Veerman è il vostro prossimo centrocampista preferito

In un mondo in cui i giovani sbocciano in età sempre più verde c’è ancora spazio per qualche talento arrivato alla ribalta con un po’ di ritardo?

La parabola di Joey Veerman ci dice che, anche in un campionato come l’Eredivisie, da sempre fucina di promesse destinate a splendere in giro per l’Europa, il talento e l’efficacia possono maturare con un filo di ritardo senza per questo risultarne compromessi.

E chissà che, a distanza di un paio d’anni da quando il suo nome è stato accostato all’Atalanta, per gli uomini mercato del Bel Paese non possa essere un’occasione. In Italia diverse squadre avrebbero bisogno di un profilo simile.

 

Chi è Joey Veerman

Nato nel novembre 1998 a Purmerend, un paesone del sobborgo di Volendam, Joey Veerman è uno di quei talenti che, pur non brillando per precocità, riesce a salire in cattedra per l’efficacia offensiva del suo gioco.

Le sue grandi doti tecniche hanno fatto sì che, nel tempo, si alternasse in tutti i ruoli di centrocampo. Tuttavia, nonostante sia stato impiegato in una mediana con due centrali e come vertice basso di un centrocampo a tre, il suo ruolo ideale è quello dell’intermedio.

La ragione delle varie collocazioni tattiche nel tempo è da ricondursi alla sua peculiarità tecnico-fisica: nonostante sia un calciatore dotato di una buona stazza (185 centimetri per 75 chilogrammi), Veerman ha nella tecnica la sua qualità più evidente.

Se nei primi anni tra i professionisti il suo apporto alla circolazione del pallone è stato interpretato come propedeutico ad una carriera da regista, sia per la qualità e rapidità nella trasmissione che per l’opposta abilità nel rallentare la manovra per far rifiatare la squadra e dettare i movimenti delle punte, la sua carriera è decollata con un sostanziale avvicinamento alla porta avversaria.

Veerman, infatti, fornisce una varietà di soluzioni allo sviluppo della manovra negli ultimi trenta metri, non solo per la sua capacità di innescare le punte e sfruttare le grandi doti di inserimento, ma anche per la costanza nel seguire l’azione offensiva proponendosi al limite dell’area e per l’abilità nel fornire un appoggio nel gioco di sponda dell’attaccante.

È arrivato al grande calcio olandese “solo” a 21 anni ma lo ha fatto in maniera deflagrante.

Appoggio fornito allo scarico della prima punta e gol da fuori, uno dei marchi di fabbrica di Joey Veerman

 

Gli esordi a casa

Veerman è cresciuto calcisticamente nel Volendam, all’epoca club di Keuken Kampioen Divisie, la seconda serie olandese.

Inizialmente schierato davanti alla difesa, già a diciotto anni il ragazzo ha mostrato qualità e soprattutto numeri di prim’ordine, pur risultando troppo tendente al cartellino giallo, circostanza che risulterà determinante nel suo sviluppo futuro.

Nel corso delle sue tre stagioni con gli arancioni, in cui è risultato immediatamente titolare, ha messo insieme 12 gol e 8 assist complessivi, facendo registrare una media di 0,30 gol+assist ogni 90 minuti con appena un rigore realizzato.

Niente male per un centrocampista schierato davanti alla difesa. Eppure, se dalle cifre è emerso un buon talento, un dato apparentemente preoccupante è quello delle ammonizioni, ben 18, di cui 16 nelle prime due stagioni.

Un po’ per carenza di esperienza, un po’ per caratteristiche di gioco, Veerman appariva in difficoltà nelle letture sui movimenti tra le linee dei trequartisti avversari, circostanza che portava alla spendita del fallo con regolarità.

A porre rimedio sarebbe arrivata la Eredivisie e, soprattutto, un allenatore: Johnny Jansen.

Veerman esulta con la maglia del Volendam

 

L’arrivo all’Hereenveen

A 21 anni non ancora compiuti, nella stagione 2019-20 per Veerman è arrivata la prima grande chance in Eredivisie. A concedergliela è stata l’Heerenveen, reduce da un mediocre undicesimo posto e voglioso di ripartire con un nuovo progetto tecnico.

In un organico estremamente giovane, Veerman è stato subito titolare e Jansen ha ritenuto di svilupparlo in un ruolo più offensivo, dove le sue qualità tecniche e dinamiche rimanessero preponderanti senza essere annacquate da qualche difetto difensivo di troppo.

