Il Brommapojkarna o viene promosso o retrocede

Esistono persone per cui ogni settimana è un costante mix di eccitazione ed agitazione. Che ogni giorno convivono con il fiato sospeso tra l’emozione del trionfo e la paura della caduta rovinosa, che può determinare la fine di tutto o il massimo momento di soddisfazione.

Persone che chiudono il loro bilancio annuale partendo dalla più drammatica delle dicotomie: vita o morte.

No, non parliamo della faida tra i poliziotti e le bande di Caracas. Siamo nella ben più pacifica Svezia e l’argomento è più leggero. Ma sappiamo tutti quanto possa significare il calcio per i tifosi e, siamo pronti a scommetterci, tutti gli amanti di questo sport possono immedesimarsi nell’ormai decennale patema d’animo provato dai tifosi del Brommapojkarna.

 

Ragazzi diventati grandi

Fondato nel 1942, l’IF Brommapojkarna è uno dei club di Stoccolma, nello specifico del quartiere Bromma. Il suo nome, che significa letteralmente Ragazzi di Bromma, è evocativo del tema centrale della storia del club, ovvero la formazione di giovani talenti.

Il Brommapojkarna, infatti, ha uno dei migliori settori giovanili del calcio scandinavo ed è, ad oggi, la più grande associazione calcistica in tutta Europa, vantando circa 300 squadre a livello giovanile sia maschile che femminile.

Dalle giovanili del club sono emersi molti talenti che hanno calcato i campi di tutta Europa, come Bojan Djordjic e John Guidetti, finiti a giocare, tra le altre, nelle due squadre di Manchester, o il terzino sinistro della nazionale Ludwig Augustinsson, che ha avuto maggiori fortune rispetto a suo fratello Jonathan, stesso ruolo e anch’egli cresciuto a Bromma, fino ad arrivare a Viktor Gyökeres.

Anche in Italia abbiamo conosciuto alcuni dei prodotti del vivaio rossonero, come Albin Ekdal, arrivato quindici anni fa nel Bel Paese per una lunga militanza interrotta solo da un triennio all’Amburgo, o il più talentuoso Dejan Kulusevski.

A livello di prima squadra, però, la storia del Brommapojkarna è stata avara di soddisfazioni fino al 2006, anno della prima, storica promozione in Allsvenskan, la massima serie svedese.

Se fin dall’inizio l’andamento ha ricalcato quello tipico delle piccole realtà che partono per salvarsi e sgomitano con fortune alterne nei bassifondi della massima serie, a partire dal 2013 la situazione ha preso una piega quasi surreale, un saliscendi di emozioni e di categorie.

Una delle squadre giovanili del Brommapojkarna festeggia la vittoria nella prestigiosa Gothia Cup

 

2013 e 2014, all or nothing

L’incredibile storia sull’andamento del club svedese getta le sue fondamenta sul finale dell’Allsvenskan 2013.

Il Brommapojkarna ha concluso il campionato al tredicesimo posto su sedici, ultimo utile per centrare la salvezza in massima serie, stante la retrocessione delle ultime due classificate e l’esistenza di un playoff interdivisionale tra la terzultima e la terza classificata in Superettan, la seconda divisione svedese.

Vista la stagionalità del campionato svedese, al Bromma non sanno che il campionato appena terminato avrà un’appendice storica. Nel suo penultimo anno di esistenza, l’UEFA Fair Play Ranking garantisce l’accesso ai preliminari di Europa League per le tre squadre più corrette d’Europa.

Da sempre dominato dalle squadre scandinave, la stagione 2013-14 non fa eccezione e nell’estate 2014 arriva l’ufficialità: il ranking vede il Brommapojkarna al secondo posto, il club esordirà nelle coppe europee.

A bagnare questo esordio è il Torino, in una doppia sfida senza storia: 3-0 in Svezia, 4-0 in Italia. Quello che è un appuntamento storico diviene, tuttavia, il simbolo dell’incubo.

I rossoneri sono già ultimi in Allsvenskan ma nel match di andata, giocato il 31 luglio 2014, reggono quasi tutto il primo tempo, fin quando, al 44’, il capitano Pontus Segerström stende Barreto da ultimo uomo: espulsione e rigore che sblocca il risultato, trasformato da Larrondo.

Un evento che indirizza il match in maniera irreversibile. Ma, purtroppo, non sono certo il match né la brutta retrocessione di fine anno il motivo dell’incubo di cui sopra.

