Gasperini contro Inzaghi è garanzia di spettacolo

Ci sono allenatori che amano annullarsi a vicenda, nel nome della massima di Gianni Brera, che definiva lo 0-0 “la partita perfetta”, e poi ci sono Gasperini e Inzaghi. Sin dai tempi in cui il tecnico piacentino allenava la Lazio, i due hanno sempre scelto di sfidarsi a viso aperto, alle volte anche a mani nude, producendo gol e spettacolo. Da quando duellano sulle panchine di Atalanta e Inter, sono quattro i precedenti in Serie A: due pareggi e due vittorie interiste, con un bottino di 14 gol totali e un solo 0-0, figlio più dell’imprecisione sotto porta che della mancanza di occasioni. Entrambe hanno dimostrato in queste partite di saper disordinare le strutture difensive avversarie, e in molti aspetti lo fanno in modo simile.

Lato Inter

Se si parla di Inter, non si può non cominciare dalle due punte, il vero fiore all’occhiello della capolista di Serie A. La costruzione dei nerazzurri è mirata a liberare spazio per isolare gli attaccanti nei duelli individuali con i loro marcatori, specie quando si affrontano sistemi marco-marco come quello dell’Atalanta. In occasione dell’ultimo scontro in campionato questa tendenza si è vista benissimo, come si può vedere nei gol dell’1-0, che ha sbloccato il match dopo solo un minuto di gioco, sia in quello del 2-0, arrivato solamente due minuti più tardi.

Già dal calcio d’inizio inizia il gioco delle coppie. Quella formata da Barella e Scalvini sarà decisiva perché l’Inter ha tentato, riuscendoci, di manipolarla per tutta la gara.

I padroni di casa, come si nota dalle immagini, hanno sfruttato l’aggressività degli ospiti a proprio vantaggio, liberando una traccia diretta rasoterra per vie centrali. A quel punto a Lukaku è bastato vincere il duello spalle alla porta, chiudendo un uno-due con Lautaro e involandosi in porta.

Come detto poc’anzi, il ruolo di Barella era fondamentale per attirare fuori Scalvini dalla linea, e a beneficiarne alla fine in zona gol è stato proprio il centrocampista sardo.

In occasione del 2-0, la strategia di Inzaghi è stata quella di abbassare di diversi metri l’ex Cagliari, che qui si trova vicino a Onana. Il difensore atalantino è incerto, perché per quanto la consegna di Gasperini sia chiara, ovvero incollarsi all’avversario, non vuole allontanarsi troppo dalla sua zona di competenza, quella di terzo di sinistra della classica linea a 3 bergamasca.

Il giro palla interista arriva sulla destra da Dumfries, con Zappacosta che non riesce a chiudergli il lungolinea per Lukaku, ancora una volta vincitore del duello spalle alla porta, aprendosi proprio sulla zona lasciata scoperta da Scalvini.

Sponda per Lautaro Martinez, che gira splendidamente a memoria per Dimarco, che andrà al tiro in porta generando dalla respinta di Sportiello una palla che, rimasta viva in area di rigore dopo diversi batti e ribatti, premia Barella, che va da un’area di rigore all’altra e ne torna a casa con in premio il gol del 2-0.

C’è da scommettere che queste situazioni le vedremo anche sabato 4 novembre al Gewiss Stadium, con Thuram nel ruolo di Lukaku, in grado sia di non far rimpiangere il belga come capacità spalle alle porta, che in fase realizzativa. In più, il francese svaria molto e ha regalato alla squadra un profilo abile nell’uno contro uno che mancava in rosa. Secondo i dati Opta via Fbref,  nelle prime 10 giornate il figlio di Lilian ha completato 14 dribbling, praticamente il doppio di Dumfries, secondo tra i suoi compagni, che insegue a 8.

La domanda, dunque, è se Gasperini deciderà di marcare diversamente la mezzala destra del centrocampo interista, o se sceglierà comunque di accoppiarlo al suo centrale di sinistra, che dovrebbe essere Kolasinac.

Un’altra situazione ricorrente per l’Inter con avversari così aggressivi nella marcatura a uomo è quella di cercare fluidità in fase di possesso, con l’obiettivo sempre di disordinare la struttura dei rivali. Inzaghi è stato molto intelligente a non abbandonare la costruzione a 4 impressa alla squadra da Conte, ma ci ha aggiunto un pizzico di imprevedibilità in più grazie all’interscambio di posizioni tra i calciatori a cui è affidata la prima costruzione. Nella gara con il Torino, valida per la nona giornata di Serie A, l’Inter ha cercato di mettere in difficoltà le marcature a uomo di Juric in diversi modi. L’allievo di Gasperini ha deciso le ormai classiche coppie, seguendo le indicazioni del suo maestro, e il tecnico piacentino ha provato come sempre a usarle a suo vantaggio.