Nello specifico, è stato alternato nel 4-2-3-1 al fianco di Nicolas Madsen, giocatore con caratteristiche prettamente difensive, o nel 4-3-3, principalmente come intermedio di sinistra.

Tale aggiustamento tattico ha avuto un immediato impatto a livello statistico. In due stagioni e mezzo con l’Heerenveen, la prima della quale interrotta per la pandemia Covid-19, Veerman ha totalizzato 14 gol e 21 assist complessivi.

In Eredivisie, pur aumentando il livello medio degli avversari, la media gol+assist ogni 90 minuti è salita a 0,46 alla prima stagione, chiusa dopo 25 giornate.

Il progresso è stato costante e nel successivo anno e mezzo in biancoblù il valore di cui sopra si è assestato su una media di 0,55.

Il valore degli xG evidenzia una certa pulizia nelle chance create, dove Veerman ha fatto valere le sue capacità di inserimento, facendosi trovare nel posto giusto per convertire le palle gol procurate (14 gol segnati con 11,0 xG ma nell’ultima metà di stagione sono arrivati 3 gol con soli 0,8 xG, unica vera overperformance).

Al contrario, la sua visione di gioco ha illuminato i compagni, con una media di 15,5 xAG contro i 21 assist effettivamente distribuiti.

Tali cifre gli hanno regalato, a gennaio 2022, la grande chance: il PSV.

All’Hereenveen la carriera di Veerman è decollata

 

Penultimo step

Il passaggio ad una big del calcio olandese è sembrato una conseguenza scontata per un calciatore con tali caratteristiche. Al PSV, soprattutto con Schimdt e Van Nistelrooy in panchina, Veerman ha ulteriormente avanzato il proprio raggio d’azione, trovandosi spesso a giocare a supporto della delantera biancorossa.

Nella prima metà della stagione, in cui il PSV era impegnato in Conference League, Veerman non ha minimamente sofferto l’adattamento alla nuova realtà tattica, realizzando 4 gol e 5 assist in metà stagione contro i 5,4 xG+xAG e portando il valore goal+assist ogni 90 minuti ad un roboante 0,78.

Ciò ha agevolato il processo di adattamento visto nella stagione successiva dove, pur scendendo il valore medio pesato sui 90 minuti, ha realizzato 4 gol e 10 assist, cui si aggiungono 3 gol e un assist in Europa League.

In particolare, nel match interno con lo Zurigo durante i gironi, Veerman ha stupito tutti, con i suoi primi centri nelle coppe, due gol a fronte di 0,3 xG, risultando il calciatore con il maggior numero di conduzioni palla tra i giocatori impegnati in mediana, altra skill in cui eccelle.

A fine stagione sono arrivati anche la KNVB Beker, primo trofeo in carriera, nonché la prima convocazione nella nazionale oranje: ad oggi ha raccolto 6 presenze, tutte in partite ufficiali, sebbene solo in due occasioni abbia giocato titolare.

Con il processo di integrazione nella squadra ormai completato, mancava solo un ultimo step, quello della competitività per il titolo.

PSV-Zurigo 5-0 con un Veerman dominante

 

L’esplosione

Stiamo assistendo al breakout year di Veerman, a tutti gli effetti un centrocampista dominante in una squadra che, con l’arrivo del nuovo tecnico Peter Bosz, ha sviluppato una produzione offensiva debordante.

I Boeren si trovano a punteggio pieno dopo 15 giornate, a +10 dalla seconda e 52 gol realizzati, una media superiore ai tre gol a partita.

Il numero dei gol realizzati ha ulteriormente aumentato il suo apporto a livello statistico. Ad oggi, infatti, ha realizzato 3 gol e 9 assist (migliore in Europa per assist, passaggi chiave, passaggi nell’area avversaria e xAG), con una media di 0,87 gol+assist ogni 90 minuti più consona ad un attaccante che ad un centrocampista, circostanza che lo colloca, nel corso del 2023, nel 99° percentile per il suo ruolo.

Ma non sono le sole cifre che evidenziano la crescita del ragazzo di Purmerend.

L’importanza di Veerman si può misurare nel costante avanzamento del baricentro generato dalla sua condotta, con una media di 12,1 passaggi progressivi (99° percentile, alle spalle del solo Kökçü) e di 2,04 progressive carries, cioè conduzioni palla al piede nella metà campo offensiva per una distanza di almeno 10 yards.

A dar maggiore forza a tale dato è il fatto che tutti i 2,04 progressive carries vengono eseguiti, con coraggio e profitto, nell’ultimo terzo di campo, costringendo la difesa avversaria a schiacciarsi contro la propria porta.