I capitani Glik e Segerström a contrasto

 

L’ultima di Segerström

L’uomo che indirizza il match, come detto, è Pontus Segerström, difensore centrale e capitano del club. Un vero e proprio Ragazzo di Bromma, nato nel quartiere e cresciuto nelle giovanili rossonere, fino a conoscere la gioia dell’esordio in prima squadra.

Sei anni tra terza e seconda serie svedese, prima di un’onesta carriera con i danesi dell’Odense, gli svedesi del Landskrona BoIS ed i norvegesi dello Stabæk, con cui ha vinto il titolo norvegese. Nel 2010 è tornato a casa per giocare in Allsvenskan con il club che lo ha formato.

Torniamo a quel 31 luglio 2014. Segerström viene espulso e lascia i suoi in dieci, di fatto sancendo anche la propria esclusione dal match di ritorno da disputarsi sette giorni più tardi a Torino.

Sebbene sia squalificato in coppa e nonostante il bisogno totale di punti del Bromma, ultimo a -7 dai playout, a sorpresa in campionato non scende in campo contro il Kalmar per un forte mal di testa.

Passano sette giorni, il Bromma è stato eliminato dal Torino ma viene da due pareggi consecutivi in campionato. All’IP Grimsta arriva il Falkenbergs ma anche stavolta Segerström è fuori dai convocati per quel mal di testa che dura da oltre una settimana.

Il dolore è insopportabile ed il capitano decide di andare in ospedale per accertamenti. La diagnosi è di quella che taglia le gambe: tumore al cervello. Spesso, tra i giovani, le cellule tumorali si propagano rapidamente, troppo per poterle controllare e contrastare.

Il 13 ottobre 2014 arriva la notizia che nessuno vorrebbe mai leggere: Pontus Segerström è morto a soli 33 anni, a due mesi a mezzo dalla sua ultima presenza in quella serata storica per il club e rimasta indelebile, purtroppo, per il motivo sbagliato.

L’ultimo match di Segerström

 

Ripartenza drammatica

Concluso l’annus horribilis con una retrocessione senza appello, il Brommapojkarna guarda al 2015 come l’anno della rinascita.

La volontà è quella di dimenticare i dolori di una stagione troppo brutta per essere vera e aggredire la Superettan per vincere il campionato e tornare in Allsvenskan.

L’approccio alla stagione, tuttavia, si rivela ben diverso dalle nobili intenzioni. Dopo undici turni i rossoneri raccolgono la miseria di 3 punti, ritrovandosi ultimi a -4 dalla zona playout, in questo caso destinata non solo alla terzultima ma anche alla quartultima.

Pur conoscendo una parziale ripresa, i Ragazzi di Bromma non trovano la continuità necessaria per mettere il naso fuori, rimanendo invischiati nella lotta per non retrocedere per tutta la stagione a causa di questa partenza terrificante.

Alla venticinquesima giornata arriva una vittoria che potrebbe segnare la svolta. L’1-0 nello scontro diretto contro l’Utsiktens accorcia incredibilmente la classifica: il Brommapojkarna è ultimo con 22 punti ma davanti a sé ha tre squadre (Utsiktens, Frej Täby e Mjällby) distanti solo un punto e la salvezza diretta a quattro lunghezze.

La speranza rifiorisce e la settimana seguente il pareggio in casa del Degerfors sancisce l’aggancio all’Utsiktens, sebbene il pari del Mjällby e, soprattutto, la vittoria del Frej Täby rovinino un po’ la festa.

Di lì a poco, due sconfitte di fila frustrano le speranze del Brommapojkarna, che conserva un piccolo, residuo lumicino di speranza alla penultima giornata: l’Utsikens, a 23 punti come il Brommapojkarna, ospita il Frej Täby, fermo a 26 punti.

I rossoneri devono vincere e sperare. Da Göteborg le notizie sarebbero buone, visto il successo dell’Utsikens. Ma il Bromma perde in casa contro il GAIS, sancendo l’incredibile doppio salto indietro: i Ragazzi di Bromma sono in Ettan Norra, terza serie svedese.

Magni Fannberg Magnússon, subentrato, non è riuscito a salvare i rossoneri

 

Sono Olof Mellberg, risolvo problemi

Per rilanciarsi e risalire, il Brommapojkarna si affida a Olof Mellberg, leggendario ex centrale da oltre cento presenze in nazionale svedese e con un breve trascorso anche alla Juventus.

