Gyökeres, la furia svedese

 

Spesso basta un attimo per cambiare la propria vita. Questione di piccoli dettagli: una scelta ponderata può portare a grandi benefici ed è anche così che svolta una carriera. La piena maturazione fisico-mentale che incontra il giusto ambiente, un allenatore che ti sceglie e la fame di arrivare sono gli altri elementi necessari. Gli ultimi quattro mesi di Gyökeres sono stati quelli della sterzata: il salto in una nuova dimensione dove tutte le componenti precedentemente citate si sono allineate alla perfezione.

Un arco temporale in cui sono racchiuse quattro tappe dense di significato dove le risposte sul campo sono state travolgenti.

 

Il contatto con Lisbona

Lisbona, 15 luglio 2023, piena estate portoghese in una città attraversata dalla brezza dell’Atlantico, all’interno di uno Stato dalle grandi bellezze naturali e con una cultura originale sospesa tra modernità ed antichità. Viktor Gyökeres – investimento pesante del calciomercato estivo dello Sporting di Rùben Amorim – sbarca in Portogallo e genera nei tifosi quel sentimento diviso a metà tra curiosità e perplessità.

Gyökeres è un attaccante, di quelli che vivono per la sensazione adrenalinica che il gonfiare la rete regala. Arriva da una seconda divisione come la Championship inglese, il biglietto da visita sono 43 gol in 116 presenze in due anni di Coventry City. È svedese ma ha origini ungheresi ed ha già calcato i terreni di gioco di Inghilterra e Germania, oltretutto senza mai aver giocato in una prima divisione. Alla soglia dei 25 anni, fino a questo momento è passato inosservato agli occhi del mondo: all’inizio poca fiducia nei suoi confronti, ma da mesi in Portogallo ci si era accorti di lui tanto da reputarlo adatto ad un palcoscenico di livello superiore.

La storica maglia numero 9, vestita in passato da gente come Fernando Peyroteo, autentico monumento del club, è adesso sua.

 

L’esordio ufficiale

Stadio José Alvalade, 12 agosto 2023, è qui che inizia sul campo la storia. Arriva l’esordio ufficiale: la furia di Gyökeres si abbatte per la prima volta sull’impotente Vizela, contro cui decide di mettere in scena una prova di strapotenza con un copione scritto ed eseguito alla perfezione.

Poco meno di 14 minuti è il tempo impiegato per il primo gol ufficiale: un’azione creata in maniera individuale e finalizzata con il piede debole, dove potenza e tecnica si mischiano in un’alchimia perfetta nel cuore dell’area di rigore. Passano solo pochi secondi, la lancetta segna il 15′ minuto: è già doppietta. Il secondo gol (questa volta di destro) arriva dopo un dribbling al limite dell’area ed una conclusione millimetrica.

La prima partita in maglia bianco-verde in un lampo è già iconica: una manifestazione totale delle proprie qualità, un antipasto gustoso offerto al pubblico di casa già in estasi per lui.

 

 

Il primo vero acuto in Nazionale

Bruxelles, 16 ottobre 2023, maglia della nazionale addosso. È la sera in cui posa un altro mattoncino pesante della sua nuova vita calcistica e si prende la nazionale sulle spalle, rivelandosi al mondo in un’altra veste ed ampliando la sua vasta tipologia realizzativa.

È la notte nera di Belgio-Svezia, partita poi sospesa per un attacco terroristico nella città che ospita la gara. Bisogna attendere solo 15 minuti prima che Viktor Gyökeres, in uno stato psico-fisico perfetto, metta in scena un gol in piena onnipotenza calcistica: una progressione in conduzione inarrestabile iniziata prima del centrocampo che si spegne con la palla nella rete avversaria, un’azione che poteva essere eseguita solo con determinazione e sfrontatezza .

Lo splendido gol contro il Belgio

 

Il derby di Lisbona

Stadio Da Luz, 12 novembre 2023, il giorno del derby eterno che divide la città a metà: da un lato il Benfica e dall’altro lo Sporting, con la segunda circular a fare da spartiacque tra due club tanto vicini geograficamente quanto distanti per la loro storia.

Il finale di partita per l’undici bianco-verde è amaro, amarissimo, complice un’inferiorità numerica eccessivamente dispendiosa e prolungata. È dentro questo scenario ricco di pressione che brilla, per 90 minuti, la stella svedese. L’appuntamento con la storia non viene fallito: Gyökeres segna con mestiere al 45′, dopo essersi smarcato ed aver fatto partire un tiro che nessun riflesso umano avrebbe potuto intercettare. Gioca una partita intensa tra sportellate, sponde precise ed allunghi pungenti: semplicemente dominante.

Riesce, nella sconfitta collettiva, a consacrarsi nella serata più buia come leader tecnico della squadra.

 

 

Che tipo di giocatore è?

Prima punta completa di alta statura ed in possesso di una struttura possente (187 cm per 87 Kg), somatotipo mesoforme tendente all’endoforme con un’armonia muscolare evidente tra tronco del corpo e parte inferiore, muscoli tonici ed un ottimo volume muscolare generale.

Viso angelico e occhi di ghiaccio nascondono il vero carattere da vichingo di Viktor, un fuoco interiore che arde per 90 minuti sul campo da gioco, agonista vero ed in possesso di una coriacea determinazione.

La sua attitudine d’attacco è completa in tutte le sue sfumature. È un finalizzatore naturale capace di concludere in molti modi differenti, oltre ad essere in possesso di una sufficiente fase di rifinitura.