Una caratteristica che salta all’occhio, inoltre, è la condotta disciplinare: in 23 partite tra Eredivisie e Champions League, Veerman ha ricevuto un solo cartellino giallo, collocandosi al 97° percentile nel ruolo.

Ormai Veerman è a tutti gli effetti un fattore a livello offensivo e probabilmente in estate farà l’ultimo step, andando a giocare in uno dei cinque campionati principali.

Vederlo esultare è diventa la normalità: numeri da punta per Veerman

 

Punti deboli

Ad oggi, nonostante la crescita esponenziale, Veerman conserva alcuni difetti che ne stanno impedendo l’acquisto da parte delle big europee.

In primo luogo, difensivamente è un giocatore con dei difetti significativi che potrebbero essere parzialmente migliorati lavorando sullo sfruttamento della fisicità.

Le letture difensive rappresentano una carenza evidente: in questo momento non appare in grado di sporcare o chiudere le linee di passaggio avversarie, ragion per cui rimane un centrocampista profittevole esclusivamente in fase di possesso.

Nonostante la struttura fisica, inoltre, Veerman rimane un giocatore prevalentemente tecnico, senza riuscire ad abbinare una solidità nell’assorbimento dei contrasti che gli permetterebbe di diventare un punto di riferimento in entrambe le fasi.

Il miglioramento a livello disciplinare risulta legato esclusivamente allo svincolo dai compiti difensivi e non alla sua attitudine: Veerman gioca in una squadra che tende a dominare il gioco e, per tale ragione, i suoi centrocampisti vengono sollecitati poco dalle avversarie.

Sicuramente è in possesso dei mezzi fisici e dell’intelligenza tattica per poter migliorare in questa fase e un approdo in un campionato top 5 aiuterebbe. Paradossalmente proprio l’Italia sarebbe la miglior scelta a livello tattico, mentre lo sbarco in Premier League rappresenterebbe l’abbrivio necessario per sviluppare al meglio la propria fisicità e diventare un centrocampista box-to-box capace di recuperare palla e andare in conduzione.

Un altro punto di possibile miglioramento è l’incidenza nei match di alto livello: nelle coppe europee, in particolar modo nella fase ad eliminazione diretta, i numeri di Veerman non sono in linea con quelli visti in Eredivisie, circostanza che potrebbe risultare un problema qualora il livello medio delle avversarie si alzasse.

Un contrasto non particolarmente ruvido di Veerman

 

Futuro in Italia?

Per quanto i suoi numeri siano finiti sotto lo sguardo attento degli scout di tutta Europa, Veerman non pare ancora un calciatore destinato ad uno dei top club europei.

Essendo piuttosto giovane ma non più giovanissimo e, anche per questo, avendo un costo non eccessivo, il suo è un profilo sicuramente seducente per squadre di un tier inferiore alle big del calcio mondiale, ragion per cui, nell’estate del 2024, potrebbe risultare accessibile ad alcune squadre di alta classifica in Serie A.

In particolare, sulla base delle attuali qualità di Veerman e delle esigenze di organico, sono quattro le squadre in cui sarebbe più indicato, seppur con qualche controindicazione che andremo ad esaminare.

 

Napoli

A livello tattico, il Napoli gioca con un impianto simile a quello mostrato dal PSV oggi: un 4-3-3 con due esterni offensivi estremamente ficcanti.

Anzi, la presenza di Anguissa rispetto a giocatori quali Til o Saibari potrebbe, paradossalmente, garantire maggior copertura difensiva nascondendo alcuni dei difetti attuali di Veerman.

Potrebbe risultare, per la società partenopea, una buona soluzione in caso di mancato rinnovo di Zielinski ma non mancano le controindicazioni: in primo luogo il Napoli è l’unica squadra certa di cambiare allenatore, ragion per cui non è dato sapere quale sarà la disposizione tattica futura.

Inoltre, il profilo di Veerman non appare troppo dissimile da quello di Elmas, già oggi impiegato come sostituto di Zielinski. Anche alla luce del fatto che il macedone è più giovane, Veerman rischierebbe di essere schiacciato dal turnover.

 

Lazio

Nel caso dei biancocelesti si tratterebbe un ritorno di fiamma, stante l’interesse manifestato già nell’ultima sessione di mercato. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un’analogia tattica tra il 4-3-3 di Sarri e quello di Bosz, circostanza che potrebbe aiutare Veerman in un rapido inserimento nei meccanismi offensivi.

