Candreva ha segnato 17 gol dell’ex

Si dice che uno degli eventi più inevitabili del calcio, a qualsiasi latitudine e qualsiasi longitudine, sia il gol dell’ex. La possibilità che, tra gli undici individui che scendono in campo contro una determinata squadra, a segnare sia proprio quel giocatore che in passato ha indossato quei colori, è uno degli incubi di qualsiasi tifoso. Non importa se a segnare sia un calciatore che abbiamo amato o che abbiamo disprezzato.

Nel primo caso vedremo il suo gol come un tradimento, un immeritato colpo di pugnale tra le scapole. Tu quoque? Nel secondo, invece, il gol ci colpirà dritto in fronte come uno sgarbo personale, un affronto, un gesto di vendetta. Sembrerà che quella rete parli proprio a noi, che quell’esultanza polemica – o addirittura la totale assenza di celebrazione – sia rivolta solo ed esclusivamente a noi. Seduti sul divano o con una birra in mano sui gradoni malediremo il mondo e ci chiederemo cos’abbiamo fatto di male per assistere impotenti alla rivincita di una nemesi, all’estremo sopruso di un nemico infame.

Uno che con la teoria e la pratica del gol dell’ex può vantare un curriculum sufficiente per vedersi assegnata una cattedra universitaria in materia è senza dubbio Antonio Candreva. Aver girato molte squadre in Serie A e B, alcune anche di livello alto, aiuta senz’altro l’esterno romano ad aumentare le probabilità di incrociare le armi con piazze conosciute. Il ruolo avanzato, invece, gli permette di poter avere più chances di ferire mortalmente le sue ex squadre, così come tutte le altre.

Non sappiamo se sia un record, ma Antonio Candreva di gol dell’ex ne ha messi a segno ben 17, tra campionati e Coppa Italia. Un numero impressionante, soprattutto se consideriamo che il giocatore della Salernitana ha segnato 91 volte tra Serie A, Serie B e Coppa Italia: se ne deduce che quasi il 19% dei suoi gol è arrivato contro squadre per cui ha giocato.

Andiamo a rivederli tutti.

 

1. Lazio-Udinese 2-1

 

La Lazio per Candreva è la settima squadra della carriera. Ci arriva a 26 anni, dopo aver giocato per Ternana, Udinese, Livorno, Juventus, Parma e Cesena. La prima squadra che punisce tra le prime sei della sua vita è quella friulana. Dopo il gol del vantaggio del Profeta Hernanes, che festeggia con la sua solita capriola, il portiere dell’Udinese Kelava colpisce in uscita Miroslav Klose. Gervasoni indica il dischetto, Candreva prende il pallone in mano, lo mette sul dischetto e non sbaglia. Esulta con un saltello e i compagni lo abbracciano: scommettiamo che vi eravate scordati di Luis Pedro Cavanda?

 

2. Udinese-Lazio 2-3

 

Un girone esatto più tardi, tutto si ripete esattamente uguale. Friedrich Hegel una volta disse che “tutto ciò che l’uomo ha imparato dalla storia è che dalla storia l’uomo non ha imparato niente”. Chissà se Hegel tifava per l’Udinese, visto che sembra di rivedere la copia perfetta degli accadimenti agostani dell’Olimpico. Lancio di Hernanes per Klose, il portiere dei friuliani – ruolo interpretato a questo giro da Željko Brkić – esce un po’ così, Maurizio Domizzi si distrae e spinge Klose fuori dalla scena. Rigore netto, dal dischetto di nuovo Candreva. È ancora gol e la Lazio vince anche al ritorno.

 

3. Lazio-Juventus 1-1

 

Cosa diciamo al Dio di chi aspetta un gol dell’ex di Candreva su azione? Not today. Il copione è sempre lo stesso: filtrante di Konko con Barzagli, Ogbonna e Buffon che cercano il quarto a briscola e lasciano una prateria a Klose. Il portierone azzurro non può far altro che stendere il tedesco, che evidentemente a carte non ci sa giocare, e riceve pure un cartellino rosso. Entra in campo Storari e Candreva decide di dargli il benvenuto battendolo dal dischetto.

 

4. Lazio-Cesena 3-0

 

È la seconda giornata del 2014/15 e a Candreva bastano 20 minuti per punire il Cesena, squadra per la quale aveva giocato un paio d’anni prima. Galoppa sulla sinistra Edson Braafheid, al suo esordio in maglia biancoceleste. Se vi siete dimenticati di lui non è reato: dopo due stagioni da comprimario a Roma, finirà all’Utrecht per poi chiudere la carriera nelle serie minori statunitensi, tra i laghi di Austin e il sole di Palm Beach. Avevamo lasciato Braafheid correre sulla fascia mancina e il frame successivo è un gran cross per Candreva, che chiude col destro da pochi passi vanificando la resistenza di Nicola Leali. I dubbi sulla bontà della diagonale difensiva dei romagnoli rimane, specie per la scelta di Renzetti di chiudere troppo al centro lasciando il laziale solo come un cane. Candreva ringrazia e poi cerca il boato dei tifosi con le mani. Esultanza forse un po’ too much, ma per la Lazio e per Pioli è una boccata d’ossigeno dopo il passo falso all’esordio in campionato contro il Milan. Primo gol dell’ex segnato lontano dal dischetto per Candreva.