È cresciuto per gradi, partito da promettente calciatore con potenziale, ha affrontato la sofferenza della gavetta ed il fallimento. I difficili test della Championship inglese sono stati utili per affinare molte delle sue caratteristiche come calciatore trasformandole oggi in punti di forza del suo gioco.

 

Stile di gioco e caratteristiche

Entriamo nel dettaglio dell’analisi partendo dalle sfumature del suo ruolo tattico. Attaccante dalla doppia dimensione nella stessa anima, può agire da “target-man”, cioè da prima punta di posizione e contemporaneamente da prima punta di movimento letale in transizione.

Le prime caratteristiche che saltano all’occhio sono le sue capacità condizionali e coordinative che costituiscono le fondamenta su cui ha costruito un bagaglio tecnico-tattico pieno di soluzioni.

La forza massima che esprime a partire dagli arti inferiori, la resistenza allo sforzo nei 90 minuti e la progressione sul lungo, dove non ha picchi massimi elevati ma costanza e potenza, sono suoi i punti forti condizionali.

A livello coordinativo, l’equilibrio dinamico, statico ed in volo è la componente che insieme alle doti atletico-fisiche e ad un ottimo uso del corpo sfrutta per separare l’avversario dalla palla, questo rende Viktor un ottimo appoggio per difendere e ripulire anche i palloni più complessi spalle alla porta. Difesa e protezione del pallone, dunque, sono da manuale dell’attaccante. In questo senso, i suoi numeri nei duelli sono positivi per la mole di lavoro svolto in situazioni scomode di pressione con il 35,2% di successo: numeri che crescono nei duelli aerei con 5,54 tentativi nei 90 minuti ed il 38,7 % di successo.

L’anticipazione motoria e l’orientamento spazio-tempo gli permettono, invece, di leggere e posizionarsi al meglio negli spazi del campo per ricevere, genera linee di passaggio verticali continue e si incastra alla perfezione nel gioco diretto di Amorim.

 

 

Gyökeres non sta mai fermo

Dal punto di vista tattico, Gyökeres possiede un bagaglio completo di movimenti senza palla eseguiti con naturalezza. Alterna, senza dare punti di riferimento, l’attacco alla profondità a movimenti incontro per far salire la squadra come appoggio, esegue con costanza movimenti in ampiezza, soprattutto verso il settore sinistro dove taglia verso l’esterno e tra le linee dove si associa rapidamente con il centrocampista in sostegno. Un moto perpetuo che colpisce ogni settore della metà campo avversaria col suo dinamismo.

In area di rigore tocca di media 6,08 palloni, ha senso della posizione, legge spesso correttamente le possibili traiettorie del pallone ed ha una cattiveria agonistica rara nell’attaccare la porta, il tutto supportato da uno smarcamento che sale di livello entrati nell’ultimo quarto di campo.

Nella fase difensiva risiede la sua debolezza tattica: grande intensità ma poca disciplina nelle corse in pressione, diventa efficace quando trova il tempismo giusto grazie alle doti fisico-atletiche che generano un 51,6% di duelli difensivi vinti. È fisiologicamente la fase in cui tende a riposarsi, perdendo i riferimenti.

 

Masterclass offensive e cuore indomito

Tecnicamente il tiro è il fondamentale più solido. Il calcio con il piede destro ha un raggio d’azione medio-lungo mentre il sinistro corto, ma comunque sufficiente per efficienza, e, nel complesso, il suo volume di tiri (2,50 in 90′) è buono. Con il colpo di testa riesce ad imprimere, invece, grande velocità al pallone. Il primo controllo è sufficientemente pulito, meno il controllo orientato. La conduzione è sufficiente dal punto di vista tecnico ed è più un movimento meccanico e con una grande componente di potenza piuttosto che un gesto naturale. Stesso discorso per il dribbling che però riscontra nei numeri una certa efficacia con 7,95 tentativi per partita ed il 45% di riuscita nella lega portoghese. Esegue con ottima efficienza 4,47 conduzioni progressive a partita, risultando una minaccia come portatore per rompere le linee di pressione avversarie.

I passaggi smarcanti sono una componente secondaria del suo gioco che accresce il suo ventaglio di caratteristiche,  che comprende sia la trasmissione con tanti piccoli passaggi di collegamento che qualche pallone più sofisticato, frutto di una visione periferica cresciuta negli anni.

Le note caratteriali che fanno da cornice al giocatore amplificano le prestazioni. Difficilmente accusa la pressione o esce mentalmente dalla partita, è solido nell’affrontare i duelli contro i difensori tanto da non lasciarsi intimorire con facilità. L’esaltarsi in partite di cartello è una qualità fondamentale che differenzia i buoni attaccanti da quelli di élite. Concretezza e freddezza sono altri aspetti che fanno la differenza nell’ultimo quarto di campo, quando deve andare a finalizzare.

 

Non abbiamo visto ancora niente

La sensazione è che un attaccante così polivalente come Gyökeres avesse bisogno di incontrare un maestro come Amorim, che fa dell’uso della punta uno dei perni fondamentali del suo sistema, per compiere l’ultimo passo e rifinirsi al fine di prendersi palcoscenici di livello superiore.

Oggi Viktor è un calciatore capace di adattarsi a molti sistemi di gioco, funzioni e campionati. Al momento Gyökeres è la stella della sua squadra e del campionato portoghese. Chissà se ci resterà ancora a lungo.


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catenaccio

Di Marco Zullo

Sportivo a 360°, amante del mare e del viaggiare. Osservare i dettagli e vivere lo sport come fonte di ispirazione le mie linee guida.