Il Newcastle di PIF sta funzionando

Newcastle-Milan è l’ultima sfida del girone F di Champions League. Le due squadre arrivano allo scontro diretto con poche speranze di poter agguantare il secondo posto e di conseguenza qualificarsi per gli ottavi di finale. I magpies devono vincere e sperare che il Paris Saint Germain non abbia la meglio del Borussia Dortmund. I francesi dovranno riuscire nell’impresa di espugnare il mitico Westfalen Stadion al cospetto del celeberrimo muro giallo dei tifosi del BVB. Ancora più complicata la situazione del Milan: oltre a vincere al St. James’ Park, i rossoneri devono sperare in una contemporanea  vittoria del Dortmund contro il Paris. Risultato di per sé non impossibile, se non fosse che i tedeschi sono già aritmeticamente qualificati, mentre Mbappé e compagni non possono permettersi passi falsi, pena una clamorosa eliminazione che avrebbe dell’incredibile vista la rosa milionaria dei campioni di Francia in carica.

 

Il Newcastle in Champions League

Per il Newcastle si tratterebbe della prima qualificazione alla fase a eliminazione diretta della Champions League nella propria storia. Quella della stagione in corso è soltanto la quarta partecipazione nella massima competizione europea dei magpies. La prima assoluta risale alla stagione 1997-98. Il secondo posto in Premier League della stagione precedente, raggiunto anche grazie ai 25 gol del nuovo acquisto Alan Shearer, qualificò la squadra del nordest dell’Inghilterra alla Champions League. Dopo aver superato il turno preliminare, l’avventura fu breve visto che il Newcastle si piazzò al terzo posto in un girone con Barcellona, PSV Eindhoven e Dynamo Kiev. Quest’ultima si qualificò alla fase successiva grazie ai gol di Rebrov e della giovane stella Andriy Shevchenko.

La partecipazione più ricca di soddisfazioni per il Newcastle fu quella del 2002-03. I magpies superarono il girone iniziale insieme alla Juventus, questa volta riuscendo a eliminare la Dynamo Kiev e gli olandesi del Feyenoord. La formula in vigore in quella stagione prevedeva un secondo girone a quattro squadre da cui il Newcastle venne estromesso per mano di Barcellona e Inter. Il Newcastle giocò la sua ultima partita in Champions nell’agosto del 2003 quando venne eliminata nel turno preliminare dal Partizan Belgrado.

Da allora si sono susseguite stagioni altalenanti per i bianconeri. Tra i punti più alti vanno ricordati il quinto posto in Premier nella stagione 2011-12 e i quarti di finale di Europa League della stagione successiva sotto la guida di Alan Pardew. Tra le delusioni vanno ricordate un paio di retrocessioni in Championship a cui sono però seguite immediate risalite in Premier League. Il Newcastle nel recente passato si è consolidato come squadra di media classifica nel campionato inglese, ma il punto di svolta è arrivato nell’ottobre del 2021 con il cambio di proprietà.

La notte in cui Faustino Asprilla fece a fette il Barcellona

 

PIF e l’Arabia Saudita

Il fondo saudita PIF è uno dei più grandi fondi sovrani al mondo. Gestisce infatti un patrimonio di circa 700 miliardi di dollari. Gli ingenti investimenti realizzati spaziano in vari settori. A livello internazionale, vanta quote di partecipazione, tra le altre, in Uber e nella catena alberghiera Accorinvest. Recentemente PIF ha concentrato la propria attenzione anche sul settore sportivo con risultati già molto importanti. Il principe ereditario saudita Mohammad Bin Salman, presidente del fondo, oltre ad aver portato il Newcastle in Champions League, ha anche svolto un ruolo fondamentale per ottenere l’organizzazione dei mondiali di calcio 2034 in Arabia Saudita.

Questo è soltanto un tassello dell’ambizioso programma saudita denominato “Vision 2030” che mira a diversificare l’economia del paese, rendendola meno dipendente dall’esportazione di petrolio e portando l’Arabia Saudita a essere un player fondamentale nello scacchiere geopolitico globale. Ulteriore prova è la recente assegnazione dell’Expo 2030 a Riyadh. Non si può negare che l’approccio dell’Arabia Saudita non sia quello in cui l’importante è partecipare, tanto caro a De Coubertin. Vogliono vincere, se possibile dominare. Non solo nel calcio e nello sport, ma in qualsiasi settore in cui sono impegnati. Dal punto di vista sportivo, non si può non ricordare quanto successo nelle ultime sessioni di calciomercato in cui le squadre militanti nel campionato saudita sono riuscite ad acquistare giocatori del calibro di Cristiano Ronaldo, Benzema, Neymar, Milinkovic-Savic e tanti altri.

