Sull’Isola di Pasqua hanno la fissa per il calcio

Uno dei grandi poteri del calcio è quello di creare aggregazione, passione, sogni. In qualunque angolo della Terra, che sia evoluto o arretrato, di un paese ricco o di un paese povero, popolato o sperduto, ci sarà un bambino che fa rotolare i suoi desideri al seducente incedere di un pallone. Anche se ti trovi in un posto con la popolazione di un paesino di provincia, in mezzo al mare, ad oltre 3.700 km dalla terraferma. Già, perché anche a Rapa Nui, che noi conosciamo come Isola di Pasqua, si sogna e si gioca a calcio. E grazie alla passione si è creato un movimento calcistico che, anche se a livello amatoriale, ha conosciuto momenti da ricordare e tramandare alle future generazioni.

 

Il popolo Rapa Nui ed i moai

Sebbene il popolo Rapa Nui sia di etnia polinesiana, l’Isola di Pasqua è formalmente parte del Cile, il paese più vicino a dispetto dei 3.700 km di distanza colmabili solo con cinque ore d’aereo.

Il simbolo di Rapa Nui sono i moai, enormi teste di pietra dalle forme squadrate non totalmente umane che emergono dal suolo, in cui è sotterrata una parte di corpo.

Nel corso dell’Ottocento la popolazione Rapa Nui si estinse quasi totalmente. In molti hanno a lungo dibattuto sulle cause: secondo alcuni la popolazione era inizialmente troppo numerosa rispetto alle risorse presenti sull’isola e sarebbe morta di stenti.

Per altri la causa è da ricercarsi nell’arrivo degli esploratori europei, sia perché hanno portato malattie sconosciute e non gestibili sull’isola, sia per la riduzione in schiavitù di parte degli abitanti.

Sopravvivono anche teorie più vicine all’esoterismo che vorrebbero l’Isola di Pasqua come un luogo oggetto di interventi alieni. Teorie favorite proprio dai moai, sia per le loro forme poco umane, sia per il fatto che, tra il Settecento e l’Ottocento, tutti i moai presenti sull’isola erano stati dissotterrati e rovesciati: un intervento troppo complesso per qualche esploratore.

Sta di fatto che oggi l’isola ha soli 7.500 abitanti. Pochi, ma non abbastanza da impedire la creazione di un sistema calcistico interno, con uno stadio, un campionato e addirittura una selezione nazionale.

La selezione di Rapa Nui durante l’hoko, danza propiziatoria tipica dell’isola

 

Un campionato difficile da organizzare

Dal momento che il calcio è lo sport nazionale dell’isola, la AFIPA (Asociación Nacional de Fútbol Amateur de la Isla de Pascua) ha sfruttato la passione popolare per cercare di creare un campionato.

Sull’isola è presente un unico stadio, che forse definire stadio è eccessivo: si tratta dell’Estadio Municipal de Hanga Roa, che prende il nome dal paesino in cui si trova e che ospita l’intera competizione.

La prima edizione del campionato nazionale, la Liga de Fútbol de Rapa Nui, ha avuto luogo nel 1977. A trionfare è stato il Moeroa FC, la squadra più titolata dell’Isola di Pasqua con dodici titoli sui quindici campionati complessivamente disputati e grande rivale proprio dell’Hanga Roa.

Le informazioni sullo svolgimento del campionato sono da sempre piuttosto frammentarie. Basti pensare che, in un’intervista rilasciata al sito della FIFA, il calciatore Roberto Pena Araki dell’Hanga Roa ha rivelato che risultati e classifiche vengono condivisi tra i partecipanti via Whatsapp.

Sono frequenti i problemi organizzativi anche nel trovare un numero di partecipanti consono allo svolgimento di un torneo, tanto che le edizioni successive alla prima risalgono addirittura al 1999 ed al 2004 fin quando, nel 2009, il campionato ha acquisito una certa regolarità.

Anche la formula varia: nel 2021 vigeva una sorta di Swiss-System: undici partecipanti ma con solamente quattro partite a testa. Nel 2022 invece c’erano dieci squadre con un girone all’italiana da nove match che qualificava le prime otto ai playoff. Per la prima volta c’è stata la suddivisione in Apertura e Clausura ma solo per le otto partecipanti ai playoff, con il “supercampione” determinato da un match denominato Supercopa Vainativa, che ha incoronato il Tahai FC, vincitore dell’Apertura: il successo è arrivato grazie al 3-2 contro i vincitori del Clausura, il Vai Ara Tea FC.

L’Estadio Municipal de Hanga Roa

 

La nazionale di Rapa Nui

Anche la nazionale disputa le proprie partite all’Estadio Municipal de Hanga Roa e dal 2019 è entrata a far parte della CONIFA, la federazione internazionale che unisce le varie federazioni dei popoli e degli Stati non riconosciuti.

