Fantacalcio, cinque errori da non fare all’asta di riparazione

Il mercato di gennaio spesso per le squadre di serie A si riduce a una corsa forsennata al nome in grado di svoltare la stagione, il giocatore che dovrebbe spaccare il mondo e sparigliare le carte in tavola. Ogni anno però tutto rimane pacificamente immutato. Le sessioni invernali sono costellate da arrivi in pompa magna di calciatori con le stigmate dei salvatori della patria che a fatica metteranno piede in campo: Anelka alla Juve, Podolski e Shaqiri all’Inter, Cerci e Amantino Mancini al Milan, Edu Vargas al Napoli per citarne alcuni. Ogni squadra di Serie A che si rispetti ha la sua personalissima walk of shame nel mercato di riparazione, che di “riparante” ha, appunto, sempre ben poco.

Tuttavia noi siamo fantallenatori e in quanto tali sappiamo benissimo quanto sia fondamentale per le nostre squadre il periodo a cavallo tra gennaio e febbraio. Quanti di voi hanno ribaltato un campionato tristemente condotto in fondo alla classifica, con una squadra che a fatica raggiungeva l’agognato 66, con due o tre innesti o con uno scambio all’apparenza marginale? Scommetto che non siete in pochi. L’asta di riparazione è un momento fondamentale della nostra fantastagione, l’evento che – per citare Alessandro Borghese, chissà se anche lui è uno di noi – può confermare o ribaltare del tutto il verdetto della prima parte di stagione. Uno snodo cruciale che però può nascondere insidie e trappole se non viene gestito in maniera opportuna.

Io sono Marco Daveri, conosciuto anche come il Profeta e questi sono i cinque errori da non fare all’asta di riparazione.

 

1 – Sottovalutare gli svincoli altrui

Soprattutto nelle leghe dove tornano tutti i crediti o una parte, non è raro che le occasioni migliori tra gli svincolati si possano trovare proprio tra i nomi dei calciatori liberati dai tuoi avversari. La storia del fantacalcio ci insegna che a volte certi profili, dopo un girone di andata deludente, nel ritorno si riprendono. Quindi oltre agli obiettivi che ti sei prefissato, cerca di farti trovare pronto se qualche nome inaspettato si dovesse aggiungere alla lista degli svincolati.

 

2 – Sopravvalutare l’importanza dei crediti

In quelle leghe dove si possono scambiare giocatori e crediti prima dell’asta di riparazione, spesso si dà troppa importanza al valore dei crediti. Sono anni che dall’estero non arrivano nomi in grado di spostare gli equilibri al fantacalcio, quindi a meno che non abbiate la possibilità di prendere un nome già presente nel nostro campionato che possa davvero fare la differenza (es. Soulé), meglio puntare su degli scambi dove si vanno a prendere giocatori già presenti utili per la nostra rosa cedendo crediti, anziché scegliere il processo inverso.

 

 

3 – Fare un’asta pensando al nome top senza considerare le esigenze reali della rosa

L’obiettivo principale dell’asta di riparazione deve essere appunto quello di andare a riparare i problemi che la nostra rosa al momento presenta a causa di infortuni, flop o mancanza di titolarità. Quindi, soprattutto in quelle leghe dove si fanno pochi scambi, meglio puntare 4-5 nomi che ci servono davvero (per esempio 2-3 difensori da modificatore, un centrocampista da bonus e un attaccante di copertura) piuttosto che prendere il nome migliore di tutta la lista senza che ce ne sia un bisogno effettivo (per esempio: prendo Soulé, ma ho già in attacco Lukaku, Giroud, Lookman e Zapata). Questa strategia potrebbe avere senso solo in quelle leghe dove si fanno tanti movimenti e quindi dove la pedina in esubero diventa merce di scambio per rinforzare la rosa dopo l’asta di riparazione.

 

4 – Occhio alle scommesse o ai giocatori da aspettare

A differenza di quanto avviene ad agosto/settembre, dove abbiamo la possibilità di dedicare diversi slot a nomi che in quel momento valgono poco ma che strada facendo potrebbero prendere valore, arrivati a febbraio è giusto puntare su nomi già pronti che possano fin da subito darci quello di cui abbiamo bisogno. Avere uno slot scommessa dedicato per ogni reparto va bene, ma non andrei oltre. Soprattutto a livello di budget questo tipo di nomi vanno pagati molto poco. Meglio invece investire maggiormente su nomi che nella nostra rosa andranno ad occupare un ruolo da titolari fissi e che quindi avranno sin da subito la possibilità di migliorare il nostro 11 schierato in campo.

 

5 – Aver paura di svincolare troppi giocatori

Soprattutto se dovete recuperare posizioni in classifica e se vi tornano crediti grazie agli svincoli, non dovete avere paura a svincolare troppi nomi. Osservate la vostra rosa e fatevi queste domande: “Quanti giocatori mi fanno davvero la differenza?” “Quanti di questi non riuscirei a sostituire con i nomi presenti nella lista degli svincolati?”. Vi accorgerete che tolti 13-14 nomi, in tante rose tutti gli altri nomi possono essere sostituiti con altri senza che il valore della rosa ne risenta troppo. Questo concetto è importante da capire perché ci permette in alcuni casi di fare ad esempio 10 svincoli, di cui 7 verranno sostituiti da nomi presi a pochi crediti alla riparazione, mentre nei restanti 3 slot andremo a fare all-in col budget per prendere quei nomi che effettivamente andranno a migliorare il valore complessivo della nostra rosa e soprattutto della nostra formazione titolare tipo.


 

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