 

5. Udinese-Lazio 0-1

 

Il conto aperto con l’Udinese è una roba quasi sovrannaturale, a questo punto: forse Candreva è arrabbiato per la girandola infinita di prestiti a cui l’hanno sottoposto – Livorno, Juve, Parma, Cesena – nel giro di quattro anni. È proprio lui a puntare Gabriel Silva sull’out di destra, lo taglia fuori con un movimento da ballerino e si prende lo spazio per crossare. In mezzo all’area c’è Klose, un rapace niente male. Molla Waguè decide di dargli una spallata per metterlo fuori tempo, dimenticandosi forse di essere in una zona di campo piuttosto sensibile. Davide Massa fischia il penalty, Di Natale prova a capirci qualcosa allontanando i suoi compagni, Stramaccioni chiede lumi al quarto uomo con un “Ma che rigore è?” che non lascia dubbi sul suo dissenso al fischio arbitrale. Candreva insacca e continua la sua black and white streak: fin qui ha segnato solo ad ex squadre che vestono il bianconero.

 

6. Lazio-Parma 4-0

 

Ed ecco che Candreva mi fa subito bugiardo. Col gol al Parma, infatti, spezza il tabù: è il primo gol segnato a una sua vecchia maglia che non sia bianconera. È la serata che sancisce la retrocessione del Parma di Donadoni, apoteosi negativa di una stagione tragicomica, con la conferenza stampa di Manenti a segnare l’apice del grottesco. La campana del De Profundis suona tre volte nel primo quarto d’ora e il terzo rintocco lo piazza Candreva, che punisce una salita agghiacciante di tutti i centrali del Parma trovandosi solo davanti a Mirante. Dopo il gol, una tenera dedica sulla maglia alla figlioletta Bianca. Da carnefice di ducali ad affettuoso papà nel giro di pochi secondi.

 

7. Inter-Parma 2-2

 

Nel 2016 Candreva cambia maglia, passando all’Inter. Ci metterà tre anni a segnare un nuovo gol dell’ex e farà piangere di nuovo il Parma, nel frattempo tornato ad occupare un posto a tavola in Serie A. Su un calcio d’angolo battuto da sinistra tutti si aggrappano a Lukaku, cercando di arginarlo con ogni mezzo possibile: mossa riuscita, ma con effetto collaterale. Sulla respinta spunta infatti Candreva, che calcia – male – di destro e scopre un prezioso alleato in Dermaku, il quale si trova nell’unico posto dove non dovrebbe essere. La deviazione spiazza Luigi Sepe e Antonio può saltare e lanciare baci al cielo di Milano.

 

8. Sampdoria-Inter 2-1

 

Dopo quattro stagioni in nerazzurro e un solo gol dell’ex, Candreva torna a fare quello che sa fare meglio: punire i vecchi amici dagli undici metri. Siamo agli albori dell’epoca VAR e il signor Valeri si avvale della tecnologia per punire un fallo di mano di Barella in area di rigore. Dal dischetto si presenta Candreva, che non si fa ipnotizzare dalle doti da pararigori di Samir Handanovic. Palla di qui, sloveno di là, Samp in vantaggio. L’esultanza è sobria, il momento clou è l’abbraccio con l’altro ex interista Keita Baldé: più tardi segnerà anche lui.

 

9. Sampdoria-Udinese 2-1

 

Passano due giornate e c’è di nuovo aria di dischetto. Mandragora e Candreva arrivano insieme su quel pallone, ho visto lui che calcia lui che calcia me. Il fallo piace sia all’Udinese che alla Samp, ma Juan Luca Sacchi premia l’anticipo furbo dell’esterno doriano. Dal penalty spot Candreva si trasforma in Francesco Totti e je fa er cucchiaio. La palla sfiora la traversa e Musso può solo guardare. Un gol che è un vero peccato segnare in uno stadio spettrale, svuotato del pubblico dalla crescente emergenza COVID.

 

10. Juventus-Sampdoria 3-2

La Juventus è in vantaggio per 3-1 contro la Samp e sembra in controllo totale dell’incontro a 7 minuti dalla fine. Succede però che un’uscita sbagliata dal lato destro finisce per consegnare il pallone ad Adrien Silva, che con una discreta dose di fosforo taglia l’area di rigore servendo un pallone arretrato a Candreva. Il romano arriva col mancino e spedisce la palla alle spalle di Mattia Perin. Non c’è spazio per esultare troppo, c’è da provare una rimonta che mai si materializzerà.

 

11. Sampdoria-Udinese 3-3

È il 4 ottobre 2021 e Candreva fa questa cosa qui contro l’Udinese. C’è bisogno di aggiungere qualcosa? Uno dei gol degli ex più belli di sempre, con la gente allo stadio che finalmente può apprezzare una perla simile dal vivo. Tanta roba.