Alla sua prima esperienza da allenatore, Mellberg accetta di buon grado di partire dalla Ettan Norra, il girone nord della terza serie, ma con una squadra forte e con un vivaio molto promettente.

Le regole prevedono che in entrambi i gironi (Ettan Norra ed Ettan Södra) vi sia una sola promozione diretta, mentre le seconde classificate vengono chiamate a giocare gli spareggi contro terzultima e quartultima della Superettan.

L’Ettan Norra viene monopolizzata da due squadre, il Vasalunds e, appunto, il Brommapojkarna, che staccano le avversarie e lottano tra loro per la promozione diretta.

Il calendario è beffardo: all’ultima giornata, le due squadre sono appaiate in vetta dopo due filotti clamorosi e si giocano lo scontro diretto allo stadio IP Grimsta di Bromma.

Mellberg si affida a Gyökeres, diciottenne in forma smagliante, sempre a segno nelle ultime tre partite, ma il match non si sblocca per tutta la prima frazione. Nella ripresa, tuttavia, i rossoneri dilagano: 3-0 e immediato ritorno in Superettan.

La stagione 2017 in seconda serie è addirittura più perentoria: pur rimanendo in lotta per il primo posto fino all’ultimo turno con il Dalkurd, la corsa che conta è quella per arrivare nelle prime due.

Saranno dieci i punti di vantaggio sul Trelleborg terzo, in due anni di regno di Mellberg il Brommapojkarna ritorna in Allsvenskan, replicando l’impresa del Lecce di inizio anni Novanta: doppia retrocessione e doppia promozione in appena quattro anni.

Brommapojkarna

Un giovanissimo Gyökeres, trascinatore negli ultimi turni di Ettan Norra prima di passare al Brighton

 

Highway to hell

L’autostrada che collega Bromma all’inferno dev’essere terribilmente attraente perché, nonostante la meta poco allettante, i rossoneri la imboccano nuovamente e con convinzione non appena tornati in Allsvenskan.

Il 2018 inizia con una brutta notizia: Mellberg non rinnova, lasciando il Brommapojkarna nelle mani di Luís Pimenta.

Come già successo in passato, una brutta partenza e la mancanza di continuità segnano la stagione dei Ragazzi di Bromma, invischiati fino alla fine nella lotta per non retrocedere.

La luce in fondo al tunnel arriva in coda: con il Trelleborg abbondantemente ultimo e retrocesso, la corsa per la salvezza passa dal secondo duello consecutivo con il Dalkurd.

La svolta alla penultima giornata: il Dalkurd cade contro il Djurgården, mentre il Brommapojkarna espugna il campo dell’Elfsborg, compiendo il sorpasso che vale il terzultimo posto, utile per i playoff interdivisionali.

All’ultima giornata i rossoneri vincono ancora, confermando la posizione e l’incrocio con la terza classificata di Superettan, l’Eskilstuna.

L’andata in trasferta viene vinta 1-0 ma al ritorno le cose precipitano: avanti di un gol, i Ragazzi di Bromma vengono rimontati e perdono 2-1 in casa, con gol decisivo di Bajram Ajeti, che fino ad agosto giocava in rossonero. Per la regola dei gol in trasferta, il Brommapojkarna torna in Superettan.

La stagione 2019 va anche peggio: travolta dalla solita discontinuità, la squadra di Bromma lotta ancora per non retrocedere.

I cinque punti nelle ultime tre giornate contro squadre della parte alta della classifica non basteranno: all’ultimo turno, infatti, la classifica delle ultime quattro posizioni recita Frej Täby 29, Brommapojkarna 27, Östers 26 e Syrianska 25 ma c’è uno scontro diretto, quello tra Östers e Frej Täby.

Il Brommapojkarna pareggia in casa del Jönköpings Södra ma, a causa del successo per 4-0 dell’Östers è penultimo: arriva un’altra, incredibile, doppia retrocessione consecutiva.

Brommapojkarna

Esulta Bajram Ajeti, polemico ex

 

Ingranaggio inceppato

Il 2020 segna una svolta: il perfetto ingranaggio di questo strano ascensore che guida le stagioni del Brommapojkarna si inceppa.

Il club di Stoccolma riparte dalla Ettan Norra, girone nord della terza serie svedese, sotto la guida di Shaun Constable. Esattamente come accaduto quattro anni prima, nell’ultima apparizione in Ettan, lo scontro per il vertice è tra Vasalunds e Brommapojkarna e, incredibilmente, le due squadre si fronteggiano di nuovo all’ultimo turno.

