superamento di un turno al fischio finale dei tempi regolamentari. Per gli inglesi è l’ennesimo schiaffo. L’ennesima débâcle. Ma tanto ci sono abituati. Inghilterra-Croazia 0-1.

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Luka ce l’hai fatta. È la tua notte

 


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