Con la costruzione a 4 ha richiamato uno dei quinti a dover prendere uno dei centrali, in questo caso Lazaro su Pavard, lasciando così a uno dei braccetti il compito di aprirsi a prendere l’esterno interista. Proprio da questo duello, che nel secondo tempo ha visto il neoentrato Dumfries protagonista contro Rodriguez, è nato il gol di Thuram che ha stappato la partita. Il francese è abile a venire incontro per allargare sulla destra, dove il difensore svizzero esce in ritardo sulla freccia olandese per non allargare le maglie della difesa a 3 dei granata, ma così facendo dà tempo e spazio all’ex PSV di servire un colpevolmente libero Thuram al limite che non perdona la disattenzione. Stessa situazione che, come abbiamo visto, è stata attuata con l’Atalanta lo scorso anno a San Siro, e che quasi sicuramente verrà riproposta. Con lo stesso obiettivo di sempre: spostare i calciatori sfruttando le marcature a uomo per manipolare le coppie venutesi a creare e liberare lo spazio da attaccare.

L’abilità delle due punte interiste, unita alla ormai grande sicurezza nel palleggio, sfruttando sia la tecnica dei calciatori che i loro movimenti a rendere la prima costruzione estremamente fluida, rende difficile pensare di poter essere efficaci con questo sistema marco-marco, che Inzaghi ha dimostrato di saper sfruttare a proprio vantaggio. Gasperini è dunque chiamato a trovare una soluzione al miglior attacco (rigori esclusi) del campionato, con ben 17.1 npxG prodotti (secondo i dati Opta via Fbref).

Lato Atalanta

Da anni l’Atalanta è una realtà di spicco del nostro calcio e i principi di gioco dell’era gasperiniana hanno fatto scuola. In fase di possesso ci si affida alla costruzioni sulle catene laterali, con il sovraccarico delle fasce per creare combinazioni tra i calciatori, oltre alla capacità degli attaccanti di sapersi aprire esternamente e avere una punta in grado di saper giocare spalle alla porta. Somiglianze con l’Inter? Sì. E tante.

I dati vengono in soccorso all’occhio, ad esempio quelli di Soccerment, che vedono i bergamaschi e i meneghini rispettivamente primi e secondi per uno-due compiuti. Entrambe sono portate a chiudere gli avversari nell’ultimo terzo di campo, come dimostra la loro Field Tilt % che vede la squadra di Inzaghi terza con 58.59 e quella di Gasperini un gradino sotto con 55.53.

Cross e duelli aerei sono due must per entrambe le squadre, dotate sia di giocatori fisicamente strutturati che di esterni allenati ad arare la fascia. Tra i principi della categoria c’è sicuramente Dimarco, che costruisce azioni da tiro (SCA) a ritmo di fantasisti come Berardi e Luis Alberto, e crossa come nessuno. Secondo i dati Opta parliamo di 72 palloni buttati in mezzo, con Candreva che arranca al secondo posto a quota 53. Limitare lui e il suo vellutato piede sinistro significherebbe spegnere una delle più importanti fonti di gioco non solo dell’Inter, ma dell’intera Serie A, che ha deciso con un cross anche l’ultima giornata con la Roma.

Come detto, il modo di disordinare la struttura avversaria è simile, e in questo ci viene in soccorso sempre la partita del 27 maggio 2023.

Anche qui ritroviamo la costruzione a 4 e la fluidità posizionale, che porta Toloi a scambiarsi con de Roon nella risalita del pallone contro il pressing interista.

In questo caso, l’eccessiva generosità di Lukaku lo porta a pressare Sportiello, abbandonando Djimsiti. Il portiere italiano è freddissimo e non si fa spaventare. Non calcia lungo ma tocca per de Roon, abile a dare una linea di passaggio. A quel punto basta una semplice giocata verso Zappacosta per liberare il terzo uomo, proprio Djimsiti, e mandare a vuoto la pressione degli uomini di Inzaghi.

A quel punto il difensore albanese ha la traccia diretta rasoterra per Hojlund, che fissa Acerbi e si va ad aprire sul lato destro della difesa dei padroni di casa, lasciato scoperto da D’Ambrosio che, come visto prima con Scalvini, esce aggressivo sul centrocampista avversario, ovvero Ederson, rompendo la linea. Sponda del danese, e possibilità per l’esterno, nello specifico Zappacosta, di poter attaccare lo spazio liberatosi.

La principale novità dell’Atalanta però è proprio la punta a cui hanno deciso di affidare le sorti dell’attacco: Gianluca Scamacca.