La leva del denaro, inutile nasconderlo, è stata decisiva per convincere le stelle del calcio europeo ad accettare di giocare la Saudi Pro League. Basti pensare che Cristiano Ronaldo guadagna 71 milioni di euro netti a stagione per giocare nell’Al-Nassr. La cifra raggiunge i 200 milioni di euro contando diritti di immagine e altri benefit contrattuali. Benzema ha firmato un contratto con l’Al-Ittihad di 100 milioni di euro a stagione. Cifre da capogiro, impossibili da pareggiare anche per i ricchissimi club inglesi. Il campionato saudita punta a diventare uno dei più importanti a livello globale ma gli investimenti non sono solo concentrati all’interno dello stato arabo.

 

L’acquisizione del 2021

Il Newcastle è un esempio plastico dell’impatto impetuoso del mondo arabo sul mondo del calcio europeo. PIF, insieme a PCP Capital Partners e RB Sports & Media, ha acquisito le quote della società inglese nell’ottobre del 2021 dal precedente proprietario Mike Ashley per una cifra di circa 350 milioni di euro. La Premier League ha dato il via libera all’acquisizione dopo un’attenta analisi interna a cui hanno partecipato anche le altre società appartenenti al massimo campionato inglese. PIF è così diventata di gran lunga la proprietà più ricca di una società di calcio mondiale. Per fare un paragone, lo sceicco Mansour, ricchissimo proprietario del Manchester City reduce dal treble del 2023, ha un patrimonio che Forbes stima in 30 miliardi di dollari circa. Si tratterebbe di 23 volte meno il patrimonio di PIF, un’enormità. 

L’impatto dell’acquisizione araba è stato indubbiamente positivo anche dal punto di vista sportivo. La squadra aveva raccolto soltanto tre punti nelle prime sette giornate di Premier League. Il rischio retrocessione era più di una possibilità. La prima scelta della nuova società è stato il cambio della guida tecnica: Eddie Howe ha preso il posto di Steve Bruce. Il nuovo manager ha ribaltato completamente la stagione dei magpies.

Un impulso non indifferente è stato dato anche dalla proprietà nel corso del mercato di gennaio. L’esborso per gli acquisti nella prima sessione di mercato gestita dagli arabi è stato di circa 100 milioni di Euro. Numerosi gli acquisti di valore: il nazionale brasiliano Bruno Guimarães dal Lione, il terzino inglese Kieran Trippier che militava nell’Atletico Madrid, Dan Burn dal Brighton e Chris Wood, centravanti prelevato dal Burnley. Da un punto di vista economico, i nuovi arrivi hanno portato i costi operativi del club a salire dai 123,3 milioni di sterline del 2021 ai 206,3 milioni di sterline del 2022. Un incremento impressionante per una squadra di medio livello.

Ma il punto è proprio che il Newcastle ha ormai imboccato una strada nuova e vuole puntare ad abbandonare il limbo della mediocrità. Guardando i risultati sul campo, il girone di ritorno della stagione 21-22 è stato ricco di soddisfazioni. Un primo passo concreto verso l’elite della Premier. La squadra è riuscita a conquistare ben 38 punti, una media da Champions League. L’undicesimo posto finale sembra poter essere un buon trampolino di lancio per il futuro del club.

 

La crescita sostenibile

L’estate del 2022 vede i nuovi proprietari del club affrontare la pianificazione della prima intera stagione di Premier. La potenza di fuoco di PIF viene ancora ben evidenziata dalla campagna acquisti estivi. Tra gli acquisti da prima pagina vanno citati il forte difensore olandese Sven Botman, prelevato dal Lille per 37 milioni di euro, e l’attaccante svedese Isak arrivato per addirittura 70 milioni di euro dagli spagnoli della Real Sociedad. A gennaio si aggiungerà anche il talento di Anthony Gordon acquistato dall’Everton per più di 45 milioni di euro. Nonostante fondi pressoché illimitati, la nuova proprietà araba ha mostrato comunque una certa progettualità con spese ingenti ma mirate. I risultati hanno dato ragione a questo approccio visto che il Newcastle ha disputato un campionato di vertice chiuso al quarto posto, davanti al Liverpool che per la prima volta dal 2016 non è riuscito a qualificarsi per la Champions League.

L’estate 2023 è quella dell’arrivo di Sandro Tonali, leader del Milan che avrebbe dovuto aiutare il centrocampo dei magpies ad effettuare un ulteriore salto di qualità. Il coinvolgimento del calciatore bresciano nello scandalo scommesse lo ha estromesso per l’intera stagione dopo poche presenze. La squadra, dopo un inizio altalenante, è riuscita ad inanellare una serie di risultati positivi che l’ha riportata in zona Europa. In Champions la serata di grazia è arrivata al St. James’ Park quando il Newcastle è riuscito a battere il Paris Saint Germain con un roboante 4-1. Un risultato che ha contribuito a tenere ancora vive le speranze di passaggio di turno. Per questo la sfida con il Milan è davvero da non perdere. Anzi, per i magpies e per i suoi proprietari, assolutamente da vincere.

 


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