Dal 2009 il selezionatore della nazionale dell’Isola di Pasqua è Miguel Angel Gamboa, ex attaccante della nazionale cilena al Mundial del 1982, che vanta 19 presenze e 5 gol con la Roja.

I match della selezione sono anticipati dalla hoko, una danza tipica del popolo indigeno, sulla falsariga della haka del popolo maori.

Ad oggi Rapa Nui non ha mai preso parte alle competizioni organizzate dalla CONIFA ma ha avuto ugualmente modo di distinguersi, non solo durante le amichevoli ma anche in match “ufficiali”.

In particolare Rapa Nui è una delle dieci selezioni ad aver partecipato alle tre edizioni della Copa ANPO, nota come Campeonato Nacional de fútbol de Pueblos Originarios, un torneo che riunisce le popolazioni indigene del Sud America.

Rapa Nui ha vinto la prima edizione, svolta nel 2012, sconfiggendo in finale ai calci di rigore la nazionale del popolo Mapuche, e si è piazzata al terzo posto nel 2013 e nel 2015, anno dell’ultima edizione della competizione.

Una striscia positiva che è valsa il secondo posto nel ranking storico della competizione, alle spalle proprio di Mapuche, unica altra nazionale ad aver conquistato tre volte su tre il podio (finalista nel 2013, vincitrice nel 2015).

Ma non è l’unica volta che sull’Isola di Pasqua si è respirata aria di grande calcio, anzi. La prima, vera partita ufficiale è stata un’esperienza da tramandare ai posteri.

Selezione Isola di Pasqua

La selezione di Rapa Nui festeggia il successo alla prima edizione del Campeonato Nacional de fútbol de Pueblos Originarios

 

La partita del secolo

Il nome evocativo è quello che gli abitanti di Rapa Nui hanno dato allo storico evento, vissuto con una passione ed un entusiasmo senza precedenti per la piccola isola del Pacifico.

È il 2009 e la FFCh, la federazione nazionale cilena, decide di invitare la nazionale di Rapa Nui alla Copa Chile, la coppa nazionale.

È un evento già di per sé storico: la selezione partecipa con il nome di Rapa Nui FC ed è ammessa al quarto turno di coppa da disputarsi ad Hanga Roa, tra il fermento della popolazione autoctona.

L’eccitazione diventa incontenibile al momento del sorteggio: la squadra che dovrà prendere il volo da Santiago per raggiungere l’Isola di Pasqua è nientemeno che il Colo Colo, il club più vincente della storia del calcio cileno.

A rendere il match non solo storico ma anche suggestivo è il fatto che sugli spalti dell’Estadio Municipal de Hanga Roa è presente un moai a vegliare sul match assieme ai tifosi.

Per circa mezz’ora il Rapa Nui regge il colpo, salvo aprire le danze con un’autorete fino al 4-0 finale in favore del Colo Colo, con tanto di lacrime tra i tifosi al momento di un gol siglato dal calciatore locale Tuki, poi annullato per fallo di mano.

L’evento, unitamente al successo nel 2012 nella Copa ANPO, ha contribuito a dar forza al movimento ed ha portato alla ristrutturazione dell’Estadio Municipal de Hanga Roa, che oggi può contenere tremila persone ed è stato inaugurato addirittura da Pelè nel 2014.

Gli highlights della “Partita del Secolo”

 

Le difficoltà del calcio femminile

Il boom a cavallo tra gli scorsi due decenni ha fatto da traino anche per la creazione di una nazionale femminile. Non senza difficoltà, purtroppo.

Dopo l’esordio avvenuto nel 2017, la squadra ha partecipato al Torneo delle Isole organizzato da Tahiti nel 2018 ma, stanti le difficoltà numeriche, ha portato solamente una selezione di futsal.

Nel 2019 la squadra femminile si è presentata alla competizione per il calcio a 7, portando a casa un onorevole quarto posto ma, quando il movimento pareva decollare, sono arrivati problemi di ogni tipo.

Sul finire dell’anno era in programma un “revival al femminile” della partita del secolo contro la selezione femminile del Colo Colo ma il match è stato annullato per una rivolta in Cile. Quindi il Covid ha frustrato il movimento, che oggi aspetta un’occasione per ripartire.

Nazionale femminile Isola di Pasqua

La nazionale femminile di Rapa Nui in azione a Tahiti

 


Ascolta Catenaccio, il podcast di Puntero. Puoi trovarlo su Spotify, oppure ti basta cliccare qui sotto.

 

Di Manuel Fanciulli

Laureato in giurisprudenza e padre di due bambini, scrivo di sport, di coppe e racconto storie hipster. Cerco le risposte alle grandi domande della vita nei viaggi e nei giovedì di Conference League.