Le qualità del centravanti azzurro lo rendono più adatto rispetto all’ormai nuovo bomber del Manchester United a questo tipo di richieste. L’ex West Ham ha più qualità e gusto del gioco del danese, e questo fa sì che si trovi bene a muoversi incontro per fare calcio e liberare spazio per i compagni. Se saprà vincere il duello fisico con il suo marcatore, uno con le sue possibilità può determinare tanto sia nello svolgimento del piano tattico di Gasperini, che in fase rifinitura e finalizzazione. In tal senso, l’ultima gara con l’Empoli è stato un bel bugiardino di cosa può dare Scamacca a questa squadra.

Nell’immagine sotto possiamo vedere come lo sviluppo del gol dell’1-0 passi proprio da lui. Viene incontro per staccarsi dai difensori ricevendo nel mezzo-spazio sinistro. Da lì, grazie anche alla perfetta occupazione dei 5 corridoi offensivi da parte dei compagni, può vedere il campo e aprire per Hateboer. Da notare il movimento in profondità di Lookman che, intelligentemente non solo va ad attaccare lo spazio liberato dal suo centravanti facendo scappare la linea empolese, ma porta anche via l’uomo all’esterno olandese, che ha tempo e spazio per controllare e avanzare.

A quel punto, con Scamacca che va ad attaccare l’area, Lookman legge ancora la situazione e viene incontro per smarcarsi. Hateboer lo serve, e il nigeriano appena si gira può approfittare della libertà che si è guadagnato, e non ci pensa due volte a imbucare per l’attaccante italiano, che poi inventa un colpo di tacco sotto le gambe di Berisha per sbloccare dopo 5 minuti la gara. Se si guardano i npxG/90 min di Opta, ci accorgiamo di come Scamacca sia secondo solo a Lautaro Martinez in tutta la Serie A, dando prova sia delle sue abilità da bomber, che della bontà della squadra e della propria manovra offensiva. Atalanta e Inter sono rispettivamente prima e seconda come distanza dei loro tiri verso la porta, riuscendo a calciare da 16.2 e 16.3 metri dallo specchio. 

In occasione del 2-0 vediamo invece la versione rifinitore dell’attaccante romano. Sul giro palla da destra a sinistra è scaltro e svelto a prendere posizione col corpo fissando il suo difensore. Riceve spalle alla porta al limite dell’area, ma sa già cosa fare, ha già studiato la situazione prima di controllare la sfera, e trova Koopmeiners che tira uno dei suoi bolidi per il raddoppio atalantino.

Se Dimarco è un calciatore estremamente importante in fase di possesso, è anche un punto debole difensivamente che Juric ha provato a sfruttare nella gara del 21 ottobre contro l’Inter.

Inzaghi sceglie subito di essere aggressivo dal calcio d’inizio, e si vanno a stabilire le coppie su questo tentativo di pressione alta degli ospiti.

Il Torino allora alza Bellanova e apre Ricci sulla destra per portarsi dietro Mkhitaryan e andare a formare la linea a 4 per la costruzione dal basso, con anche Barella portato ad allargarsi per prendere Rodriguez, con Lazaro più avanti a fissare Darmian.

A questo punto Schuurs non si fa problemi una volta pressato da Thuram ad alzare la palla per Bellanova, che stravince il duello aereo con Dimarco sfruttando il mismatch e serve Ricci, abile a scappare alle spalle del centrocampista armeno dell’Inter.

Si crea così un due contro uno con Acerbi preso in mezzo che prova ad uscire sperando di intercettare il passaggio di Ricci verso Seck che sta scappando alle sue spalle. Quest’ultimo però non ha un controllo felice, e per fortuna degli ospiti il tutto svanisce in fallo laterale, vanificando una grande opportunità per andare in porta. Gasperini avrà guardato la partita del suo discepolo Juric: c’è da giurare che anche lui proverà a sfruttare questa situazione a suo vantaggio.

Difese di ferro

Due squadre simili, due attacchi in grado di creare tanto, e due difese che, con 7 clean sheet a testa, sono le più impenetrabili del campionato assieme a quella della Juventus. Solo i bianconeri, infatti, hanno subito meno xGA delle due squadre nerazzurre. Insomma, Atalanta e Inter sanno come far divertire, e il loro brillante inizio di stagione fa presagire che non ci sarà da annoiarsi nemmeno alle 18 di sabato 4 novembre al Gewiss Stadium di Bergamo.


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Di Alessandro Briglia

Definitemi voi se ci riuscite. Gli indizi per capirmi sono nei miei pezzi. Scrivo ciò che sono, e sono ciò che scrivo.