Allo stesso modo, il mercato effettuato dalla Lazio nell’ultima sessione di mercato, con l’arrivo di Kamada nella Capitale, ha evidenziato l’idea iniziale di un assetto incentrato su due intermedi estremamente qualitativi ed abili in conduzione, circostanza che esalterebbe le qualità del centrocampista olandese.

Tuttavia, non si può non rilevare che l’idea tattica iniziale sia stata celermente accantonata in favore di un maggiore equilibrio tattico, con l’inserimento di Guendouzi nell’undici titolare quale intermedio opposto rispetto a Luis Alberto.

Un equilibrio che nella prima parte della scorsa stagione, quando in rosa c’era Milinkovic-Savic, aveva portato ad un Luis Alberto momentaneamente fuori dall’undici titolare.

Sia Milinkovic-Savic che Guendouzi hanno un dinamismo e, soprattutto, un utilizzo della fisicità che oggi pare il vero punto debole di Veerman. Dargli una maglia da titolare nella Lazio potrebbe sembrare un rischio ma, per contro, se si attendesse lo sviluppo della fisicità che gli manca diventerebbe un profilo fuori portata per i biancocelesti.

L’inserimento dalla mediana, vera trademark move di Veerman

 

Roma

Sebbene lo schema di Mourinho e, soprattutto, l’indole offensiva dei giallorossi siano diversi da quelli del PSV, la Roma sembrerebbe un’opzione migliore per il giocatore.

L’ultima campagna acquisti estiva ha delineato una Roma molto attiva nel reparto centrale del campo ma i tre nuovi arrivi, per motivi diversi, non si sono rivelati totalmente adeguati: Aouar non si è ancora calato perfettamente nella nuova realtà, Renato Sanches prosegue nel suo calvario di problemi fisici mentre il solo Paredes pare un titolare fisso.

Per contro, sebbene la Roma 2023-24 ricerchi il possesso con più incisività del passato, la manovra risulta un po’ stantia quando la palla passa dai piedi di Paredes, giocatore comunque molto apprezzato dal suo allenatore per l’abilità della gestione del pallone.

Abilità che, tuttavia, possiede anche Veerman, che nel 3-5-2 potrebbe dare nuova linfa alla squadra, magari affiancando al suo acquisto quello di due quinti maggiormente efficaci nelle due fasi (guardando in Eredivisie potrebbe non essere male il nome di Geertruida).

L’unico inconveniente potrebbe essere la difficile coesistenza in mediana di Veerman e Pellegrini ai lati di Cristante ma d’altra parte sarebbe una soluzione non dissimile da quella proposta dalla prima Roma di Mourinho, dove lo spot in mediana veniva occupato da Mkhitaryan, giocatore dalle capacità in fase di possesso e conduzione molto simili a quelle di Veerman.

Un’eventuale esperienza con Mourinho, inoltre, potrebbe aiutare il giocatore a sviluppare maggiormente le sue skill difensive e fisiche.

 

Juventus

I bianconeri sarebbero, probabilmente, la destinazione migliore per Veerman. Il centrocampo bianconero, per una serie di vicissitudini, pare destinato ad un ammodernamento ed un intermedio con la qualità dell’olandese potrebbe compensare gli attuali difetti strutturali della mediana della Juventus.

Vuoi per il gioco a prevalenza difensiva di Allegri, vuoi per le caratteristiche degli interpreti, la Juventus gestisce pochi palloni nella zona centrale del campo, preferendo uno sviluppo che coinvolga gli esterni, in particolar modo a sinistra dove staziona Kostic.

Con l’eventuale arrivo di Veerman la Juventus acquisirebbe maggior autorevolezza in fase di possesso nella zona centrale del campo ed aggiungerebbe un’ulteriore opzione offensiva grazie alle capacità di inserimento di Veerman.

Come per Mourinho, anche giocare con Allegri sarebbe, inoltre, una chance di miglioramento a livello difensivo.

Unica possibile controindicazione, Veerman ha dimostrato di trovarsi più a suo agio sul centro-sinistra, zona occupata da Rabiot, di piede mancino. In caso di coesistenza, l’olandese dovrebbe adattarsi a giocare sul centro-destra ma non pare un problema insormontabile.

Altra grande skill di Veerman, la capacità di farsi trovare nel posto giusto seguendo l’azione


 

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catenaccio

Di Manuel Fanciulli

Laureato in giurisprudenza e padre di due bambini, scrivo di sport, di coppe e racconto storie hipster. Cerco le risposte alle grandi domande della vita nei viaggi e nei giovedì di Conference League.