 

12. Juventus-Salernitana 2-2

 

Le policy della Lega Serie A rendono impossibile farvi vedere direttamente il gol di Candreva che vale lo 0-1 momentaneo in casa della Juventus, un tap-in con una parte del corpo non meglio precisata su assist di Mazzocchi. Ma Candreva passa alla storia del match per un altro motivo, che è quello che vedete nella foto sopra e che se siete juventini sicuramente non avete dimenticato.  Sul risultato di 2-2, Milik segna al 94′ il gol che vale il vantaggio alla Vecchia Signora. Sarebbe meglio dire varrebbe, dato che la revisione al VAR mostra un piede di Bonucci in offside. Milik nel frattempo si era già tolto la maglia per esultare, un gesto che gli era valso il secondo giallo e l’espulsione. L’annullamento del gol non cancella il rosso, ma la beffa più grande per i bianconeri sarà vedere i fermo-immagine del momento del cross, che mostrano palesemente come Candreva, dimenticato dal VAR, stia in un angolino di campo a tenere in gioco senza nessun dubbio Bonucci. Verrà comunicato nelle ore successive che gli operatori in sala controllo non hanno mai avuto a disposizione quell’immagine.

 

13. Lazio-Salernitana 1-3

 

È un peccato non poter vedere una vera perla senza affidarci ad un click, ma possiamo fare affidamento su un disegno. Uno schizzo bello quasi come quelli che popolavano le pagine del Guerin Sportivo di qualche anno fa, dei veri propri higlights su carta. Candreva raccoglie un filtrante in lob di Mazzocchi e lo controlla. Poi l’istinto gli dice di punire Provedel con un pallonetto prodigioso. La palla rimbalza solo una volta che ha già superato la riga di porta: un gol memorabile che è anche il primo da ex contro la Lazio, per giunta nello stadio che era stato il suo, sei anni dopo averla lasciata per andare all’Inter. Non sarà l’ultimo.

 

14. Salernitana-Inter 1-1

 

Ve lo ricordate tutti, no? Candreva è larghissimo sulla destra, punta Dimarco  – che gli concede forse qualche centimetro di troppo – e cerca verosimilmente un cross per uno dei tre attaccanti in are di rigore nerazzurra. Gli esce dal destro un arcobaleno sbilenco, che inganna Onana e si insacca. Uno dei gol più strani visti nel 2023. Chi poteva farlo se non Candreva?

 

15. Salernitana-Udinese 3-2

 

Sembra fare il segno del cinque con le dita, Antonio Candreva, dopo aver segnato così contro l’Udinese all’Arechi. Una punizione scaltra, che castiga un Silvestri non irreprensibile nel piazzamento tra i pali. Cinque, dicevamo, con la mano aperta. Se l’avesse messa così per indicare i gol segnati contro i friulani in carriera, si potrebbe dire che gliene ha fatti così tanti da aver sbagliato il conto. È infatti il sesto gol dell’ex che Antonio realizza all’Udinese, di gran lunga la squadra che ha punito di più tra quelle per cui ha già giocato. Un vero e proprio gatto nero per i tifosi della squadra friulana.

 

16. Salernitana-Ternana 1-0

 

Candreva non aveva ancora segnato alla Ternana prima dell’incontro nel preliminare di Coppa Italia di agosto 2023. O meglio, non ci aveva proprio mai giocato contro, da quando l’aveva lasciata nel 2007 per rincorrere il sogno di diventare un campione. Gli bastano sette minuti per aggiungere anche una tacca a forma di fera sul suo fucile, che magari non sarà proprio l’ultimo modello ma è ancora perfettamente funzionante. Un’altra punizione, stavolta una bordata rasoterra – ancora sul palo del portiere – che non lascia scampo a Iannarilli. È l’unico gol della partita: veni, vidi, segnai.

 

17. Salernitana-Lazio 2-1

 

Non aveva ancora vinto in campionato, la Salernitana, prima di affrontare la Lazio nella serata novembrina dell’Arechi. Quando Candreva arma il destro, anche un portiere di comprovata abilità come Provedel si fa il segno della croce. Pochi anni prima il beffardo pallonetto, a questo giro un missile terra-aria che cambia direzione cento volte prima di atterrare nelle maglie della rete laziale, con l’estremo difensore di Sarri ad agitarsi nel vento come una marionetta bionda a cui vengono tagliati d’improvviso i fili. Una traiettoria difficile da studiare per qualsiasi sezione di balistica, figurarsi per un portiere.

Ci sono solo due squadre, tra quelle di cui ha vestito la maglia, contro le quali Candreva non è riuscito a segnare o non ne ha avuto modo per mancanza di partite valide: Livorno e Sampdoria. Se un giorno il calendario opporrà il talentuoso romano a una di loro sapete già su quale marcatore puntare qualche spicciolo.

 


Ascolta Catenaccio, il podcast di Puntero. Puoi trovarlo su Spotify, oppure ti basta cliccare qui sotto.

catenaccio

Di Nicola Luperini

Scrivo di tutto il calcio possibile, con una spruzzata di tennis e basket. Innamorato di Sebastian Driussi e dei negozi che vendono roba usata. Mi trovi anche su X (@NicoLuperini).