Stavolta, però, le cose sono diverse, il Vasalunds prende il largo e vince il campionato, mentre dietro la classifica è più corta e il Sollentuna insidia il secondo posto.

Nell’ultimo turno, i Ragazzi di Bromma devono vincere sul campo del Vasalunds per difendere il secondo posto, utile per i playoff. Ci riescono con un bel 3-1, garantendosi un’ulteriore chance per risalire in Superettan.

Ai playoff interdivisionali c’è la sfida con il Trelleborg e all’andata, in casa, arriva un poco incoraggiante 1-1: vantaggio a 8’ dalla fine, pareggio all’89’ firmato dal ghanese Fatawu Safiu. Occorre fare risultato in trasferta.

Quattro giorni dopo arriva il ritorno, il Trelleborg va in vantaggio ma al 92’ Alexander Nilsson, entrato all’86’, si traveste da eroe, portando il match ai supplementari e poi ai rigori.

La lotteria, però, non sorride ai rossoneri: due errori costano carissimo e a segnare il penalty che inchioda la bara è nuovamente Safiu.

Per la prima volta in sette anni, il Brommapojkarna non cambia categoria.

I rigori premiano il Trelleborg e frenano l’ascensore del Brommapojkarna

 

Riparte la salita

Nelle montagne russe del Brommapojkarna il rettilineo dura poco e riparte subito lo sprint, stavolta verso l’alto: nel 2021, sotto la sapiente guida di Christer Mattiasson, l’Ettan Norra viene dominata, con un primo posto senza appello che riporta i rossoneri in Superettan.

Il tecnico viene confermato anche nella seconda divisione svedese e la sua idea di calcio finalizzata al dominio viene perfettamente traslata, senza soffrire minimamente il salto di categoria.

Il trascinatore della squadra è Oscar Pettersson, esterno destro d’attacco classe 2000 cresciuto nel vivaio del Djurgården, che lo ha regalato all’Akropolis, club che, a dispetto del nome, ha anch’esso sede a Stoccolma.

Arrivato dopo due anni da riserva in Superettan non esattamente brillantissimi, con appena 5 gol complessivi e la retrocessione del 2021, sotto la guida sapiente di Mattiasson conosce il suo breakout year.

Gioca tutti i match di campionato, mettendo a segno ben 15 reti e risultando il miglior realizzatore del Brommapojkarna, nonché il secondo dell’intera Superettan.

I rossoneri dominano anche la seconda serie, dando sei punti all’Halmstads secondo e, soprattutto, quattordici punti all’Östers terzo, posizione da tenere d’occhio vista la promozione diretta per le prime due.

In maniera perentoria, il Brommapojkarna completa il quarto doppio salto negli ultimi nove anni, tornando in Allsvenskan dopo quattro stagioni nelle categorie inferiori.

Brommapojkarna

Pettersson esulta con i compagni

 

Tranquillità, questa sconosciuta

Il 2023 inizia con un cambio in panchina: il divino artefice di questo doppio salto, Mattiasson, accetta la corte del Sirius e sulla panchina del Brommapojkarna torna, dopo cinque anni dall’addio, Olof Mellberg, finalmente pronto a guidare i rossoneri anche in Allsvenskan, unica categoria mancante all’appello.

La stagione inizia in maniera anomala per il club: nonostante tre sconfitte di fila nelle prime tre giornate, dopo undici turni i Ragazzi di Bromma hanno la bellezza di 19 punti in classifica, stazionando clamorosamente al quarto posto, benché distanti dalla zona podio.

Possibile che, dopo dieci anni di patemi, finalmente sia tutto pronto per una stagione tranquilla, senza dover soffrire fino all’ultima giornata, senza emozioni forti, che siano esse positive o negative?

No, ovviamente. Il DNA non mente mai e il Brommapojkarna ritrova se stesso, sbandando in maniera esagerata: basti pensare che, nei diciassette match successivi, i punti realizzati sono appena 8, meno della metà di quelli fatti nei primi undici turni.

A due giornate dalla fine, il Brommapojkarna è terzultimo, con un +2 sul Degerfors, che ha gettato alle ortiche l’aggancio pareggiando 1-1 in casa del derelitto Varbergs BoIS già retrocesso, e a -3 da una nobile decaduta, il Göteborg.

Alla penultima, tuttavia, il successo in casa del Mjällby cambia le prospettive: il Degerfors viene raggiunto al 95’ dalla capolista Elfsborg, retrocedendo in Superettan, mentre il Göteborg impatta in casa contro l’AIK.

Il fiato sul collo dei Ragazzi di Bromma inizia a sentirsi: vero, all’ultimo turno i Blåvitt dovranno giocare in casa del Varbergs BoIS già retrocesso ma lo faranno con la paura, non abituati a lottare per la salvezza, a differenza dei rossoneri, ormai allenati da un decennio ricco di sfide da vita o morte.

Pur flebile, la speranza c’è.

Colpaccio ad Hällevik, si deciderà tutto negli ultimi 90′

 

Elogio della cardiologia

L’ultima di campionato è una giornata per cuori forti. Il titolo si assegna nello scontro diretto tra il Malmö, che gioca in casa, e l’Elfsborg, che è avanti di tre punti con pari differenza reti ma che ha dilapidato la chance di chiudere il campionato.

Nonostante i due risultati a disposizione, l’Elfsborg cade di misura e il titolo viene vinto dal Malmö in clamorosa rimonta.

Anche nei bassifondi è tutto appeso a un filo. Il Brommapojkarna ha un match non facile contro l’Hacken, reduce dalle fatiche di Europa League, ormai certo del terzo posto e, cosa non trascurabile, club della città di Göteborg, quindi rivale dei Blåvitt. Pur in svantaggio, i rossoneri non deludono e chiudono la pratica vincendo 2-1, con un orecchio rivolto all’ipotetica radiolina.

Già, perché tutto dipende dagli eventi di Varberg: al 64’ i padroni di casa vanno clamorosamente in vantaggio con un gol di Zackrisson, difensore prodotto del vivaio dell’IFK Göteborg. Cui serve ribaltare completamente il match per evitare gli spareggi.

Il pareggio arriva al 74’, con poco più di un quarto d’ora da giocare. I biancoblù spingono e all’89’ arriva un calcio di rigore: se ne incarica l’albanese Mucolli ma il suo mancino finisce altissimo, caricando di pressione e depressione la sua squadra.

Pur essendo un esterno, Mucolli è principalmente un finalizzatore, da quando è in Svezia ha realizzato sei gol ma nessun assist. Per la prima volta sceglie un’occasione importante, quella del riscatto: palla sulla destra, cross di sinistro, più una preghiera che un’idea.

La palla scende perfetta per il destro al volo di Carlén, che al 95’ trova l’1-2. Niente da fare, anche stavolta il Brommapojkarna deve soffrire fino alla fine: terzultimo posto, servono i playoff.

Vittoria e salvezza al cardiopalma, per il Göteborg

 

La catena è spezzata

Talvolta, i segni del destino possono essere beffardi. E nel destino del Brommapojkarna c’è la città di Göteborg: dopo aver affrontato una squadra della città all’ultimo turno e aver lottato contro l’IFK Göteborg per la salvezza diretta, ai playoff i rossoneri incrociano ancora una squadra locale.

E, visto che il destino è particolarmente ironico, il club è l’Utsiktens, con cui i Ragazzi di Bromma avevano già dovuto lottare per una salvezza in Superettan sfumata all’inizio di questo strano decennio di saliscendi.

Ma stavolta la catena si è finalmente spezzata: nel match di andata giocato il 24 novembre alla Bravida Arena di Göteborg, il Brommapojkarna centra un risultato che non ammette repliche, un 7-0 a domicilio che chiude ogni discussione, rendendo una formalità il ritorno, chiuso con il risultato di 0-0.

Il trascinatore del match è Nikola Vasic, un passato tutt’altro che memorabile alla Reggina senza mai trovare la via del gol. Dopo un campionato da appena cinque centri, un suo hat-trick ha agevolato l’impresa dei rossoneri, orfani di Oscar Pettersson.

A distanza di dieci anni dall’ultima volta, finalmente il Brommapojkarna riesce a centrare la salvezza in Allsvenskan, garantendosi la seconda stagione consecutiva in massima serie.

brommapojkarna

L’ex Reggina Vasic si prodiga in un’esultanza acrobatica dopo la tripletta nel match di andata contro l’Utsiktens

 


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catenaccio

Di Manuel Fanciulli

Laureato in giurisprudenza e padre di due bambini, scrivo di sport, di coppe e racconto storie hipster. Cerco le risposte alle grandi domande della vita nei viaggi e nei giovedì di Conference League.